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14 Maggio 2007 22:25

La diplomazia italiana a Washington

1651 visualizzazioni - 1 commento

di Doriana Goracci

Quello che segue è un messaggio di Medea Benjamin di Code Pink in cui viene descritta una giornata di visite alle ambasciate europee a Washington - e il "benvenuto" che hanno ricevuto presso l'Ambasciata italiana. ________________________________________________________ Ieri , sabato 12 maggio, è stata una giornata di libera entrata nelle ambasciate della UE a Washington DC. Un gruppo di donne di CODEPINK ha deciso di visitare alcune ambasciate per conoscere i loro diplomatici. La prima fermata è stata l'ambasciata danese, dove abbiamo parlato a lungo con l'ambasciatore sulla guerra in Iraq. E' stato orgoglioso di dirci che la Danimarca aveva 550 soldati in Iraq ed era risoluto nel'appoggio della democrazia all'America. Abbiamo insistito che la maggioranza degli americani, danesi, e iracheni vogliono che le "forze della coalizione" se ne vadano dell'Iraq, quindi, se il governo danese volesse veramente sostenere la democrazia dovrebbe ritirare subito le sue forze. Il discorso si è fatto abbastanza acceso ma sempre civile. Ha accettato anche di fare con noi una foto. L'abbiamo ringraziato per il tempo che ci aveva concesso. Poi, siamo andate all'Ambasciata italiana. Eravamo in fila, una lunga fila di cerca 200 persone (20 del nostro gruppo), eravamo nella diciosettima posizione. A mezzogiorno, hanno aperto il cancello e hanno lasciato entrare 18 persone. Quando è toccata al nostro gruppo, la maggior parte vestita di rosa, hanno fermato la fila. Uh-oh, abbiamo pensato, c'è qualche problema. Di colpo, è arrivata una macchina dellapolizia, poi un'altra, e ancora un' altra, fino ad arrivare a 8 macchine!!! Pare che il problema eravamo noi! Gli italiani sembrano avere paura di donne vesite di rosa che sostengono la pace. Un piccolo gruppo di donne di CODEPINK era stato all'ambasciata una settimana fa con la delegazione che dall' Italia cerca di fermare la costruzione di una nuova base statunitense nella bella città, patrimonio UNESCO, Vicenza. Mentre la delegazione italiana incontrava i diplomatici nell'ambasciata, 7 donne di CODEPINK sono rimaste fuori battendo le pentole in solidarietà. Il personale dell'ambasciata era preoccupato pensando che volessimo protestare di nuovo mentre noi volevamo solo parlare con loro. Invece di comportarsi da diplomatici, dandoci il benvenuto e parlando con noi, ci hanno escluso, hanno chiamato la polizia e minacciato d'arrestarci. Ecco la diplomazia italiana! (http://www.europe-in-dc.com/). _____________________________________________ http://www.codepink4peace.org/)

COMMENTI

16 Maggio 2007 15:03

La versione assai più corretta e completa di quanto vi ho inviato ieri! __________________________________ U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome info@peaceandjustice.it http://www.peaceandjustice.it "Tanto per la diplomazia italiana!" All´Ambasciata Italiana a Washington la giornata delle porte aperte (non proprio) a tutti Di Medea Benjamin, CodePink Sabato 12 maggio, è stata la giornata delle porte aperte per le Ambasciate dell´Unione Europea a Washington D.C. Un gruppo di donne di CODEPINK ha deciso di visitare le Ambasciate in modo di poter conoscere alcuni dei diplomatici. La nostra prima fermata è stata l´Ambasciata Danese, dove abbiamo avuto una lunga conversazione con l´Ambasciatore riguardo alla guerra in Iraq. Lui era piuttosto orgoglioso del fatto che la Danimarca ha 550 truppe in Iraq, e che sostiene, con gli Stati Uniti la democrazia. Abbiamo insistito che la maggioranza degli statunitensi, danesi e iracheni vorrebbero che "le forze della coalizione" lasciassero l´Iraq, e quindi se il governo danese volesse veramente sostenere la democrazia, dovrebbe ritirare non appena possibile le truppe. La discussione è diventata piuttosto animata, ma sempre civile. Si è perfino messo in posa per una fotografia fatta insieme con noi. Nel congedarci, l´abbiamo ringraziato per il suo tempo e ci siamo dati la mano. Poi siamo andate all´Ambasciata Italiana. Stavamo facendo la coda in modo di essere lì per l´apertura alle 12.00, e nella lunga fila di circa 200 persone (eravamo in 20 nel nostro gruppo), c´erano solo 18 prima di noi. A mezzogiorno hanno aperto il cancello e fatto entrare le prime 18 persone. Quando toccava al nostro gruppo, vestito per la maggior parte in rosa vivace, hanno fermato la fila. Uh oh, abbiamo pensato, c´è qualche problema. Improvvisamente è arrivata una macchina di polizia. Poi un´altra e ancora un´altra, finché c´erano 8 macchine della polizia!!! Il problema, come poi sarebbe risultato, eravamo noi! Gli italiani, a quanto sembra, hanno paura delle donne vestite di rosa che sostengono la pace. Un piccolo gruppo di donne di CODEPINK era stato all´Ambasciata nella settimana precedente con una delegazione dall´Italia che sta cercando di fermare la costruzione di una nuova base militare nella loro bellissima città di Vicenza, patrimonio UNESCO. Quando la delegazione italiana si era incontrata all´interno dell´Ambasciata con il personale, circa 7 donne di CODEPINK erano rimaste fuori dove battevano su pentole e stoviglie, simbolo delle proteste di Vicenza, in segno di solidarietà. Il personale dell´Ambasciata era preoccupato che stavamo per protestare di nuovo, mentre invece avevamo intenzione solo di parlare con loro. Quindi anziché essere dei diplomatici, che ci davano del benvenuto e parlavano con noi, ci hanno chiuse fuori e hanno creato una scenata chiedendo alla polizia di metterci fuori dalla fila, finendo con la minaccia di essere arrestate. Tanto per la diplomazia italiana! Scortate dalla polizia, alcune di noi hanno proseguito per l´Ambasciata Francese per fare le nostre condoglianze per le loro recenti elezioni (e vedere se ci avessero fatto entrare!). Quando siamo arrivate all´Ambasciata, ci hanno tirato fuori dalla fila. Ma invece di estrometterci, ci hanno fatto un controllo di sicurezza e poi accompagnato dentro, dove abbiamo bevuto champagne e fatto una visita gradevole dell´Ambasciata. Sembrerebbe che i francesi possano dare agli italiani qualche lezione in diplomazia! Tradotto da Barbara Olson Pasqualino

Doriana Goracci

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