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7 Settembre 2007 10:46

Riguardo al PREMIO conferito a Paul KAGAME dal governo Prodi

1614 visualizzazioni - 1 commento

di paolo

Riguardo al PREMIO conferito a Paul KAGAME. Reagisce da BUKAVU, capoluogo del SUD KIVU (RD.Congo), un altro MISSIONARIO SAVERIANO E’ già trascorsa una settimana dall’avvenimento che mi ha lasciato letteralmente sbalordito e indignato. Ho preferito non reagire subito (anche se il sangue romagnolo che porto nelle vene mi spingeva a farlo) di fronte all’incredibile notizia del conferimento ufficiale del premio di “abolizionista dell'anno” conferito al Presidente del Rwanda Paul Kagame. Ma l’amarezza mi è rimasta nel gozzo. Se tale premio l’avesse ricevuto da Pannella, a nome dei Radicali, pazienza, non me ne sarei meravigliato più di tanto. Ma che il premio l’abbia ricevuto ufficialmente proprio da Romano Prodi, capo del Governo italiano, questo mi sembra davvero intollerabile. Da 37 anni sono missionario qui nel Kivu, all’estremo Est della RD Congo. Ho dedicato tutta la mia vita a queste popolazioni, testimone e partecipe delle sofferenze incredibili vissute da questa gente soprattutto in questi ultimi dieci anni, da quando i soldati rwandesi del generale KAGAME hanno invaso questa terra congolese seminando morte e distruzione.. La guerra condotta congiuntamente dal Rwanda e dall’Uganda (con la partecipazione anche del Burundi) qui all’Est del Congo, ha causato, lo sanno tutti e lo affermano le statistiche ufficiali, oltre 4 milioni di morti. Più di quattro volte il genocidio avvenuto nel ’94 in Rwanda ! Prodi e gli altri Signori del Governo italiano non potevano non saperlo. O hanno preferito far finta di averlo dimenticato per …far piacere ai Radicali? Sono tentato di pensare che tutti quei morti siano forse per loro solo cifre astratte, incolori, insapori e inodori. Per me e per tutti i missionari che hanno vissuto tutti quegli anni di incubo accanto a questa gente, sono invece un dramma immenso che nessuno potrà mai più cancellare dalla mente, né dal cuore. Mi domando se un uomo che ha tanti crimini sulla coscienza meritava davvero di essere premiato. Non sarebbe stato forse più giusto dare avvio alle procedure per tradurlo davanti a un Tribunale internazionale, come è avvenuto per Milosevic e per l’ex presidente del Liberia Charles Taylor ? Perché si usano due pesi e due misure ? Per alcuni scatta la giustizia e per altri vige l’impunità. Mi domando fino a quando si permetterà al Presidente Rwandese di utilizzare la carta del “genocidio” come pretesto e alibi per prolungare senza fine il martirio delle popolazioni congolesi del Nord e del Sud Kivu ? Con l’appoggio del regime di Kigali, che continua ad inondare di armi e di “soldati rwandesi infiltrati” i ranghi dei “nuovi ribelli” dell’Est del Congo comandati del generale Nkunda Batware ( che, guarda caso, era ufficiale nelle truppe di Paul Kagame in Rwanda e nel giugno del 2004 aveva occupato e insanguinato la città di Bukavu), ha ripreso inizio qui nel Kivu, proprio in corrispondenza di questa premiazione, il tentativo di una terza guerra che sta causando tanti altri morti e decine di migliaia di profughi.. Prodi, insieme al Ministro degli Esteri D’Alema, farebbero bene ad informarsi seriamente sulla situazione che prevale attualmente qui nel Kivu ( situazione altrettanto drammatica di quella del Darfur !) e, come atto di riparazione per la “gaffe” appena compiuta, dovrebbero sentire il dovere di coscienza, superando le ipocrisie della politica, di svolgere una coraggiosa pressione diplomatica allo scopo di porre fine alla nefasta opera di destabilizzazione dell’Est del Congo da parte del Presidente Rwandese. P. Giovanni Querzani Missionario Saveriano a Bukavu (R.D.Congo)

COMMENTI

9 Settembre 2007 13:49

A me non sorprende affatto che un governo premi un criminale di guerra, la "diplomazia" fa rima con "democrazia" (vedi Bush che bombarda edifici anche con donne e bambini pur di far fuori anche un singolo "terrorista").Questo deturnamento del linguaggio (del linguaggio di chi comanda) è parte integrante delle nuove strategie dittaturiali moderne "civili" di soppressione del pensiero libero,una sorta di macchinosa cancellazione dei significati dei termini che deturnati del loro originario uso vengono riutilizzati dalle "democrazie"(dittature). In Rwanda si usano ancora le armi caricate a pallottole, in occidente si usano frasi caricate con parole come "diplomazia" o "democrazia" o "solidarietà" o "magistratura" che giustificano l'uso delle armi (purchè siano usate per la repressione del male!) e che rafforzano in modo pauroso la cultura ed il pensiero stesso dei "cittadini" (sudditi) In Italia siamo in "democrazia" cioè pochi decidono per Tutti, cioè chi ha più potere è il dittatore assoluto di questa nuova ipocrita "giustizia".. In questa scala invertita di valori assurdi, in cui bianco diviene nero e il buono uccide o lascia uccidere (stessa identica cosa) senza muovere un dito, non mi sorprende che il premio vada dato a chi ha più potere......con il potere si può ottenere tutto, non solo ricchezza e fama ma si può anche far apparire la propria anima candida ed immacolata.....magari anche con un' aureola............. da Christian Brogi (creativo)2007

christian brogi

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