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21 Novembre 2006 12:34

Appello di Alex Zanotelli sull'emergenza rifiuti in Campania

896 visualizzazioni - 1 commento

di Alex Zanotelli

Ho paura, ho una grande paura, ho sempre più paura che il problema dei rifiuti in Campania continui ad essere affrontato sull'onda emotiva dell'emergenza, la cui risoluzione, o presunta tale, risulta sempre più influenzata da aspetti di natura economico-finanziaria.Risolvere l'emergenza si, ma senza pregiudicare il nostro futuro e il diritto delle generazioni future, senza far credere che gli inceneritori possano rappresentare la panacea di tutti i mali. Apriamo dunque, ma subito, con le istituzioni un grande dibattito, non si tollerino più scelte che possano pregiudicare definitivamente il territorio campano, costituendo, dal punto di vista sanitario-ambientale, un punto di non ritorno. Voglio essere più esplicito: se si ritiene che il problema della spazzatura in strada e delle balle disseminate sul territorio campano possa risolversi con la realizzazione degli inceneritori, magari mutuando il modello emiliano o quello di Brescia, aree che registrano il più alto tasso di malati di cancro in Europa, a pari merito soltanto con la Ruhr, allora bisogna reagire. E MOBILITARSI, così come fu fatto due anni fa per fronteggiare le speculazioni sull'acqua. Ma proprio memore di questa esperienza, vorrei provare a interloquire con chi in questo momento è titolare del potere di decidere. Bisogna dire, e ad alta voce, quello che stanno dicendo da mesi in convegni, seminari, congressi in tutta Europa i più famosi chimici e medici di provata autonomia e indipendenza dal potere politico ed economico. Evitiamo un'altra catastrofe ambientale e sanitaria come quella dell'amianto, quando già dagli anni Sessanta si sapeva che conteneva sostanze cancerogene. Diciamo chiaramente che l'unica possibilità per risolvere il problema rifiuti in Campania è la differenziata, ma una vera differenziata, associata a processi biologici "a freddo"di smaltimento quali la biossidazione; una raccolta differenziata, intesa quale fonte di risparmio energetico, va anche intesa quale risorsa per l'occupazione generale. Bisogna che tutta la cittadinanza sappia, ed è un suo sacrosanto diritto, che tutti gli impianti di smaltimento a caldo quali gli inceneritori e i gassificatori sono estremamente dannosi per l'ambiente e per la salute delle popolazioni esposte direttamente ma anche indirettamente tramite la catena alimentare. Da almeno un decennio, infatti, è noto che, nei territori in cui sono presenti gli inceneritori, il tasso di diossine e metalli pesanti nei latticini, nei grassi animali e in molti tessuti umani, con particolare riferimento a neonati e feti, è molto più alto che in popolazioni non esposte. Ma ancora più grave è quanto la letteratura scientifica più recente ha dimostrato, ovvero che gli inceneritori sono tra i massimi produttori di nanoparticolato, sostanza che penetra direttamente nelle vie aeree inferiori e negli alveoli polmonari, passa rapidamente nel sangue, penetra all'interno delle cellule e del nucleo, danneggiando il cervello e lo stesso DNA. Dobbiamo dunque evitare una vera catastrofe ambientale ed è per questo che io imploro le istituzioni responsabili di organizzare un incontro aperto, durante il quale tutta la cittadinanza sia messa in condizione di sapere quali sono le conseguenze dello smaltimento dei rifiuti attraverso gli inceneritori. Possiamo ancora evitare una possibile imminente catastrofe sanitaria e ambientale, ma il tempo è ormai agli sgoccioli. Credo in uno scatto di orgoglio e di responsabilità da parte del nostro presidente della Regione Campania. A nome anche del comitato civico allarme rifiuti tossici che da mesi sta lavorando sul territorio senza essere ascoltato. Per questo ho deciso di iniziare da oggi a digiunare. Altri seguiranno. Il nostro digiuno è un appello accorato ai nostri amministratori.

COMMENTI

21 Novembre 2006 17:04

Carissomo Alex Zanotelli, scrivo dal Burkina Faso ... dove sono per l'ass. TERRA PATRIA, ... piccola associazione che non vuole assolutamente soldi istituzionali per sviluppare le sua microiniziaitve di solidarietà (non avrebbe senso prendere 1000 euro da chi poi ne spende un miliardo per far guerre, per depredare, per sostenete azioni economiche criminali nei confronti dei popoli del sud del mondo, sempre più poveri e collassati!). Vedo, caro Zanotelli che le sue parole "toccano" ... ma nulla cambia... Nella mia esperienza (ho 56 anni)non ho mai visto nessuno "cambiare" dopo aver ricevuto "severi moniti" ..., dopo aver sentito e letto scientifiche dimostrazioni sui danni che produce, ecc... A "loro" interessa solo far soldi... a costo che anche i loro stessi figli muoiano dai danni che stanno provocando (ecologici, morali, sociali...) Poi ci sono gli "indifferenti", i qualunquisti, gli abitudinari del banale ... a loro nulla interessa, se non pagare 50 euro in meno di ICI (il motivo che gli ha fatto votare il berlusca dopo la sua promessa due gg prima delle elezioni...che per un pelo non rivinceva! ) Allora non stiamo più li a tentare di convicerli con marce, con petizioni, con scioperi della fame, con prediche e con forum! .. Combattiamoli e basta! ... i 35.000 esseri umani che ogni giorno muoinio di fame nel mondo non hanno il tempo di aspettare le nostre partite a scacchi... sulla loro pelle. Con grande affetto, ammirazione e ..."dolore" . pierangelo destefanis pierangelo@terrapatria.org

pierangelo

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