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11 Luglio 2008 14:07

Sabina Guzzanti, professione donna

1602 visualizzazioni - 10 commenti

di Doriana Goracci

Mi è appena arrivata da amici, la lettera di Sabina Guzzanti al Corriere della Sera, e ve la inoltro. Non ho scritto niente sull'8 luglio, intanto perchè non c'ero e non mi piace raccontare o riportare le emozioni di una piazza che non ho vissuto ma ho letto le critiche pesantissime arrivate da tutti i "fronti" a protezione delle cariche democratiche religiose ed istituzionali, nonchè le rivendicazioni di "genere". Sabina offre un'opportunità di lettura, come donna impegnata nella sua professione che è diventata vita quotidiana. Conclude dicendo approfittatene, io l'ho fatto se volete anche voi...Doriana ________________________________ Caro Direttore, per tutti quelli scioccati dalla stampa di questi giorni, voglio rassicurare: non siete impazziti e non sono nemmeno impazziti i giornali. La questione è molto semplice, questo sistema fradicio e corrotto vede nell'eliminazione del dissenso l'unica possibilità di salvezza. Scrive Filippo Ceccarelli su Repubblica in relazione al mio intervento a piazza Navona: «Nulla del genere si era mai visto e ascoltato a memoria di osservatore». Questa cosa, Ceccarelli, si chiama libertà. Non hai mai visto una persona che chiama le cose col suo nome, anche quelle di cui tutti convengono sia assolutamente vietato parlare, come l'ingerenza inaccettabile del Vaticano nella vita politica del Paese e nelle vite private dei cittadini italiani. Caro Ceccarelli, hai fatto un'esperienza straordinaria. Col tempo apprezzerai la fortuna di esserti trovato lì l'8 luglio. Quello che hanno visto i presenti e gli utenti di internet è una piazza ricolma di gente, che è stata in piedi per tre ore ad ascoltare e ad applaudire entusiasta. Gli interventi più criticati dai media sono quelli che hanno avuto indiscutibilmente più successo. Nel mio intervento, al contrario di quello che tanti bugiardoni hanno scritto, gli applausi più forti sono stati sulle critiche alla politica del Vaticano e le frasi più forti fra quelle sono state applaudite ancora di più. Questa manifestazione è stata il giorno dopo descritta come un fallimento, un errore, un autogol. Stampa e tv hanno tirato fuori il manganello e con i mezzi della diffamazione, della menzogna e dell'insulto stanno cercando di scoraggiare chi ha partecipato, a continuare. Alcune ovvie piccole verità: — A sinistra si lamentano del fallimento della manifestazione quando l'unico elemento di insuccesso è costituito dai loro stessi interventi. Se non avessero parlato in tanti di insuccesso a dispetto dei fatti, la manifestazione sarebbe stata percepita per quello che è stata: un successone. — Berlusconi e i suoi sono furiosi per quanto è accaduto e il sondaggio che direbbe che Berlusconi ci ha guadagnato lo ha visto solo Berlusconi. Quello che dice potrebbe non essere vero. — L'intenzione di espellere Di Pietro era già evidente da parte del Pd e non è per me e Grillo che i due si sono separati. Pare che Veltroni gli preferisca Casini. Non è una battuta. — Le parlamentari che hanno difeso la Carfagna sostenendo che io in quanto donna non posso attaccare un'altra donna, insultando me sono cadute in contraddizione. — Pari opportunità e Carfagna sono due concetti incompatibili come Previti e giustizia. — È falso che non si possa criticare il presidente della Repubblica. Si può e ci sono buone ragioni per farlo ad esempio impugnando il parere dei cento costituzionalisti sul Lodo Alfano. — È falso che non si possa criticare e attaccare il Papa. Si può e ci sono buone ragioni per farlo. Ho letto un po' dappertutto che il Papa sarebbe una figura super partes. Super partes non è uno che si schiera con tutte le sue forze su ogni tema, dalla scuola ai candidati alle elezioni, alla moda e alla cucina, con interventi spesso molto al di sotto delle parti, cosa su cui anche la Littizzetto, esimia collega, ha efficacemente ironizzato. — La reazione furibonda di tutto il mondo politico alle parole di alcuni liberi pensatori, dimostra che gli interventi fatti sono stati importanti ed efficaci. La repressione dei media rivela la debolezza politica di una classe dirigente che in entrambi i poli è nata a tavolino. Gli unici elementi che hanno una oggettiva radice popolare e sono rappresentati in Parlamento allo stato attuale, sono Lega e Di Pietro. E crescono. Berlusconi e Pd calano vertiginosamente. — C'è un partito finto, il Pd, nato senza idee, tranne quella di fondere due partiti per ingrandirsi con lo stesso criterio con cui si accorpano le banche per essere più forti. Questo partito votato controvoglia dalla maggioranza dei suoi elettori si è rivelato fin dai primi passi un soggetto politico artificiale, che somiglia più a un «corpo diplomatico» che altro. Molti dei vip che lo hanno sostenuto ora sono colti da attacchi isterici constatando che non sta in piedi. Dall'altra parte ci sono delle idee che vogliono essere rappresentate e discusse. Idee davvero alternative a quelle del centrodestra. La qual cosa, nel momento in cui si cerca di costruire un'alternativa, ha la sua porca importanza e fa sì che queste idee vengano considerate oggettivamente interessanti dall'opinione pubblica. Per quanto riguarda l'annosa questione: «Può un comico fare politica?», si tratta anche qui di una domanda che non esiste in natura. È ovvio e tutti sanno che chiunque parli a un pubblico fa politica. È ovvio che la politica in una democrazia la fanno tutti. Ma la vera domanda che si pone è: può un comico ottenere molto più consenso politico di un politico? Può il discorso di un comico essere molto più politico di quello di un politico? I fatti dicono di sì e tocca abbozzare. Potete anche continuare a menare le mani, ma sarebbe meglio fare uno sforzo di comprensione. D'altra parte parlo per me ma credo anche a nome degli altri, le nostre idee sono lì e si possono usare gratuitamente. Approfittatene. Sabina Guzzanti

COMMENTI

14 Luglio 2008 09:52

Credo importante sottolineare, che l’attuale situazione politica, si è evoluta e realizzata per diversi fattori, ma il più importante è stata la tolleranza e il perbenismo di facciata tipicamente sinistroso e ipocrita. Attaccare frontalmente il Papa e il Presidente della Repubblica, non è detto essere logica funzionale ad un progetto d’opposizione , visto che l’opposizione di fatto non c’è e non può essere identificata in una manifestazione di piazza. Chi non ha incarichi istituzionali può esprimere il proprio pensiero in libertà totale e assoluta, come pure un comico può essere critico e antisistema genericamente inteso. Resta la realtà di una situazione che non porta da nessuna parte e si disperde nellìimpotenza generale. Vincere una battaglia non è vincere la guerra e la guerra continua verso una sconfitta di tutti e di tutto. Possiamo discutere sulla validità o meno di un intervento condiviso e realista, ma la situazione resta invariata nelle sue linee di fondo. Se una opposizione fosse possibile, perché non far crollare il sistema? Non sarebbe poi così difficile e irreale. Tutti conoscono i punti nevralgici di un paese moderno, tutti sanno dove transitano le linee di collegamenti economici, energetici, alimentari, e non solo. Cara Doriana, le emozioni di piazza sono sempre realtà da verificare e contestualizzare. Che cosa servirebbe, anzi meglio, cosa servirà una nuova legge elettorale senza un paese in cui applicarla? Un paese non è fatto di confini arbitrari e popolazione omogenea, un paese è ciò che riesce a confluire in un progetto e una indipendenza a vari livelli. L’italia non ha nessuna autonomia, non ha materie prime, non ha industrie nazionali particolarmente fondamentali, non ha autonomia alimentare, non ha che sudditanza obbligata a paesi che la occupano sia pure silenziosamente e artificiosamente. Questa è la responsabilità della sinistra che si è venduta ogni forma culturale e politica per il raggiungimento del governo che ora non serve più a nessuno. Grillo può mandare a fan culo chi vuole e quando vuole, ma se non realizza una alternativa realistica, a fan culo ci può andare pure lui. Personalmente non credo all’ingenuità di Grillo né a quella di nessun altro e so che nessuno gioca senza una possibilità di vincere. Cosa? Questo è tutto da chiarire e mettere in discussione.A presto Renzo

Renzo

13 Luglio 2008 20:54

Il presidente della repubblica è più attento a non farsi delegittimare dalla destra (perchè è stato eletto dalla maggioranza e non all'unanimità) che a difendere la costituzione. il presidente della repubblica allora è anticostituzionale. come lo è la legge 30 (va contro l'art.36 della costituzione che garantisce a tutti una vita dignitosa), o il lodo schifo-alfano che Non mette sullo stesso piano tutti i cittadini. La satira deve essere graffiante altrimenti si chiamerebbe propaganda, ma la vera pornografia la fanno berlusconi e i suoi servi al telefono, in conferenza stampa, negli incontri internazionali. attaccano la satira perchè non sanno più a cosa attaccarsi e hanno paura di un terzo polo che potrebbe nascere fuori casta e fuori controllo.

pietro

13 Luglio 2008 20:41

Riporto un "gustoso" commento dell'amico Fulvio Grimaldi, ex Rai e non solo., tratto da "Da Piazza Navona alla giungla colombiana" Nel giro di interventi per rimettere in piedi qualcosa che assomigliasse a un embrione di rilancio comunista, si levò a parlare un bravo, appassionato compagno, di non implume età, per dire che “No! Assolutamente no. Manco per niente sono stato in Piazza Navona da Di Pietro. Che c’entro io con Di Pietro!” E dove eri? “Stavo a casa!”. Il compagno, in rossissima maglietta e voce tonante, mi faceva sgorgare nella mente quel personaggio di Carlo Verdone che, facendone il padre, gridava al figlio sbambocciato in hippie, “So’ comunista io! So’ comunista COSI’!”. Il compagno in rossa indignazione alla mera idea di poter stare sotto un palco di Di Pietro, merita ogni stima e tutto l’affetto. Anche perché segmento di un filo rosso che si dipana per tanto tempo, tanti affanni, e tante battaglie. Ma che ha anche finito con l’attorcigliarsi su se stesso e su tutto, fino a confondere vista, pensieri, prospettive. Intanto il comunista non spappolato in bertinottismo, grupettarismo autoreferenziale e romanamente compromissorio, quando c’è una piazza, ci insegnano Marx, Lenin e il buonsenso, non sta a casa, ma va dove stanno le masse. Per Gramsci, qualunque esse fossero, visto che al nemico non si regala nulla e di nessun uomo esiste una versione scontata. Ma poi, porcaccia la miseria, nella rarefazione delle sinistre, intese a raccogliere i cocci, a rianimare zombie, o a incollare detriti, questo Di Pietro, e Micromega e i girotondini e Travaglio (ottimo in Italia, pessimo per l’esterno) e Grillo (urlatore contro, dai piedi politici d’argilla) e Sabina Guzzanti, non avevano sopperito alla grande riunendo in piazza decine di migliaia, molti con le bandiere rosse, per sputare sulla banda dei quattro tutto il vomito che la sinistra vera condivide per l’oscena marmaglia e urlare tutta l’opposizione alla sua fascistizzazione mafiosa e imperialista? Perché, se papà non ci spegne l’incendio della casa perché si sta facendo delle pippe (o le fa alla banda dei quattro, rifiutiamo l’aiuto del vicino dipietrista? Ci rendiamo conto che così si sta più vicini agli inviperiti dell’establishment di Musharraf-Veltroni, di Papadopulusconi e di quel Catzinger giustamente castigato da Sabina? Ai pipini sul bagnasciuga che squittiscono di buone maniere, ai terrorizzati dalle piazze (ultima spiaggia), ai delinquenti punti nella fedina e nella carriera penale, agli apologeti, costi quel che costi, di un capo dello Stato che da una vita naviga negli anfratti sottocosta e che firmerebbe anche una consegna di uova marce, ai chierichetti – altro che fondamentalisti islamici – di quel Patzinger che, per come è addobbato, sembra Santa Rosalia in processione? Nove decimi di quel che veniva esposto in quella piazza, rimbombando nel vuoto della complicità bipartisan universale con la imperialborghesia, andava condiviso da comunisti. Ci rendiamo conto che siamo in piena emergenza rifiuti? Non parlo di Napoli, ma di Papadopusconi e di Facteltroni (Facta e Veltroni, per chi avesse chiuso i libri di storia sull’agevolata vittoria del fascismo). Che è emergenza libertà, la prima in assoluto, ed emergenza sovranità, con il paese occupato militarmente dal genocida universale e dai suoi mercenari indigeni e consegnato imbavagliato all’oligarchia burocratica pompa-ricchi di Bruxelles? E anche emergenza laicità, con una classe dirigente a pecorone sotto il pastorale di Matzinger? E “il manifesto” che fa? Indugia, riflette, sospira, riferisce, cita. “Liberazione” del buonmanierista Sionetti, famoso per l’ apologo per il “nostri quattro ragazzi rapiti in Iraq”, l’ho visto l’ultima volta nelle soddisfatte mani di Olmert.

Doriana

13 Luglio 2008 12:46

Il poblema degli Italiani è sempre lo stesso: non poter concepire la critica, o addirittura l'attacco, ad una personalità. Sia il Papa o il Presidente della Repubblica, abbiamo timore, paura.....non so il perchè....... come se non fossero persone come noi, che molto spesso noi stessi abbiamo messo al loro posto. Cari Cittadini Italiani, non sono loro che dobbiamo seguire, vedere come nostre guide, invidiare per il loro ruolo, considerare INTOCCABILI. I VERI EROI IN QUESTO PAESE, SIAMO NOI STESSI che ogni giorno dobbiamo sudarci la vita, in un modo o un altro. BISOGNA SMETTERE DI RIVERIRE CHI NON FA QUELLO CHE DEVE FARE

Pepe

12 Luglio 2008 13:51

COME NEI REGIMI DITTATORIALI ,I TESTI DEI DISCORSI DEL NO CAV DAY ...SONO STATI STRAVOLTI ! non solo quello di Sabina ,che ha detto e motivato cose giustissime ma anche quello di Grillo ,che non ha offeso il capo dello stato ha semplicemente fatto un paragone con Pertini se egli avesse accettato di avallare o meno il lodo Alfano ... Il presidente di una repubblica democratica è anch' egli un cittadino e come tale è anch' esso suscettibile di critiche se occorre ... QUESTA E' LA DIFFERENZA DAI REGIMI ! LA QUESTIONE SERISSIMA E GRAVISSIMA e' CHE IN ITALIA LA DEMOCRAZIA ..NON C'E PIU' ..E DA TEMPO ... SE IMMAGINATE AD ESEMPIO QUELLO CHE FU LO SCANDALO CLINTON /LEVINSKY ,CHE AVREBBE DOVUTO FARE QUEL PRESIDENTE ? BENE!!!... NOI SIAMO IN UNA DEMOCRAZIA PEGGIORE ,PERSINO DELLA PEGGIORE !!!QUELLA AMERICANA ! UNO STATO REAZIONARIO DELL' EUROPA !BISOGNA METTERCELO IN TESTA .... QUI NON SI AMMETTE LA NORMALE CRITICA OPPOSITIVA ,PACIFICA !AD UN SISTEMA DI PARTITI ! NON SI PUO' NEPPURE NOMINARE IL PAPA!COME SE EGLI FOSSE EMANAZIONE DIVINA !E NON UOMO...TRA GLI ALTRI ... CHE RISPETTO ALLA NOSTRA COSTITUZIONE ....E' PRIMA DI TUTTO UN CITTADINO !CHE ESERCITA FUNZIONI RELIGIOSE ... SUSCETTIBILE A CRITICHE COME TUTTI GLI ALTRI ... EMERGE UN QUADRO DISTORTO ED ABERRANTE DI INTOLLERANZA ..CHE SOLO PERCHE' SIAMO LEGATI ALL' EUROPA NON SFOCIA IN APERTE PERSECUZIONI ED INCARCERAZIONI ! C'è qui un mix infetto di una corte che è legata ad un apparato televisivo vedi intercettazioni Sacca ' e partiti contigui in difesa di chissà quali interessi ! Una società reazionaria e Borbonico/mafiosa !senza speranza !dove il popolo è tenuto in ignoranza e disinformazione ! La dealfabetizzazzione è scientificamente studiata da un apparato televisivo reazionario ... che distorce ,disinforma ///crea falsi miti e traiettorie consumiste ,e il risultato è un democrazia sempre piu' fallace artefatta in cui i principi fondamentali sono stravolti ! COSIGLIO DI GUARDAREYOU TUBE ... ED ASCOLATE ATTENTAMENTE TUTTI I DISCORSI FATTI AL NOCAV DAY DELL' 8/7 /08 (SU YOU TUBE) E VI RENDERETE CONTO CHE CIO' CHE E' STATO DETTO E' CONFORME ALLA COSTITUZIONE E AL DIRITTO DI CRITICA ED OPPOSIZIONE . .NON C'E NULLA DI EVERSIVO ...MA SE VI ASCOLTERE IL DISCORSO DI EMILIO FEDE EGLI SOSTIENE IL CONTRARIO !ed attacca in modo incredibile frontalmente ///quella manifestazione ,il video di Fede si accompagna poi con interviste a cittadini ubbidienti /opportunamente scelti /a sostenere le tesi primadescritte di censure all' opposizione .. un mostrare artificiosamente i cittadini benpensanti dai facinorosi della piazza .....e tutto continuerà come prima ! in questa orrenda ///Sdemocrazia !che l' Italia !

sogno

12 Luglio 2008 13:31

Ha ragione Sabina, certo.In Inghilterra, il giorno dopo la morte di Giovanni Paolo II, il Guardian pubblico' un articolo durissimo di Polly Toynbee su come egli fosse personalmente responsabile di milioni di morti in Africa per via delle politiche sulla contraccezione della Chiesa cattolica.NOn ricordo esattamente le parole ovviamente ma ricordo che praticamente il tono dell' articolo suggeriva che il Papa fosse un assassino.Ero in Italia quando il Pontefice spiro' e seguii, casualmente o meno, la allucinante diretta fiume della Rai e le lacrime di Bruno Vespa in diretta TV.mi dissi: e' questa la TV pubblica di un Paese che si dice laico?IL giorno dopo tornai in UK e lessi l' articolo durissimo della Toynbee, a tutta pagina sulla prima della sezione Comments and Analysis.Le differenze sono sotto gli occhi di tutti. Ha ragione quindi Sabina quando dice che questa e' liberta', e che ormai in Italia non si e' piu' abituati all' esercizio di questo diritto. Ad ogni modo, qui o si trasforma il malcontento e la rabbia in politica attiva oppure va a finire che mezzo Paese smette di votare e vince Berlusconi ( e i suoi eredi) per i prossimi 50 anni.Criticare questa classe politica oscena e questa sinistra espressione di una peggio gioventu' invecchiata malissimo e' sacrosanto, ma attenzione a non finire nel qualunquismo ( deriva tipicamente italiana) o nella catarsi del proprio malessere ( forse ancora peggiore: Sabina se ne macchio' a mio parere nel finale di Viva Zapatero, le cui immagini di folla e consenso certo fanno venire i brividi ma inevitabilmente stemperano catarticamente quella indignazione che il resto del film provoca). Gli applausi sono una bella cosa ma la piazza non fa la politica, sopratutto in questa democrazia malata.Dove si va da qui?

gypsy

12 Luglio 2008 11:04

Grazie Sabina e grazie Doriana, ma soprattutto Grazie a chi c'era! A tutti quelli che non restano a casa, narcotizzati dalla tv, ma si riappropriano quotidianamente del territorio in cui vivono, rendendogli la dignità di un paese vivo e non ancora completamente cieco. Grazie...

ale_62

12 Luglio 2008 06:14

Grazie Doriana per avermi fatto conoscere questa lettera della Guzzanti.La ritengo una ulteriore perla di Sabina in questo squallore di paese nei confronti del quale, tutti e troppo spesso dimostriamo una certa assuefazione. Che è esattamente come ci vogliono: rassegnati e rincoglioniti da parole invertite a cui hanno cambiato il senso. Concetti ambigui in cui si possanno traghettare posizioni contenuti che non sono, non dovrebbero, essere i nostri. Grazie Sabina per aver usato le parole con il loro onesto e graffiante significato . Stefania

Stefania

12 Luglio 2008 02:48

questa donna merita tanto rispetto e considerazione,ringraziarla per me e doveroso. rosario

rosario

11 Luglio 2008 18:37

cara Doriana, io in quella piazza c'ero. Ho seguito anche tutto l'evolversi della "preparazione" nelle ultime settimane. Si era partiti dalla piazza del Pantheon con l'indizione dell'iniziativa da parte di Furio Colombo, Franceso Pardi e Flores d'Arcais. Previsioni realistiche: partecipazione non massiccia,( perché altrimenti non sarebbe stata scelta la piazza del Pantheon.) Del resto, benché le ragioni della manifestazione fossero limpide, cristalline, e al solo enumerarle incontrassero il consenso indignato di molti uomini e donne, è anche vero che nel clima odierno di frammentazioni e protagonismi incrociati, di distinguo irrilevanti e di dispettosi arroccamenti, le rispettabilissime e autorevoli , ma non sufficientemente popolari, figure dei promotori non avrebbero garantito un adeguato numero di presenze. Il parterre si è dunque allargato e si è cercato nel contempo uno spazio più rappresentativo: Piazza Navona. Ed è stato un bene che pars magna del parterre divenisse chi, grazie alla sua preponderante presenza sui media e alla sua carica di forte opposizione nel Parlamento, poteva garantire un folto pubblico. Voglio dire Antonio Di Pietro. Ma non solo; ci sono altri oppositori carismatici , cari al pubblico televisivo per la loro netta e documentata partecipazione a quei talk show più liberi dalla cappa dei condizionamenti, per la loro grande capacità comunicativa. Voglio dire Marco Travaglio, Moni Ovadia.. E Grillo? Avevamo sempre detto "Grillo=qualunquismo; Grillo no". Ebbene, il clima è cambiato. Dobbiamo rendercene conto. Grillo aggregava un pubblico protestatario, che si lasciava trascinare dalla sua enfasi oratoria..ma poi, a chi voleva giovare?... La vera opposizione la fa la sinistra;questo dicevamo.. Adesso la sinistra non c'è più. Il Parlamento è tristissimo, sembra il negozio di un tabaccaio. Della sinistra rimasta fuori dal Parlamento non si preoccupa più nessuno. Quando mai nei TG viene sentito il parere di qualcuno di loro? "Se mi dimanticano, muoio". Era un vecchio detto. Loro credono di non morire perché si stanno dilaniando tra dispute interne che non interessano più. Allora, benvenuto anche Grillo, come benvenuti tutti gli altri che hanno contribuito a portare a piazza Navona così tante persone che alla protesta politica volevano unire il divertimento, la risata irrefrenabile per la battuta che non si ha il coraggio di pronunciare, ma che si attende alacremente. Chi erano tutti quei cittadini? Certamente persone che ritengono inammissibili i "lodi" (Chi si loda si imbroda, ma questa volta sarà vero?), gli stravolgimenti della Costituzione, ma gente anche che si diverte a vedere fino a dove arriva l'improntitudine del nostro capo del governo, e fino a che punto la lasceranno arrivare...gente ormai abituata più alle battute che ai ragionamenti, ma che attraverso le battute afferra e capisce.E' questa oggi la politica delle piazze. E -lo abbiamo bene appreso- sono le piazze che votano. Ha ragione Sabina Guzzanti: se non si scuotono i mostri sacri, la gente continuerà a credere che la loro impunità è sacra. E loro continueranno ad approfittare del fatto che il rispetto non può venir meno, qualsiasi cosa facciano ( o non facciano). Che senso ha affermare come hanno fatto 100 costituzionalisti che si tratta di provvedimenti anticostituzionali quando poi il Capo dello Stato, garante della Costituzione, non li blocca? Quando si parla di scambio tra il lodo e il ddl sulla sicurezza? La maggioranza del Parlamento è quella che il paese, la piazza, ha voluto. Bisogna scuotere le coscienze, far toccare con mano a chi ancora sostiene questo governo, che sostiene un clima insano. Chi lo farà capire alla piazza? Chi le darà quella carica di antagonismo che va al di là della politica, che non può essere comunicata da tentativi di dialogo, da annacquamenti, da fair play alla D'Alema, ma solo da una critica senza appello nei confronti di chi occupa le istituzioni per finalità diverse da quelle costituzionali, di chi consente lo spadroneggiamento del Vaticano,di chi si appresta a modificare la Costituzione perché anche gli obiettivi da essa rappresentati siano conformi ai modelli che si stanno impunemente imponendo? Allora, bene alla manifestazione di Piazza Navona e male a tutta quella sinistra codina, che anziché avere il coraggio di sostenere a viso aperto, per timore di perdere i consensi dei "cattolici" e degli iscritti ai partiti, le denunce vibrate dal palco, ha voluto prenderne coniglisticamente le distanze. E' lecito domandarsi :"Ma la sinistra, oggi, cos'è?" Antonia Grazie Doriana per aver regalato questa bella lettera di Sabina Guzzanti anche a chi non legge abitualmente il corriere della Sera

Antonia

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