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1 Agosto 2007 14:31

RAZZISMO = MAFIA

1426 visualizzazioni - 0 commenti

di giovanni pancari

Un caso di razzismo (veramente grave, biasimevole, incivile e spietato) suscita più interesse (780 letture in soli 13 giorni e ben 10 commenti) della vita intera di un uomo, buttata via perchè perseguitato dalla mafia (153 letture in oltre 4 mesi e 0 commenti) e abbandonato da TUTTI. La mafia non è anch'essa una SPIETATA forma di RAZZISMO (corporativismo criminale)? Ha però una differenza dal razzismo "razziale": quella VERA, fa terrore a TUTTI. TUTTI se ne vogliono tenere lontani..... non si sa mai! Approfitto così per portare di nuovo, all'attenzione della società civile, il mio terrificante e triste "caso" con la speranza che, questa volta, qualche "antirazzista" mi dia un consiglio o ... almeno una parola di conforto. L'unica a dimostrare interesse alla mia "Storia" (perchè di Storia vera si tratta!) è stata ARCOIRIS, ma non ho potuto dar seguito alle proposte fattemi a causa del mio precario stato di salute. Sono però sempre pronto a collaborare con CHIUNQUE me lo richieda SERIAMENTE. Sono comunque sempre grato alla vera obbiettività, professionalità ed esemplare correttezza che ARCOIRIS ha dimostrato e continua dimostrare. Pubblico nuovamente (appena con qualche modifica) la mia "lettera ad Arcoiris". Per chi volesse vedere la primiera versione (con allegati che no so se appariranno in quella che posto oggi), può andare a. 23/03/2007 19:41:03 - 154 letture CONTINUITA' DI 1 STORIA DI MAFIA "di altri tempi" """""""""""""""""""""""""""""""""""" altrimenti ecco la mia "lettera": CONTINUITA' DI 1 STORIA DI MAFIA "di altri tempi" Ho preso ad inviare ad Istituzioni (anche statali), Associazioni, Associazioni, Enti, ecc., la sotto riportata e-mail perchè "chi ha occhi veda, chi ha orecchi senta, chi ha lingua parli e ....... chi ha "cultura sociale e sprezzo per l'omertà", scriva (così come ha fatto l'On.P.Monello)". Infatti uno dei miei principali obbiettivi (avendo dovuto prendere atto dell'impossibilità di alienare il nostro patrimonio) è quanto richiedo in calce alla presente missiva nel P.P.S. e che quì riporto per chi non volesse leggere avanti: NEL PERDURANTE DISINTERESSE DELLA MAGISTRATURA E DI TUTTE LE ISTITUZIONI sto ora cercando qualcuno che "mi racconti" o che "mi aiuti a raccontarmi". Pertanto vogliate cortesemente indicarmi nominativi di scrittori, registi, storici, giornalisti, saggisti, narratori, cantautori, commediografi, formatori, ecc., che potrebbero avere interesse al prosieguo del "racconto" di Monello. Grazie. Ho preso spunto dalla mia denunzia pubblicata gentilmente da una Associazione antimafia, così la giro, purtroppo senza personalizzarla: <<>." ; pag. 24: "La motivazione dell'assassinio (del consigliere comunale Francesco Porcelli) fu <> a chi frequentava i Pancari! Nessun'altra colpa aveva Porcelli!" (l'isolamento e l'emarginazione - v. raffronti per la p.52 - è stata realizzata anche con me); pag. 24: "..... nel corso degli anni le rivalità si si erano rinverdite e aggravate per le angherie reciproche tra Jacono e Pancari (ma più dei primi contro i secondi in verità, come emerge dalle carte) in merito all'acqua per l'irrigazione delle terre della Buffa (proprietà Jacono) e della Salina (proprietà Pancari)." pag.25 : "....gli Jacono, insediati a monte delle terre di Filippo Pancari, ostacolavano il flusso delle acque verso Salina (oggi Salina è risparmiata dalla furia distruttrice perchè non è più Pancari, mentre il fondo Tremolazza è ancora proprietà dell'ultimo Pancari), riducendo o deviando il corso dell'Ippari e causando notevoli danni ....."; stesso argomento a pag. 46: " ...su Antonio Iacono pendeva un unico giudizio per << l'impedimento all'esercizio degli altrui diritti per deviamento d'acqua avvenuto in contrada Salina...... a danno di Pancari sig. Filippo>>...." (a Ferdinando Iacono - attuale proprietario del fondo Buffa - per lo stesso reato è stata inflitta condanna penale nel 1998, riconfermata nel 2001. v.sopra:B/9 per contiguità con mio matrimonio); pag. 28: "Dai documenti è possibile ricostruire le fasi di una vicenda che avrebbe dell'incredibile per la sua futilità, se venisse astratta dal clima di odio in cui era maturata e dai precedenti scontri fra le due famiglie." "I fatti sono come perle: hanno bisogno di un filo che li tenga insieme" (Werner Sombart). ; pag. 43: "3) l'assasinio era avvenuto proprio due giorni dopo il ritorno di Antonio Iacono da Palermo, dove a stento aveva bloccato il tentativo di Mario Pancari di acquisire l'altra metà del feudo Buffa (confinante con il fondo Tremolazza, oggi mio e di mia moglie). " ; pag. 34 : "Costoro (i Iacono) continuavano a passeggiare in piazza, circondati dai loro <>, incutendo timore agli eventuali testimoni; dando le imbeccate per le testimonianze, facendo addirittura affiggere sui muri manifesti di minaccia con su scritto: <>...... senza che a nessuno venisse in mente di chiedere al tipografo chi ......" (allora le indagini proseguirono solo per l'integrità, l'attaccamento al dovere e la perseveranza del Procuratore di Modica e poi per l'intervento del Procuratore Capo di Palermo, del Procuratore Generale di Palermo, del Parlamento, del Ministro di Giustizia, della Corte di Cassazione, ecc., ma oggi, col clima di "terrore" di molto aumentato, chi osa mettere a repentaglio la propria serenità e sicurezza ? ; infatti a pag.44 : "5) ulteriori prove della loro (Jacono e Mazza Jacono) colpevolezza erano le stesse minacce ai testimoni,<>, nonchè il loro chiaro controllo di tutte le fasi dell'istruzione, con la conoscenza delle deposizioni dei testimoni, come se si trattasse di una causa civile." (sic!) pag.44 : "Aveva sbagliato ancora (il giudice) Ciprì a considerare superata la questione ..... Pertanto il Procuratore (di Modica, Giuseppe Gallina Maurici) ne chiedeva l'arresto (di Jacono e Mazza Jacono). Anche Filippo Pancari, lamentando l'inerzia della giustizia assieme alla nuora, si rivolge personalmente al Procuratore di Palermo.......... <>.........." (nello studio critico di Monello è posto altresì in rilievo che anche il Ministro della Giustizia e il Parlamento del Regno d'Italia intervennero, arrivando a nominare una commissione d'inchiesta (ed anche una sottocommissione) che relazionasse "sulle condizioni della Sicilia". Ciò fu fatto per mesi ed anche a Vittoria (1874-1876), affinchè non si trascurasse nulla per fare piena luce sui fatti di sangue, sulle violenze, le discordie, le faide politiche e gli odi familiari che avevano letteralmente spaccato in due il paese e che lo tenevano in stato di malessere (terrore). Tant'è che "abbisognò chiamare i soldati." Monello pone inoltre in risalto come integri funzionari del nuovo Stato unitario intervennero anche sull' "indolente" giudice Ciprì, e con quale encomiabile autorevolezza e costanza, perchè fosse fatta Giustizia in un clima di totale omertà dovuta alle sanguinarie intimidazioni. Di contro oggi, il Parlamento della Repubblica, le Istituzioni dello Stato e vari Enti ed Associazioni (inesistenti all'epoca), da me pressantemente e ripetutamente sollecitate, hanno dimostrato, quasi tutte, solo un superficiale, fugace e transitorio interesse, anche sull'archiviazione sistematica delle mie circostanziate denunzie; pag. 52 : "..... 1860, quando la famiglia Pancari era stata costretta, dopo un attentato fallito, a lasciare Vittoria (anch'io fui costretto a lasciare Vittoria per Catania perchè ricevevo con continue minacce di morte e quotidiane angherie. Invece il saccheggio e la distruzione della mia casa, iniziati nel maggio 1977 (poco tempo dopo la separazione coniugale dalla Jacono e coevo al trasferimento a Milano suo e dei figli), prosegue tutt'ora, ma avviene lentamente, costantemente e ad opera di "ignoti")." ; pag. 61 : ??.. Molti lo ritengono (Aristide Sarri) <>, un <>. (un fatto da valere per tutti, circa l?attualità della minacciosa presenza mafiosa, è l?ennesimo avvertimento, già segnalato, che il noto mafioso vittoriese, Ciccio Di Martino detto "u cuzzularo" -- padre di due sanguinari c.d. "pentiti" Claudio e Roberto e fratello dell'altro c.d. "pentito" Giuseppe -- ebbe una volta a rivolgersi a me con le testuali seguenti parole: "se mi chiama (a testimoniare contro i Iacono) u sbintrazzu". L'On. Monello, nel suo studio, oltre all' odio e alla vendetta lasciati in eredità ai discendenti (pag. 65), oltre al rifiuto da parte Iacono di un' intermediazione che voleva comporre gli odi contro i Pancari (pag. 53), oltre alla totale perdita di amici e conoscenti (con conseguente isolamento) (pag. 53-59) , fa anche menzione dei "favoritismi" di cui godevano i Iacono (pag. 45), come ho già fatto rilevare dove tratto la causa di divorzio (1984-1989). Portati alle strette dalla inflessibile Giustizia del Regno, i Iacono pare abbiano scelto uno tra loro (indennizzandolo) perchè pagasse per tutti (v. pag.128). Scelsero chi era "più compromesso negli assassinii e nei "reati di sangue" (pag. 66 e varie) e nello stesso tempo aveva un "notevole contenuto della scheda a suo nome, risultante nel casellario giudiziario presso la Pretura di Vittoria." (v.: pag. 46) !!! pag.128 : "Tutto un sottobosco di miseria morale circondò e nutrì chi sapeva e ..... ]]]] . Attenzionando quanto sopra, sarà anche possibile capire appieno il brano rilevato da internet e che ho incluso in altre mie segnalazioni : "?..Mi raccontò della storia delle due famiglie e della drammatica svolta?.." "?..compresi che le parole ?tu non puoi neppure immaginarti quanto sarebbe diversa (Vittoria) ?? avevano un fondamento che andava oltre l?architettura e l?urbanistica?. parlava di?. una disgrazia non solo familiare ma anche sociale e di costume .........." Si potrà riscontrare, documentalmente, anche l'attualità della "vicenda" e quanti sono loro che "sanno", ma, come la quasi totalità degli storici locali (v.bibliografia e pag. 34), fingono di non sapere. Malauguratamente io ho preso conoscenza della su detta pubblicazione solo da poco! Sapevo, ma sapevo a grandi linee, perchè i Miei non mi hanno educato all'odio, ma non sapevo con tanti agghiaccianti ?attuali? particolari. D'altronde i documenti antichi di Famiglia sono stati trafugati negli innumerevoli furti subiti nel palazzo. Tutto dunque continua (con le stesse tattiche, tecniche, metodi, strategie) perchè si compia ciò che rimase "incompiuto" allora. Dall 'esperienza dei loro danti causa, gli attuali Iacono, hanno imparato a non commettere oggi gli stessi errori di allora, ed hanno anche perfezionato, affinato e ammodernato ogni azione. Ripeto: tutto fa parte di un unico progetto criminoso ordito inizialmente per distruggere me ed ora anche mia moglie. AGGIUNGO: I MIEI FIGLI (Pancari-IACONO !) SONO DA TEMPO NELLE LORO MANI. Mi si dice che questa non è mafia! Ma allora che cosa è? Forse perchè non mi richiedono il pizzo non ci sarebbe una categoria di "vittime della mafia" dove il mio caso possa essere collocato? Sta di fatto che il nostro patrimonio, dopo oltre 30 anni (!), è ancora totalmente ?bloccato? ed è anche sempre più devastato. Inoltre è incontrovertibile che è in atto anche la cinica, lenta "distruzione" mia e di mia moglie ! La morte è morte anche se non c'è un cadavere. A quanto sopra si aggiunge il non riuscire a trovare nè avvocati nè tecnici che vogliano prendersi carico (v."il terrore") dei nostri "FATTI?. "FATTI" che vengono invece artatamente definiti come mie "MANIE". "I fatti sono come perle: hanno bisogno di un filo che li tenga insieme" (Werner Sombart). Ci sono proprio tutti gli "ingredienti" di una autentica "storia" di mafia ! Lo STATO è l'unico che, nallo stadio avanzato in cui siamo arrivati, è ancora in grado di approntare "il filo che tenga insieme tutte le perle": solo che si voglia ! Io ho predisposto tutto, facendo ciò che gli investigatori avrebbero dovuto fare da soli. Se non si accoglie ora, in estremis, la mia ennesima accorata denunzia, è proprio perchè si vuole permettere di distruggere me, ultimo Pancari, senza che lo Stato tenga anche in considerazione il gravissimo danno "sociale e di costume"che va oltre la faida familiare. A me va comunque riconosciuto l'onore di avere lottato, senza viltà, senza titubanze e da solo contro tutti, anche contro chi avrebbe dovuto chiedere la mia collaborazione (sempre offerta) per estirpare un sì abbietto "male". Ora ci sono tutti i presupposti e le condizioni di fare qualcosa di forte e risolutivo! Saluto distintamente. Giovanni Pancari P.S.: sarebbe anche necessario riportare le "considerazioni finali....." dell'autore, ma l'eccessivo peso della e-mail lo sconsiglia. P.P.S.: Sto cercando qualcuno che "mi racconti" o che "mi aiuti a raccontarmi". Pertanto vogliate cortesemente indicarmi nominativi di scrittori, registi, storici, giornalisti, cantautori, ecc., che potrebbero avere interesse al prosieguo del "racconto" di Monello. Grazie

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