26 Settembre
di Luigi Boschi
La comunicazione di Toscani, pur essendo funzionale, non è mai stata servile. E? forse l?unico che è riuscito in questa impresa. C?è chi si è ripiegato, in varie forme, all?opera celebrativa di impresa o di prodotto: i più noti Sanna, Testa, Pirella. Chi, invece, pur volendo nell?esercizio di creatività indipendente, non c?è riuscito perché il contesto glielo ha impedito. La censura in questa città risale all?epoca del Ducato!! Non amano il contraddittorio. L?emarginazione, se non sei dei loro, è una pratica che li diverte e la esercitano in tutte le forme. A Parma gli asini non volano ma sono in piazza, da sempre! Pronti a ragliare per il potente di turno. Toscani, volutamente, celebra lo scontato. Una sindrome, sembra, della società al colesterolo, di cui siamo tra i primi produttori...e che la burocrazia dell?Authority certifica. L?esercizio estetizzante e marketese, sia nel linguaggio che nelle forme, del ?Festival dell?architettura?, si rivela quando andiamo a vivere nell?inferno urbanistico progettato dai professionisti dell?architettura, voluto dagli amministratori pubblici, realizzato dalla speculazione immobiliare affaristica. Lo vediamo a Parma, che non è delle peggiori, cosa si è stati capaci di produrre. Andiamo a vedere gli interventi dei nostri architetti!! Teatro Due, Palacassa, Eurotorri, urbanizzazione Paradigma, il muro universitario. Quartieri periferici mal collegati (il trasporto pubblico è voluto inefficiente), senza vita dove la socializzazione avviene nel supermarket. I parchi verdi considerati un complemento, ridotti a serragli: i 13 mq procapite di Parma sono un indice di qualità rispetto ad altre città!! I bambini? Invitati a sgranchirsi coi videogiochi. La tangenziale prima coi semafori, poi, passa di qui che di lì non si può! (continua)