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14 Aprile 2007 21:47

Attentato a Islamic Relief rivendicato da "fronte cristiano combattente"

896 visualizzazioni - 0 commenti

di paolo

Attentato a Islamic Relief rivendicato da "fronte cristiano combattente" Un appello della redazione del nostro giornale alle chiese, ai partiti, al ministro dell'interno e al presidente del Consiglio. Appello Nell'apprendere la notizia dell'attentato alla sede milanese dell'Islamic Relief, che di seguito riportiamo, esprimiamo la nostra più totale solidarietà nei confronti dell'Islamic Relief vittima di un'azione vile che non ha nulla a che vedere con il cristianesimo o con qualsivoglia organizzazione religiosa cristiana degna di questo nome. E' del tutto evidente che ci troviamo di fronte ad un uso strumentale del termine "cristiano" usato per confezionare una sigla, quello del "fronte cristiano combattente", che scimmiotta malamente analoghe sigle di un triste e recente passato che ha insanguinato il nostro paese. Ma proprio l'esperienza di quel triste passato ci fa dire che tale attentato è figlio di quella strategia della tensione che i fautori della guerra mondiale nella quale viviamo stanno portando avanti su scala planetaria e che ha già insanguinato numerose capitali europee. Non ci stupiremmo affatto se fra qualche tempo ci trovassimo di fronte ad un analogo episodio di terrorismo nei confronti di qualche organizzazione cristiana attribuita a qualche sigla musulmana, in modo da poter scatenare la caccia al musulmano su scala molto più ampia di quella che già purtroppo siamo costretti a registrare nel nostro paese. Nell'esprimere solidarietà all'Islamic Relief e ai fratelli musulmani italiani, li invitiamo a non lasciarsi ingannare dalle sigle usate che mirano esclusivamente a creare tensione fra due comunità, quella cristiana e quella musulmana, che non hanno alcun motivo ne di tipo religioso né di tipo sociale per essere contrapposte o addirittura per combattersi. Chi promuove la guerra di religione è semplicemente un delinquente e perciò chiediamo con forza a tutte le chiese cristiane e a tutte le religioni presenti nel nostro paese di togliere qualsiasi alibi religioso a questi criminali. Nessuno è autorizzato ad uccidere in nome di Dio, comunque lo si chiami. Chiediamo inoltre a tutte le forze politiche non solo di assumere posizioni di netta condanna degli attentati ma anche di farsi promotori di iniziative di dialogo con le comunità musulmane. Chiediamo altresì al ministro degli Interni e al presidente del Consiglio di assumere tutte le decisioni e le iniziative idonee ad impedire il ripetersi di atti di islamofobia o di razzismo nei confronti di qualsiasi religione esistente nel nostro paese. La redazione del sito www.ildialogo.org

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