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12 Luglio 2005 09:54

INNOVAZIONE

1434 visualizzazioni - 0 commenti

di Luigi Boschi

INNOVAZIONE Non vantiamo certo dei primati. E? la politica che deve valorizzare il pensiero scientifico, fonte, per ricaduta, del processo economico e di capitale cognitivo diffuso. La ricerca scientifica si concentra in qualche luogo del mondo e i programmi non dipendono solo dal dinamismo dei loro responsabili, ma dai finanziatori. La mancata attività di ricerca in Italia, ma anche in Europa, è una responsabilità politica che oggi paghiamo. Abbiamo disperso il potenziale di energia cognitiva, un capitale troppo spesso sottovalutato. Si è preferito profondere risorse nella ripetizione industriale fine a se stessa, in settori non strategici che assicuravano energia immediata, quella economico finanziaria, l?energia pronta da bruciare, ma non si è saputo valorizzare i processi con un adeguato sistema di ricerca e sviluppo. Le microtecnologie, i processi di miniaturizzazione, smaterializzazione e riconversione, unitamente a digitale e telecomunicazioni, ingegneria genetica, nuove strutture molecolari (nanotubi), energie da fonti rinnovabili, sono le aree di ricerca che definiranno i nuovi contesti economici, di convivenza e i cui saperi determineranno gli equilibri politici dei Paesi, la loro competitività, la qualità di vita di città e territori. Innovazione, Innovazione, Innovazione?Soprattutto le menti e il contesto. E? un concetto culturale prima ancora che commerciale o di processo. Non si innova comprando tecnologie, ma mutando il contesto. Dove sono i parchi tecnologici? Quanto investono le Fondazioni in ricerca o progettualità futura? Qual è la quota che le aziende investono in ricerca annualmente, quanto contribuiscono alla ricerca, quanto investono in formazione, reale!! non finzione per incassare finanziamenti? Qual è l?attenzione che viene riposta dalla P.A. al cambiamento culturale e alle spinte innovative? Qual è stato il loro contributo negli anni passati al sostegno dell?economia delle conoscenze? Qual è il programma di ricerca universitaria? E? prioritario alla didattica? Quale rapporto tra Università e impresa per la ricerca applicata? Qual è la reale volontà collettiva per il cambiamento, per l?espressione delle potenzialità individuali? Quando e quanto i partiti sono più vicini alla meritocrazia piuttosto che al regime partitocratico? Montezemolo: ?I freni all?innovazione e le barriere burocratiche finiscono per premiare i più furbi e i meno onesti, invece che i più bravi e i più innovativi?. Se il Paese, un territorio, una città sapranno esprimersi adeguatamente su questi temi, forse, dico forse, vi potrà essere un cambiamento reale. Cosa contraria sarà solo colonizzazione tecnologica come è accaduto col digitale. E allora il cambiamento sarà acquisito dalla società della tecnica che lo imporrà; non passerà (finalmente!!), perché ne ha la potenza, dalla discrezionalità della classe dirigente che invece ne impedisce lo sviluppo per assicurare a sé ai suoi adepti privilegi e profitti di una economia e di una società in declino, allo sbando che si rifugia nelle forme dell'economia nostalgica, nella ostentazione decorativistica e celebrativa. Mentre il capitale deve avvalersi della tecnica per sopravvivere, la tecnica si avvale del capitale per autoriprodursi. Il post umano sarà preferibile all?umano! Luigi Boschi tel 333 7363604 e-mail: luigi.boschi@libero.it

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