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13 Dicembre 2005 15:43

La Catena di Sanlibero

1599 visualizzazioni - 0 commenti

di Riccardo Orioles

Non sapendo cosa mettere al posto dello stemma "comunista" tagliato via dalla bandiera, i cittadini rumeni alla fine si rassegnarono a non metterci niente; e per un po' se ne andarono in giro con un bel buco tondo nel tricolore. Ma che cosa c'era di cosi' communista in quello stemma, al punto di scambiarlo con un buco che, persino in Romania (e non diciamo in Italia) non significa niente? Beh. C'era una stellina rossa piccola piccola, da guardarla con la lente d'ingrandimento. Non c'era una falcemmartello manco a pagarla oro ("noi siamo una repubblica popolare, mica un soviet"). Non c'era neanche un sol dell'avvenire, un pugno chiuso, niente. C'erano invece: fabbriche, dighe, tralicci, autostrade, elettrodotti... la modernita' insomma. Quella che da popolo di pecorai affamati ti trasforma in gente moderna e postmoderna come Dio comanda. (Avete mai visto qualche film bianco/nero anni Cinquanta? O magari le foto del matrimonio di vostro nonno, colla prima giaccaecravatta della sua vita? Ecco). Insomma, il "comunismo" (secondo il mio modo di vedere) nella maggior parte dei casi e' stato semplicemente un tentativo (forzato; e alla fine riuscito) di portare la modernita' a chi non l'aveva. Cosa lodevole, si capisce. Ma, come dicevano gli antichi, c'e' modo e modo. Una bella modernita' e' quando, con qualcosa dentro il frigorifero e un bel film alla televisione, te ne stai spaparanzato li', con luce elettrica, cesso con regolare sciacquone, bambini che vanno a scuola e tutto. Una modernita' fastidiosa e' invece quando ti devi sorbire, con tutti questi bellissimi altoparlanti moderni, le ultime grandi imprese del Compagno Ceaucescu e ti devi fare persuaso, o vuoi o non vuoi, che senza il Grande Compagno non potresti campare. Una modernita' un po' meno fastidiosa, ma sempre molto lontana da quella in cui sarebbe piaciuto stare, e' quando non e' il Grande Compagno quello senza del quale non puoi campare ma l'ultimo modello Tim-Motorola: magari a uno piacerebbe, le cose e i compagni suoi, sceglierseli da se'. I capi "comunisti", nelle foto d'archivio della Moderna Romania, avevano due atteggiamenti interscambiabili, e questi due soli. O erano fermi e solenni in qualche celebrazione o meditazione, un po' come Papa Razzinger o Tronchetti-Provera intervistato dal tiggi' due. O, all'esatto contrario, erano colti di fretta mentre andavano da qualche altra parte. La Modernita', infatti, ha sempre fretta. La Modernita' non ha mai tempo. La Modernita' preferisce un treno costoso e scomodo, ma che arriva prima, al trenino scombiccherato e pacifico in cui, qualche eone fa, potevi anche garbatamente corteggiare la studentessa pendolare che sarebbe salita due fermate dopo la tua. (Queste fermate sono state adesso abolite tutte, appunto per risparmiare tempo). Ovviamente, come sempre succede quando uno comanda e tutti gli altri sono a ubbidire, c'era anche dell'interesse: i rubinetti d'oro, le ville di Ceaucescu, la moglie di Lunardi e tutto il resto. La carne e' debole. Ma al di la' delle singole ruberie quel che faceva il sistema, e lo auto-autorizzava a essere feroce "per il loro bene", era sempre questo: la Modernita', la Fretta. Termini coincidenti, se ci pensate bene, e la cui coincidenza probabilmente spiega molte cose. Vabbene, s'e' visto com'e' finita. Dapprima con tutto il buco nella bandiera, e poi con una bandiera piu' modaiola, con stemmi trendy e non piu' paleoindustriali, i rumeni - come tutto il resto del mondo - hanno cambiato ideologia e religione ma non "modernita'": quella anzi e' aumentata. E' vero che hanno levato dighe e tralicci dall'emblema e che hanno nominato manager i vecchi dirigenti "comunisti": ma in compenso hanno mandato i bambini poveri a vivere nelle fogne (che e' una delle cose piu' moderne che ci siano: vedi Dickens). In Cina, lasciando stelle e martelli, e dichiaradonsi sempre categoricamente comunisti, han fatto la stessa cosa ma molto piu' in grande: gli e' andata benissimo, salvo ogni tanto dover sparare addosso alla gente restia a farsi modernizzare. E da noi in Italia? Ah, qua da noi e' tutto diverso. La classe dirigente non e' ossessionata dalla fretta, si prende i suoi tempi, riflette. I treni, pulitissimi e dignitosi, non superano una certa velocita' per dare ai viaggiatori il tempo di leggersi un buon libro. Soltanto in Valdisusa i valligiani, montanari egoisti, protestano: "No! Vogliamo correre! Abbiamo fretta!". E il governo, a puro scopo educativo e certo senza personalmente guadagnarci niente, li rieduca a mazzate in testa, "a' la Ceaucescu".

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