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12 Luglio 2005 15:14

biagi e prodi

1069 visualizzazioni - 5 commenti

di giuseppe

Non mi piace l' appelo di Biagi per Prodi, e non mi piace che Biagi dica: Prodi, al quale sono legato da tanti anni d'amicizia, può aiutarci a vivere un po' più serenamente, Perche' le sue amicizie sono problemi suoi, ma soprattutto perche' Prodi non ci fara' vivere piu' seneramente. Avrei preferito un appello di Biagi verso Prodi, in cui magari chiedere la fine del precariato, la totale cancellazzione della guerra nel rispetto della costituzione, una commissione parlamentare sui fatti del g8 di genova, L'informazione libera, ecc..ecc ma forse a Biagi non interessa..... ci ritroveremo (ma non e' detto) con prodi unicamente perche' dell'attuale presidente non se ne puo' piu' .... Ma attenzione che per le solite classi di lavoratori non cambiera' niente come niente e' mai cambiato in questi ultimi 50 anni .

COMMENTI

26 Luglio 2005 22:31

NESSUN COMPROMESSO: PER L'ITALIA UNITA E COMUNISTA! Cara Silvia adesso capisco che voti dipietro mentre da un'altro tuo intervento avevo inteso che eri una compagna di Rifondazione. Non sono d'acorrdo sulla tua analisi dei referendum.il paese reale non è affatto di centro ma di sinistra e se i referendum non sono stati vinti le ragioni sono molteplici.Intanto il proletariato ha problemi ben più seri che discutere "cosa fanno gli embrioni" , intendo dire che i quesiti referendari erano complessi di difficile comprensione; a questo aggiungi la situazione di totale "didattura mediatica" e capirai che quel 30% che si è recato alle urne è uno straordinario successo rispetto alle forze partitiche e mediatiche che si sono mobilitate senza ipocrisie. riguardo alla questione del "compromesso" per quale strana ragione occorre per forza arrivare ad un compromesso.Io sono comunista e penso che l'italia debba divenire un paese democratico e comunista alleato di Cuba; su questo non ho minimamente intenzione di arrivare ad alcun compromesso.Quale cambiamento sarebbe sostituire berlusconi con prodi o con di pietro per il proletari e gli oppressi? Per me le buoni intenzioni restano tali.Se iniziamo a legittimare le differenze tra le classi sociali allora non dobbiamo stupirci di niente. Solo Lenin è riuscito a costruire un paese realmente multietnico e democratico senza classi sociali, razzismo, sfruttamento, discriminazioni, ed oscurantismi. La dc ha governato per 50 anni questo martoriato paese: due volte e mezzo la durata della dittatura nazi-fascista con gli esiti che sono ancora sotto gli occhi e purtroppo sulla pelle di tutti i proletari. La sinistra italiana poteva giungere al potere, costruire se non una repubblica comunista, almeno una Repubblica socialista e laica.Non lo hanno fatto ed oggi abbiamo solo partiti espressione degli interessi della media e grande borghesia: dei commercianti e degli imprenditori. i proletari hanno vinto solo i pacchetti treu, le guerre "umanitarie" , da destra come da "sinistra".Quando la nuova generazione rialzerà la bandiera di Lenin gettata a terra, sarà sempre troppo tardi. "il governo della Rivoluzione è il dispotismo della libertà contro la tirannia.L'Europa prodiga il suo sangue per ribadire le catene dell'umanità;e non er spezzarle" "Mi si chiama brigante perchè non ho che una nave;mentre tu, perchè hai flotta. sei chiamato conquistatore". " E sarai tu a dare il tuo nome sacro ad una delle nostre feste più belle;tu figlia della Natura!, tu madre della felicità e della gloria! tu sola legittima sovrana del mondo, che fosti detronizzata dal crimine.Tu, alla quale il popolo francese ha restituito il tuo dominio, ed al quale dai in cambio una patria e buoni costumi, tu , o augusta Libertà! E dividerai i nostri sacrifici con la tua compagna immortale, la dolce e santa Uguaglianza. festeggeremo l'umanità, l'umanità avvilita e calpestata dai nemici della Repubblica.Sarà proprio un bel giorno quello in cui celebreremo la festa del Genere umano: vi sarà un banchetto fraterno e sacro, dove, dal seno della vittoria, il popolo inviterà la immensa famiglia della quale egli solo difende l'onore e i diritti imprescrittibili.Celebreremo parimenti tutti i grandi uomini di ogni tempo e di ogni paese che hanno liberato la loro patria dal giogo dei tiranni, e che hanno fondato con leggi giuste la Libertà.Guai a colui che cerca di spegnere questo sublime entusiasmo e di soffocare, con dottrine desolanti,quell'istinto morale del popolo, che è il fondamento di tutte le azioni magnanime". Maximilien Robespierre 18 floreale Anno II.

Alberto

13 Luglio 2005 09:56

Gentile Antonino, Sono d'accordo con lei sulla difficolta' oggettiva di Bertinotti nel "cucire" le due anime dell'elettorato (bella metafora). Io non ho paura della rinascita della DC. Questa rinascita e' gia' un fatto. Il successo dell'astensionismo sul referendum "di sinistra" lo dimostra. E dalle ceneri berlusconiane (che invece ardono ancora, e come no) uscira' fuori questo nuovo Centro che in realta' e'precisamente quello che c'era prima di Tangentopoli. Di Pietro in questo rappresenta il nuovo. La volonta'dei cittadini, della societa' civile di fare politica in maniera diversa. Senza corruzione, ormai diventata organica alla politica. Di Pietro puo' unire destra e sinistra, perche' ha priorita' politiche e sociali che trascendono questa distinzione. Di Pietro puo' dare fiducia al cittadino che ormai non crede piu'a nessuno, perche' lo hanno ingannato troppo tutti. Lavorare in team significa accettare compromessi. Ma cosa sono i compromessi? Io voglio comprare una cosa che costa cento e tu una da cinquanta. Bene, compreremo qualcosa per 75. Questo posso accettarlo. Ma non ci sono compromessi possibili con uno che quella cosa la vuole rubare. Questa e' in sintesi la visione di Di Pietro. E a me piace credere che ci sia ancora qualcuno in Italia che la pensa cosi'.

silvia terribili

13 Luglio 2005 01:49

Gentile Signora Silvia Anche io potrei votare per Bertinotti per essere incline alle mie tendenze politiche ma. ahimè, non lo ritengo in grado di potere "cucire" l'anima di sinistra con quella di centro; in ogni caso è con uil centro che dovremo fare i conti ( e rispettare)per poter vincere: tutti dovremo metter da parte qualcosa, altrimenti dovremo rassegnarci a rimanere all'oposizione vita natural durante. Quello che invece io temo è il tentativo di ricomposizione delle vecchia DC(che prende tutti pur di avere potere, daglii estremisti di FI- che si autodefiniscono, non so perchè, moderati, ad AN) la quale o con la destra o con la sinistra ha sempre avuto il potere in Italia per cinquant'anni: tale sicurezza di potere, come il vecchio PCUS nella ex Unione Sovietica, oppure come l'FLN in Algeria, alla fine ha come generato un senso arrrogante di onnipotenza tale da cercare di perpetuare il potere fine a se stesso e comunque, con tutto il danno causato all'Italia. Credo proprio che sia meglio collaborare con il centro che renderlo ago della bilancia(per il suo stesso bene). Per quanto attiene Di Pietro, credo figuri meglio nell'occupare il dicastero di grazia e giustizia, in quanto non credo che la moralizzazione(che è e rimane basilare per l'Italia)possa da sola ormai sanare tutti i mali italiani . saluti

antonino

12 Luglio 2005 17:08

Scusate, ma io quello che non capisco e' perche' deve essere per forza Prodi. Si faranno le primarie proprio per decidere il leader. Saranno primarie aperte, in cui, con tutta una serie di regole, si presenteranno dei candidati. Le regole proposte mi sembrano condivisibili. Le avete lette? Se si presenta Di Pietro, io voto lui. Lui, perche' e' la migliore garanzia che il leader del centrosinistra si battera' per la questione morale, per abolire una dopo l'altra le leggi vergogna, per far ripartire la lotta contro Tangentopoli ormai malamente sbattuta in qualche congelatore. Se invece dovessi scegliere tra Prodi e Bertinotti, sceglierei Bertinotti. Solo al posto nr. 3 io metterei Prodi. Sono ancora libera di scegliere il candidato, secondo me, migliore per l'Italia. O no?

silvia terribili

12 Luglio 2005 15:45

Giuseppe, ma il problema non è quello che ci piace. Il problema è come fare a scegliere il meno peggio. Prodi non è meraviglioso, ma rappresenta un meno peggio molto concreto. È vero, non cambierà nulla, ma questo è già un enorme successo. Se non ci uniamo tutti, la situazione continuerà a peggiorare e molto più velocemente di quello che crediamo. Chi l'avrebbe mai detto che un giorno avremmo rimpianto persino Andreotti... Paolo

Paolo Rossi

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