455 utenti


Libri.itAMICHE PER LA VITA - Nuova edizioneESSERE MADREGLI INSETTI vol. 2N. 224 CHRISTIAN KEREZ (2015-2024) MONOGRAFIATILÙ BLU VUOLE BENE ALLA SUA MAMMA
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

14 Giugno 2007 08:36

Chi comanda in Italia?

1597 visualizzazioni - 4 commenti

di Doriana Goracci

Chi comanda in Italia? Le 111 Basi Usa (Air-Force, Navy, Army, NSA) in Italia. (E' aperto il gioco dell' iocel'hoetuno- la presente lista può essere integrata e aggiornata). L'informativa che segue è stata tratta da: (Ricerca di A.B. Mariantoni, estrapolata dall'articolo Dal "Mare Nostrum" al "Gallinarium Americanum". Basi USA in Europa, Mediterraneo e Vicino Oriente, "Eurasia" 3/2005) http://www.insegnadelveltro.it/catalogo/eurasia/eurasia%203-2005 1.. Cima Gallina (BZ): Stazione telecomunicazioni e radar dell'US-Air Force (USAF). 2.. Aviano Air Base (Pordenone, Friuli - US-Air Force): la 16ma Forza Aerea ed il 31° Gruppo da caccia dell'Aviazione U.S.A., nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. 3.. Roveredo in Piano (PN): Deposito armi e munizioni USA ed istallazione US-Air Force. 4.. Monte Paganella (TN): Stazione telecomunicazioni USAF. 5.. Rivolto (UD): Base USAF. 6.. Maniago (UD): Poligono di tiro dell'US-Air-Force (USAF). 7.. S. Bernardo (UD): Deposito munizioni dell'US-Army. 8.. Istrana (TV): Base US-Air-Force (USAF). 9.. Ciano (TV): Centro telecomunicazioni e radar USA. 10.. Solbiate Olona (MI - Comando NATO Forze di pronto intervento - US-Army). 11.. Ghedi (BS): Base dell'US-Air-Force (USAF). 12.. Montichiari (BS): Base aerea (USAF). 13.. Remondò (nel Pavese): Base US-Army. 14.. Vicenza: Comando SETAF, Sud Europe Task Force; Quinta Forza aerea tattica (USAF); Deposito di testate nucleari. 15.. Camp Ederle (provincia di Vicenza): Q.G. NATO; Comando SETAF dell'US-Army; un Btg. di obici ed Gruppo tattico di paracadutisti USA. 16.. Tormeno (San Giovanni a Monte, Vicenza): depositi di armi e munizioni. 17.. Longare (Vicenza): importante deposito d'armamenti. 18.. Verona: Air Operations Center (USAF). e Base NATO delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni (USAF). 19.. Affi (VR): Centro telecomunicazioni USA. 20.. Lunghezzano (VR): Centro radar USA. 21.. Erbezzo (VR): Antenna radar NSA. 22.. Conselve (PD): Base radar USA. 23.. Monte Venda (PD): Antenna telecomunicazioni e radar USA. 24.. Trieste: Base navale USA. 25.. Venezia: Base navale USA. 26.. San Anna di Alfaedo (VE): Base radar USA. 27.. Lame di Concordia (VE): Base di telecomunicazioni e radar USA. 28.. San Gottardo, Boscomantivo (VE): Centro telecomunicazioni USA. 29.. Ceggia (VE): Centro radar USA. 30.. Cameri (NO): Base aerea USA con copertura NATO. 31.. Candela-Masazza (Vercelli): Base d'addestramento dell'US-Air-Force e dell'US-Army, con copertura NATO. 32.. Monte S. Damiano (PC): Base dell'USAF con copertura NATO. 33.. Finale Ligure (SV): Stazione di telecomunicazioni dell'US-Army. 34.. Monte Cimone (MO): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO. 35.. Parma: Deposito dell'USAF con copertura NATO. 36.. Bologna: Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato Americano. 37.. Rimini: Gruppo logistico USA per l'attivazione di bombe nucleari. 38.. Rimini-Miramare: Centro telecomunicazioni USA. 39.. Potenza Picena (MC): Centro radar USA con copertura NATO. 40.. Livorno: Base navale USA. 41.. La Spezia: Centro antisommergibili di Saclant. 42.. San Bartolomeo (SP): Centro ricerche per la guerra guerra sottomarina. 43.. Camp Darby (tra Livorno e Pisa): 8° Gruppo di supporto USA e Base dell'US Army per l'appoggio alle Forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo e nell'Africa del Nord. 44.. Coltano (PI): importante base USA/NSA per le telecomunicazioni; Deposito munizioni US-Army; Base NSA. 45.. Pisa (aeroporto militare): Base saltuaria dell'USAF. 46.. Monte Giogo (MS): Centro di telecomunicazioni USA con copertura NATO. 47.. Poggio Ballone (GR) - tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar USA con copertura NATO. 48.. Talamone (GR): Base saltuaria dell'US-Navy. 49.. La Maddalena-Santo Stefano (Sassari): Base atomica USA, Base di sommergibili, Squadra navale di supporto alla portaerei americana «Simon Lake». 50.. Monte Limbara (tra Oschiri e Tempio, Sassari, in Sardegna): Base missilistica USA. 51.. Sinis di Cabras (SS).: Centro elaborazioni dati (NSA). 52.. Isola di Tavolara (SS): Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della US Navy. 53.. Torre Grande di Oristano: Base radar NSA. 54.. Monte Arci (OR): Stazione di telecomunicazioni USA con copertura NATO. 55.. Capo Frasca (OR): eliporto ed impianto radar USA. 56.. Santulussurgiu (OR): Stazione telecomunicazioni USAF con copertura Nato. 57.. Perdas de Fogu (NU): base missilistica sperimentale. 58.. Capo Teulada (CA): da Capo Teulada (CA) a Capo Frasca (OR): all'incirca 100 km di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70.000 ettari di zone Off Limits: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato. 59.. Decimomannu (CA): aeroporto Usa con copertura Nato. 60.. Aeroporto di Elmas: Base aerea dell'US-Air-Force. 61.. Salto di Quirra (CA): poligoni missilistici. 62.. Capo San Loremo (CA): zona di addestramento per la Sesta flotta USA. 63.. Monte Urpino (CA): Depositi munizioni USA e NATO. 64.. Cagliari: Base navale USA. 65.. Roma-Campino (aeroporto militare): Base saltuaria USAF. 66.. Rocca di Papa (Roma): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO. 67.. Monte Romano (VT): Poligono saltuario di tiro dell'US-Army. 68.. Gaeta (LT): Base permanente della Sesta Flotta USA e della Squadra navale di scorta alla portaerei «La Salle». 69.. Casale delle Palme (LT): Scuola telecomuncicazioni NATO su controllo USA. 70.. Napoli: Comando del Security Force del corpo dei Marines; Base di sommergibili USA; Comando delle Forze Aeree USA per il Mediterraneo. 71.. Napoli-Capodichino: Base aerea dell'US-Air-Force. 72.. Monte Camaldoli (NA): Stazione di telecomunicazioni USA. 73.. Ischia (NA): Antenna di telecomunicazioni USA con copertura Nato. 74.. Nisida: Base US-Army. 75.. Bagnoli: Centro controllo telecomunicazioni Usa per il Mediterraneo. 76.. Agnano (nelle vicinanze del famoso ippodromo): Base dell'US-Army. 77.. Cirigliano.(NA): Comando delle Forze Navali USA in Europa. 78.. Licola (NA): Antenna di telecomunicazioni USA. 79.. Lago Patria (CE): Stazione telecomunicazioni USA. 80.. Giugliano (vicinanze del lago Patria, Caserta): Comando STATCOM. 81.. Grazzanise (CE): Base saltuaria USAF. 82.. Mondragone (CE): Centro di Comando USA e NATO sotterraneo antiatomico. 83.. Montevergine (AV): Stazione di comunicazioni USA. 84.. Pietraficcata (MT): Centro telecomunicazioni USA/NATO. 85.. Gioia del Colle (BA): Base aerea USA di supporto tecnico. 86.. Punta della Contessa (BR): Poligono di tiro USA/NATO. 87.. San Vito dei Normanni (BR): Base del 499° Expeditionary Squadron; Base dei Servizi Segreti: Electronics Security Group (NSA). 88.. Monte Iacotenente (FG): Base del complesso radar Nadge. 89.. Brindisi: Base navale USA. 90.. Otranto: Stazione radar USA. 91.. Taranto: Base navale USA; Comando COMITMARFOR; Deposito USA/NATO. 92.. Martina Franca (TA): Base radar USA. 93.. Crotone: Stazione di telecomunicazioni e radar USA/NATO. 94.. Monte Mancuso (CZ): Stazione di telecomunicazioni USA. 95.. Sellia Marina (CZ): Centro telecomunicazioni USA con copertura NATO. 96.. Sigonella (CT): importante Base aeronavale USA (oltre ad unità della US-Navy, ospita diversi squadroni tattici dell'US-Air-Force: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, nonché alcuni gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l'una!). 97.. Motta S. Anastasia (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. 98.. Caltagirone (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. 99.. Vizzini (CT): Diversi depositi USA. 100.. Isola delle Femmine (PA): Deposito munizioni USA/NATO. 101.. Punta Raisi (Aeroporto): Base saltuaria dell'USAF. 102.. Comiso (Ragusa - insediamento US-Air Force). 103.. Marina di Marza (RG): Stazione di telecomunicazioni USA. 104.. Monte Lauro (SR): Stazione di telecomunicazioni USA. 105.. Sorico: Antenna NSA. 106.. Augusta (SR): Base della VI Flotta USA e Deposito munizioni. 107.. Centuripe (EN): Stazione di telecomunicazioni USA. 108.. Niscemi (Sicilia): Base del NavComTelSta (stazione di comunicazione US-Navy). 109.. Trapani: Base USAF con copertura NATO. 110.. Pantelleria: Centro telecomunicazioni US-Navy e Base aerea e radar NATO. 111.. Lampedusa: Base della Guardia costiera USA; Centro d'ascolto e di comunicazioni NSA. _________________________

COMMENTI

18 Giugno 2007 11:18

Anche se non laureato mi occupo da diverso tempo di aspetti relativi alla comunicazione e alle relazioni interpersonali e mi trovo assolutamente d'accordo sia con l'idea di fondo riportata da Laura Tussi che con le perplessità di Doriana sulla formulazione da “laboratorio” usata da Laura. Ritengo comunque importante fare alcune precisazioni di tipo linguistico-metodologico. Mi sembra che Laura confonda il termine aggressività con il termine assertività e mi spiego meglio. Quando si parla di aggressività si parla di un comportamento (sia esso verbale che non verbale e quindi fisico) teso a far prevalere la propria tesi e/o i propri diritti indipendentemente dal fatto che i diritti della controparte siano rispettati o meno. In questo senso l'aggressività non ha nulla di positivo proprio per il fatto che l'aggressività è il modo di agire di chi mancando di un senso di sé profondo e sicuro riesce ad affermare i suoi diritti solo prevaricando chi si trova di fronte. E' altresì vero che viviamo in una società fortemente competitiva ed individualistica fondata su valori inconsistenti che possono generare solo persone con un senso del sé confuso ed insicuro. Queste persone sono convinte che solo l'aggressività e quindi la prevaricazione dell'altro sia l'unica (e per questo positiva) strada per la sopravvivenza. Ben diverso è il comportamento assertivo con il quale il raggiungimento dei miei obiettivi è ottimizzato dal rispetto degli obiettivi e dei diritti della controparte. Anche se gli obiettivi sono diversi, con il comportamento assertivo la ricerca di una soluzione condivisa, garantisce il reciproco rispetto dei diritti. L'assertività esiste e funziona se c'è il dialogo, il dialogo porta alla condivisione guida alla collaborazione e la collaborazione porta alle soluzioni ottimali nel rispetto dei diritti di tutti. E' vero che per dialogare è necessario essere in due, ed è altresì vero che se attendiamo che il dialogo nasca dall'altro, il dialogo potrebbe anche non nascere mai. “l'uomo buono è intelligente, quello cattivo è, in più, imbecille. Le doti morali non possono essere separate da quelle intellettuali” (Jorge Luis Borges) La cattiveria non è un deficit dell'anima, che non si sa di preciso dove sia, ma dell'intelligenza che poca o tanta sta nel cervello e quindi, probabilmente sul cervello possiamo intervenire ... non che sia più facile ma almeno sappiamo dove sta.

Daniele

18 Giugno 2007 07:56

Roma - Scrive V.: "Salve, vorrei segnalare un bug nelle Mappe di Live Search di Microsoft. Le zone militari sulle nuove mappe di Live Search sono oscurate, suppongo per motivi di sicurezza, ma non hanno usato IL sistema di Google Maps di sfocare l'immagine con un effetto vetro smerigliato, bensì hanno deciso di coprirle con un pezzo di territorio circostante... Solo che succedono cose strane... Eccone un esempio! Se andate sulle nuove mappe Della Microsoft e digitate nella barra Della ricerca per luogo: "pratica di mare" E poi impostate la mappa su "Aerial" vedrete verso IL mare la pista dell aeroporto militare di Pratica di Mare. Se però andate avanti con lo zoom, DA un certo livello in poi la pista scomparirà alla vostra vista e sarà rimpiazzata DA un Grande bosco Verde tagliato e appiccicato sopra alla pista in modo DA renderla invisibile. Questa pratica la trovo molto strana dato che altera la realtà senza avvisare l'utente che una parte Della mappa è stata alterata. Lo stesso succede ad esempio per la base militare di Amendola, tra Foggia e Manfredonia, dove la pista d'improvviso mentre zoomate diventa una distesa di campi coltivati come in tutti I dintorni. Ma IL vero bug è un altro: nel caso Della base di Pratica di Mare se aumentate lo zoom sul "bosco" che nel frattempo è comparso, ad un certo punto potrete selezionare l'icona con dei grattacieli dal menu a sinistra, per la visione "diagonale" con Le fotografie prese presumibilmente dall elicottero... Se lo selezionate... SORPRESA... Appariranno Le immagini Della pista e non più del finto bosco! E potete anche zoomare arrivando al massimo livello di zoom possibile in tutto IL resto del sito senza nessuna limitazione o restrizione. È visibile tutta la base area al massimo livello di zoom, dalla pista con I velivoli agli edifici sparsi nella base". Si confermano situazioni analoghe anche presso altre installazioni, come la base navale di La Spezia).

V.

16 Giugno 2007 15:46

Che danno i commenti accademici come quello che segue di Laura Tussi, spero di ridurlo, facendolo precedere dal mio. Già l'ho detto, potranno anche essere interessanti alla fine della ricerca e dei crediti per il ricercatore-scrittore. Ma sono così freddi e asettici, senza affetto e umanità alcuna, che rimangono per me cadaverini di parole. Doriana

Doriana

14 Giugno 2007 11:36

EDUCARE ALLA GESTIONE DEI CONFLITTI La continuità tra comportamenti macrosociali e microsociali. L’educazione alla pace, innanzitutto, transita attraverso la formazione di una personalità, di un’organizzazione psichico-cognitiva in evoluzione nella quale hanno la preminenza gli atteggiamenti positivi, di negoziazione, di cooperazione, rispetto all’antagonismo e alla prevaricazione. di LAURA TUSSI L’educazione alla pace all’interno delle dinamiche sociocomunitarie per prevenire i conflitti a livello internazionale. Nella psicologia dello sviluppo si indagano l’origine e l’evoluzione di comportamenti quali l’aggressività, la competitività, la prevaricazione, la violenza e gli atteggiamenti opposti a questi ultimi, quali la solidarietà, la cooperazione e l’altruismo. La didattica recentemente si sta occupando anche di educazione alla pace, di gestione del conflitto e diseducazione alla guerra. Nella nostra cultura è profondamente radicato il convincimento secondo cui le guerre internazionali, i conflitti di predominio etnico ed economico, siano avvenimenti addirittura necessari ed inevitabili come, in parallelo, le contese e le diatribe tra gruppi e tra singoli. Gli studi sociologici e psicologici più recenti indagano i comportamenti significativi relativi al tema della conflittualità, dimostrando che sussiste continuità tra comportamenti macrosociali e microsociali. Questo dimostra che è impossibile educare alla pace e alla gestione dei conflitti esclusivamente predicando la pace o proponendo un ideale nonviolento e pacifista rispetto alle relazioni belliche internazionali, ma occorre intervenire nei comportamenti e nei rapporti sociocomunitari che anche il ragazzo vive e sperimenta nel suo quotidiano. Se non si considerano il conflitto interpersonale, la guerra tra civiltà, la belligeranza tra potenze nazionali, quali fenomeni connaturati con l’esperienza umana sussistono anche convinzioni circa il ruolo dell’utilità di un’azione a favore della pace, per impegnarsi in senso non violento. Ma l’educazione alla pace, innanzitutto, transita attraverso la formazione di una personalità, di un’organizzazione psichico-cognitiva in evoluzione nella quale hanno la preminenza gli atteggiamenti positivi, di negoziazione, di cooperazione, rispetto all’antagonismo e alla prevaricazione. Gli atteggiamenti di conflitto e prevaricazione interindividuale si costruiscono in primo luogo nel microcosmo o microsistema nell’ambito della quotidianità del bambino e solo in seguito vengono proiettati, trasferiti e riversati nell’ambito delle relazioni tra i popoli. L’atteggiamento pacifico non si può esercitare a livello di istituzioni pubbliche, di relazioni internazionali, a livello mondiale se non ci si abitua a praticare nelle relazioni private e nei rapporti interpersonali comportamenti pacifici che trasmettano ideali di cooperazione, di altruismo, di solidarietà, di collaborazione. La concezione di aggressività Sussiste una concezione dell’idea di aggressività come potenzialità di adattamento, di creatività, di emancipazione ed evoluzione e non come istintualità di morte, di annientamento e distruzione. L’aggressività adattiva svolge fondamentalmente alcune funzionalità strumentali di tipologia complementare. Da una parte l’aggressività svolge il compito di una forza attiva per il proprio sviluppo e l’affermazione di sé, dall’altra è uno strumento per tutelare la propria identità. Dunque l’aggressività si delinea come una potenzialità positiva, necessaria al fine di consentire una modalità di superamento della dipendenza infantile, al fine di favorire l’affermazione della propria identità contro gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione del sé, per tutelare la propria stabilità fisica e psichica. L’aggressività è uno strumento di difesa per tutelare la propria identità, per stabilizzare l’assetto della propria personalità da incursioni ed attacchi esterni, da critiche e censure interrelazionali. L’atteggiamento aggressivo si delinea come potenzialità positiva e si configura come strumento necessario alla stabilizzazione del sé, indispensabile al fine di consentire il superamento dello stato di attaccamento e di dipendenza dalle figure dell’infanzia, con lo scopo di permettere l’affermazione della propria identità contro gli ostacoli che si frappongono alla piena realizzazione del sé. Riconoscere l’aggressività come istanza che presenta potenzialità positive non significa legittimare la distruttività e la violenza, perché aggressività e distruttività non si identificano. La distruttività costituisce una degenerazione dell’aggressività ingenerata dalle specifiche e caratteriali varianti biopsicosociali che determinano l’organizzazione psichica, cognitiva, affettiva, relazionale, apprenditiva e socializzante dell’individuo. Attualmente cercare di ridurre l’apporto distruttivo e degenerativo dell’aggressività, quindi distogliere l’uomo dall’autodistruzione della conflittualità, anche a livello mondiale che non prevede una fine, né un fine, né un ritorno alla pace, tutto questo non comporterebbe né l’annullamento, né la repressione dell’aggressività, intesa nel significato di espressione positiva per l’affermazione e la difesa di sé. Le più gravi forme di aggressività esplodono nella società, nella famiglia, nella scuola che soffocano l’esigenza dell’affermazione della persona umana. Solo la famiglia, la scuola e la società che consentono il maggior spazio di affermazione personale possono agire in modo pacifico. La psicologia sociale e la psicanalisi sono accomunate da un grande consenso circa la necessità di abolire stili educativi repressivi, in quanto forieri di violenze. La realizzazione di sé si incontra con la presenza e l’esigenza di interagire con l’alterità, di relazionare con gli altri da noi. In questo contesto relazionale si pone il problema di come permettere l’espansione identitaria di ogni soggetto, senza prevaricazione e sopruso. In termini psicologici occorre individuare i meccanismi che possono facilitare e agevolare condizioni di rispetto per la soggettività dell’altro e per il controllo della propria aggressività. L’uomo è l’animale sociale e come è in grado di essere aggressivo e distruttivo è anche capace di collaborazione, altruismo e cooperazione. Dunque è necessario individuare le situazioni che agevolano nel bambino l’emergere di stabili comportamenti collaborativi e cooperativi. Laura Tussi

LE DINAMICHE DI CONFLITTO

COMMENTA