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17 Dicembre 2006 14:33

PELLEGRINI MUSICALI

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di Luigi Boschi

Nella edulcorata intervista spot di Luca Sommi a Sergio Pellegrini, andata in onda su Tv Parma in questi giorni di Dicembre 2006, apprendiamo delle nuove arie musicali del ducato: ci mancavano! Ogni tanto, il coraggio di autocritica giornalistica, Sommi! Non ti viene mai di rivederti? Si potrebbe dire, con laudatio, uno stile senza spina dorsale che si adatta ai venti di potere: Markette! Veniamo così a conoscenza della neonata società SRL del patron Pellegrini, che si vende come Orchestra del Teatro Regio di Parma. Visto che Sommi ha fatto più pubblicità che informazione (ma lui può!), tento allora di far luce su alcuni aspetti che mi sembrano piuttosto oscuri. Già delle vicende musicali di Parma mi sono occupato e i miei articoli, tutti pubblicati, non sono mai stati smentiti né contestati, anzi hanno anche provocato qualche cambiamento ai vertici del "musical affair" parmigiano! Tutte le denunce erano vere! I fatti lo hanno confermato. La musica, a Parma, rende? soprattutto a pochi! E' il vecchio gioco delle tre carte, uno spartito ben studiato: l'Ente, l'Associazione, la Società. Ma torniamo all?intervista del diligente Sommi al nostro clarinettista parmigiano prof. Sergio Pellegrini al quale mi sarebbe piaciuto fare alcune domande; avrei voluto sapere alcune cose sulla sua associazione, la sua nuova società srl, i suoi programmi di imprenditore culturale. A lui, che per passione e conoscenza musicale (risulta licenziato con la minima sufficienza al Conservatorio di Parma in clarinetto, e, possiamo dire, senza troppi successi come strumentista, per non essere tranchant) è stato affidato il prestigioso nome del gioiello musicale della città ducale. I profili a Parma si scelgono sempre alti! Si gestiscono meglio?pare! E sì, a Parma si lascia che i talenti - ve ne sono, ve ne sono- se ne vadano. Alcuni? Enrico Bronzi, tra i migliori giovani violoncellisti e musicisti del mondo; il Trio di Parma, una strabiliante formazione cameristica; Europa Galante, il gruppo barocco di Fabio Biondi; il fagottista Stefano Canuti; prestigiosi strumentisti prime parti alla Fenice, a S. Cecilia, in Rai, alla Scala, a Bologna, al Regio di Torino, a Lugano?Loro sì possono essere ambasciatori di Parma artistica nel mondo! Ma qui l'apparato preferisce investire sui Pellegrini! Fino a non molto tempo fa il Teatro Regio di Parma, non possedendo una propria orchestra, si avvaleva della professionalità dell'orchestra Toscanini (tra i cui fondatori c?è il Comune di Parma) che con il proprio marchio firmava le performance orchestrali del Teatro Regio. Poi si volle (per il profumo dei soldi, più che per quello artistico, vista l?inesistenza di un vero e innovativo progetto culturale) dar vita a un?orchestra del Teatro, senza averla, né volendola costituire secondo le normative previste dalla legislazione vigente sui Teatri e gli Enti lirici. Vi immaginate il Teatro alla Scala che appalta ad un?associazione non profit o a una srl la propria orchestra così come se fosse un servizio pulizie? Beh, qui a Parma si può! E' o non è "Capitale della Musica" per autoproclamazione? Ed ecco che compare in scena, come il principe azzurro, grazie all?intuito del talent scout Rubiconi, il nostro prof. Sergio Pellegrini. La sua invenzione è di costituire associazioni onlus (la più nota è Opera Ensemble, ma se ne possono citare altre: Terre Verdiane, Etneiro Oriente e Occidente) attraverso cui reperire fondi pubblici per remunerarsi, gestirsi in modi personali il fatturato (in gergo mi pare si chiami elusione fiscale) e dare una parvenza organizzativa alla fantomatica Orchestra, a chiamata, del Teatro Regio. Tutto giusto fin qui professore? Andiamo oltre. Se il nostro clarinetto oggi va in India, nel 2001 andò in America. Prof. Pellegrini potrebbe dirci come è andato quel viaggio? Sembra vi siano stati alcuni problemi, non è vero? Eppure i fondi c'erano! Quanto ha percepito lei e quanto ha distribuito agli altri nove professori di orchestra? Come presidente di una onlus il nostro clarinettista del ?gnigognago parmense? è riuscito a farsi una dichiarazione dei redditi di tutto rispetto (pare di 111.000 euro nel 2004), ora con la srl potrebbe tentare una vera e propria "scalata" musicale! E pensare che un direttore delle masse artistiche (orchestra e coro) di un Ente lirico guadagna 50/60 mila euro anno. Ma qui è un?altra musica! Siamo a Parma! Prof. Pellegrini, nell'ambiente dei musicisti (reso reticente dalla precarietà lavorativa, tutti sanno, ma bocche cucite sulle malefatte altrimenti son guai) si mormora che non vengano pagati ai professori d'orchestra i contributi per le giornate di prova, ma ci si limiti a quelle di spettacolo. Dai certificati di agibilità Enpals (2005/6) si evince che uno strumentista di fila guadagni 45 euro lordi al giorno (29 netti), mentre una prima parte solista 90 lordi (58 netti); questo risulterebbe, possibile? Corrisponde a verità che non vi sia alcuna tutela per la malattia? Che non si certifichino i giorni di lavoro ai fini dell?indennità di disoccupazione? Se così fosse, altro che orchestra stabile: questo si chiama caporalato stabile! I contratti, se si fanno, di che tipo sono? Non certo quello collettivo nazionale di lavoro dei professori d?orchestra? Ma allora mi chiedo quale sia l'etica progettuale dell'Ente pubblico che affida a lei e alle sue creature organizzative la propria credibilità e tradizione culturale! Che non si preoccupa dell?applicazione del contratto collettivo nazionale, pur ambendo al riconoscimento di Ente lirico, obbligato ad onorare il CCNL di categoria per i suoi! Dimenticavo, suo referente è il maestro Meli che si avvale dei servigi dell'indisturbato Proczynski! Prof. Pellegrini, quanto è costata, quanto costa annualmente alla collettività questa sua orchestra? Come è gestita? Come sono ripartiti i compensi visto che uno strumentista costa solo 45 euro lordi al giorno? E gli utili come sono distribuiti tra i soci? Qual è il rapporto economico con la/le associazioni onlus sue promanazioni? Visto che il Teatro Regio non ha orchestra (c?è chi vorrebbe diventasse Ente lirico senza orchestra e coro stabili) e quindi "l'Orchestra Teatro Regio" non esiste, se la Fondazione Teatro Regio è proprietaria del nome, qualcuno potrebbe dirci come viene dato in concessione e a quanto? Quali sono poi i criteri adottati per accedere all?uso del Teatro Regio da parte degli altri complessi orchestrali della città e della Regione? Prof. Pellegrini in televisione lei ha definito "stabile" un'orchestra composta da un complesso orchestrale assunto secondo la sua nota ?sensibilità musicale?, senza concorsi o audizioni pubbliche e con attività stagionale! Non esageri sull'ignoranza altrui! Ma forse si è confuso con la sua stabilità in chiave economica! Perché lei sa cosa significa stabile in campo musicale, vero? Prof. Pellegrini, potrebbe spiegarci come può sostenere che non esistano conflitti di interessi tra l'Associazione onlus, la società con soci i musicisti, e la Fondazione Teatro Regio? E il Comune che ruolo svolge? E il Sindaco Ubaldi presidente di ?Parma capitale della musica?? I sindacati? Tutti non sanno o fingono di non sapere? E? qui la capitale della musica?E che musica! (Parma, 14 dicembre 2006) luigiboschi@gmail.com

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