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5 Gennaio 2007 18:20

Una medicina spirituale per gli abusi sessuali del clero

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di Fausto Marinetti

(libera traduzione e riduzione a cura di Fausto Marinetti) Lee Penn confuta la proposta del predicatore apostolico Premessa Il predicatore personale del Papa propone una giornata di digiuno per solidarizzare con le vittime degli abusi sessuali da parte del clero (15.12.2006). Padre Raniero Cantalamessa dice: ?La Chiesa ha ?pianto e sospirato? in tempi recenti per gli abomini commessi nel suo seno da alcuni dei suoi stessi ministri e pastori. Ha pagato un prezzo altissimo per questo. È corsa ai ripari, si è data regole ferree per impedire che gli abusi si ripetano. È venuto il momento, dopo l?emergenza, di fare la cosa più importante di tutte: piangere davanti a Dio, affliggersi come si affligge Dio; per l?offesa fatta al corpo di Cristo e lo scandalo recato ?ai più piccoli dei suoi fratelli?, più che per il danno e il disonore arrecato a noi?. Nonostante questo, il card. Bernard Law (allontanato dalla diocesi di Boston) resta al suo posto di onore e privilegio come Arciprete della Basilica di S. Maria Maggiore. Altri prelati continuano a coprire il delitto, mentre complici e colpevoli sfuggono alla giustizia civile. Quindi non siamo al ?dopo emergenza?, perché lo scandalo persiste. ?Un giorno che predicavo al clero di una diocesi che aveva molto sofferto per questa ragione, mi colpì un pensiero. Questi nostri fratelli sono stati spogliati di tutto, ministero, onore, libertà, e Dio solo sa con quanta effettiva responsabilità morale, nei singoli casi; sono diventati gli ultimi, i reietti?Se in questa situazione, toccati dalla grazia, si affliggono per il male causato, uniscono il loro pianto a quello della Chiesa, la beatitudine degli afflitti e di coloro che piangono diventa di colpo la loro beatitudine. Potrebbero essere vicini a Cristo che è l?amico degli ultimi, più di tanti altri, me compreso, ricchi della propria rispettabilità e forse portati, come i farisei, a giudicare chi sbaglia. C?è una cosa però che questi fratelli dovrebbero assolutamente evitare di fare e che qualcuno, purtroppo, sta cercando invece di fare: approfittare del clamore per trarre vantaggi anche dalla propria colpa, rilasciando interviste, scrivendo memoriali, nel tentativo di far ricadere la colpa sui superiori e sulla comunità ecclesiale. Questo rivelerebbe una durezza di cuore davvero pericolosa?. Come e quanto siamo lontani dal porre fine allo scandalo! Solo alcuni sono stati smascherati, ma molti hanno evitato la prigione grazie alle autorità ecclesiastiche. Le ?gesta? dei pedofili non sono ?errori? ma crimini. E mentre il predicatore li ammonisce di non strumentalizzarli con ?memoriali? per fini speculativi, pare esortarli a non gettare la responsabilità ?sui superiori e sulla comunità ecclesiale?. Non sembra dire nulla ai prelati, che hanno amplificato il crimine con l?omertà e ci fa vedere, che ne negano ancora l?ampiezza e la gravità. Gli avvocati delle vittime replicano, che parole e gesti di contrizione devono essere accompagnati da azioni concrete. Barbara Blaine, presidente dell?Associazione Survivor Network of those abused by Priests, sostiene che centinaia di prelati hanno favorito migliaia di preti pedofili. Quindi ?Solo azioni decise possono tutelare i bambini, non atteggiamenti benevoli. Apprezzeremmo di più interventi papali, disciplinari, adeguati ed efficaci nei confronti dei vescovi?. Per Mary Pat Fox, presidente di Voice of Faithful, le critiche sono un segno di speranza, in quanto i vertici Vaticani stanno comprendendo la gravità della cosa, ma dovrebbero andare oltre punendo i Vescovi che hanno protetto il clero colpevole. Sono d?accordo: pie parole di pentimento sarebbero insignificanti senza cambiamenti profondi e atti riparatori. Solo con la giustizia le parole diventano efficaci. ?L?uomo è giustificato dalle azioni, non dalle intenzioni? (Gc 2,24). Dio dice: ?Io detesto, respingo le vostre feste e non gradisco le vostre riunioni, anche se voi mi offrite olocausti, io non gradisco i vostri doni, e le vittime grasse come pacificazione io non le guardo. Lontano da me il frastuono dei tuoi canti: il suono delle tue arpe non posso sentirlo! Piuttosto scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne? (Amos 5,21-24). ?Smettete di presentare offerte inutili, l?incenso è un abominio per me; non posso sopportare noviluni, sabati, assemblee sacre delitto e solennità. I vostri noviluni e le vostre feste io detesto, sono per me un peso; sono stanco di sopportarli. Quando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue. Lavatevi, purificatevi, togliete dalla mia vista il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l?oppresso, rendete giustizia all?orfano? (Isaia 1,13-17). Proposte pratiche Per pentirsi efficacemente bisogna sostituire alle parole i fatti. Per esempio: 1 Confinare il card. B. Law in monastero per fare penitenza, togliergli cappello cardinalizio e le sue onorificenze; 2 Lo stesso valga per i prelati che hanno favorito o fiancheggiato i preti pedofili; 3 Direttive papali affinché i molestatori si costituiscano all?autorità civile; 4 Sopprimere gli ordini religiosi nei quali si verificano abusi sessuali; 5 Sopprimere i seminari in cui si manifestino tali situazioni; 6 Processare p. Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, e, se colpevole, pubblicare verdetto, motivi e pena canonica, affinché i suoi seguaci non possano più dire di essere stati perseguitati ingiustamente; 7 Investigare i movimenti ecclesiali, Opus Dei compresa, per verificare se si riscontrano abusi sessuali fisici o morali; 8 Pubblicare i nomi dei colpevoli e dei complici (compresi i defunti) alleggerirebbe la discriminazione e vergogna delle vittime e le aiuterebbe a ricostruirsi una vita; 9 I colpevoli dovrebbero laicizzarsi spontaneamente e sollecitare le vittime ad uscire dall?anonimato; 10 Preti e religiosi rinuncino a dispendiose difese legali e a pressioni sui parenti delle vittime, affinché ammettano una presunta corresponsabilità delle stesse. La varie strategie difensive non riescono a dimostrare, che le vittime avrebbero gradito di essere abusate da una organizzazione, che afferma di essere il ?Corpo di Cristo in terra?. Non solo avvocati e compagnie assicurative ma anche i prelati sono responsabili di ciò che succede in tribunale. 11 Preti e religiosi smettano di opporsi a nuove forme di protezione legale per ridurre la gravità del delitto; 12 Investigare lo stile di vita del clero e dei religiosi con particolare attenzione ad episodi di omosessualità in occidente e di relazioni eterosessuali o di concubinato nel terzo mondo. Si può liberalizzare il matrimonio dei preti senza cambiare i dogmi. Ma quando la gerarchia occulta relazioni di lunga data di un clero supposto celibe, si fa complice di un?ampia ipocrisia e potrebbe contribuire ad accrescere il numero dei potenziali abusi. Preti e religiosi che vivono relazioni clandestine non sarebbero in grado di denunciare gli abusi perpetrati da loro colleghi. Nessuno di questi punti intacca i dogmi della dottrina cattolica. Tuttavia, se accolti, indurrebbero i responsabili ad un ritorno alla coerenza evangelica e i colpevoli offrirebbero una giusta riparazione dei loro misfatti, predisponendosi a ricevere la misericordia di Dio. A parte un miracolo, non credo che quanto auspicato avverrà nel prossimo futuro. Queste proposte, che sarebbero ?veri frutti di conversione? (Matteo 3,8), non sono ben accette. Padre Cantalamessa preferisce suggerire pie e devote penitenze, che lasciano il tempo che trovano. Però, il monito del Battista ai farisei potrebbe essere utile per la gerarchia e i suoi difensori: ?Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco? (Matteo 3,10). CONCLUSIONE Qualcosa di buono c?è nella proposta di p. Cantalamessa: i giusti possono e devono offrire preghiere e digiuni riparatori, che aiuteranno i colpevoli a ravvedersi. La Chiesa è il corpo mistico di Cristo e, come i malvagi violano tutto il corpo, preghiere e penitenze lo salveranno tutto intero. Inoltre i giusti possono fare molto di più: 1. Offrire tempo, capacità, denaro ai gruppi che sostengono le vittime; 2. Se i difensori della gerarchia minimizzano il delitto non si deve alimentare questa subdola propaganda; 3. Quando la vittima accusa un prete, non si deve presumere che stia mentendo. E? meglio lasciare alle autorità giudiziarie il compito di indagare; 4. Se tutto ciò che riguarda gli abusi sessuali diventa di pubblica ragione e i responsabili vengono rimossi dal ministero, ci saranno conseguenze positive anche per i laici. Come i colpevoli dovrebbero accettare la pena, così i giusti dovrebbero accettare la penuria di risorse e di preti, la chiusura di seminari e scuole, per soddisfare le esigenze della giustizia. Questi sono gli inevitabili frutti e i risultati della corruzione fuori controllo dei prelati, dei preti e dei religiosi del nostro tempo.

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