22 Febbraio
A GENOVA DOPO PARIGI E L'UNESCO «IL VIOLINO DI AUSCHWITZ»
INVITO A PARTECIPARE ALLO STORICO INCONTRO
Per il Giorno della Memoria 2024, a Parigi, l'UNESCO ha voluto il «Violino di Auschwitz», divenuto ormai un protagonista mondiale per vita e storia, oggi di proprietà dell'«Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria di Barletta»,
attivo da trent'anni nella custodia memoriale dell'Arte, Musica e Cultura, che nemmeno i campi di concentramento nazisti, «vituperio delle genti» (Dante, Inf., XXXIII, 79), hanno potuto occultare e distruggere.
Il M°. Francesco Lotoro e la moglie, Grazia Tiritiello, da trent'anni percorrono il mondo alla ricerca di partiture e strumenti, che, al seguito dei legittimi proprietari musicisti, sono stati internati ad Auschwitz e negli altri campi di orrore nazista.
Il «Violino di Auschwitz» del musicista ebreo polacco Jon Stanisław Hillebrand, internato all'età di 17 anni e scampato allo sterminio, forse per merito della musica, è stato donato dalla moglie, Hanna Grazyna, all'Istituto di Barletta, in attesa di essere trasferito nella Cittadella della Musica Concentrazionaria della stessa città, in collaborazione con la Regione Puglia e altri Istituti sociali, economici e di cultura musicale.
Il «Violino di Auschwitz» è stato restaurato (liutaio Bruno di Pilato di Ruvo di Puglia), sotto la supervisione della Soprintendenza di Puglia che lo ha vincolato come «bene storico pubblico» autorizzandone il trasferimento a Genova, nella prestigiosa sede di Palazzo Ducale,
Salone del Minor Consiglio per permettere anche ai Genovesi e a quanti lo desiderano di ascoltare la sua voce che neppure i forni crematori hanno potuto spegnere. Muoiono i protagonisti-testimoni, ma restano le loro opere, i loro suoni, le partiture,
gli scritti, il teatro, in una parola, resta la VITA dei morti ammazzati, torturati, gasati e bruciati, imperituro monito alle generazioni di oggi e di domani perché la MEMORIA DELLA STORIA non avrà mai fine finché vi sarà Storia e Musica e Letteratura e Cultura.
Per i laici e i non credenti è una questione di CIVILTÀ, per i credenti cristiani è più facile perché la loro fede si fonda esclusivamente sul MEMORIALE-ZIKKAR?'N, § come ritengono sia la loro Messa, Memoria quotidiana di un morto ammazzato nel 30 d.C.
Il «Violino di Auschwitz», suonato dal M°. Vittorio Marchese, farà vivere musiche imperiture di internati nei campi di morte,
come Sándor Kuti o sopravvissuti come Marius Flothuis che in Olanda si rifiutò di obbedire ai nazisti occupanti.
A seguire, il M°. Riccardo Guella eseguirà musiche per chitarra del M°. genovese Federico Orsolino, internato nei campi di prigionia tedeschi di Mühlberg, Przemiyśl, Küstrin, Sandbostel e Wietzendorf, dove seppe stemperare con la musica il respiro mortale dei suoi compagni di prigionia, alleviandone il dolore.
Il M°. Francesco Lotoro terrà una «lectio» nella quale presenterà l'opera dell'Istituto e la erigenda «Cittadella mondiale della Musica Concentrazionaria» con sede a Barletta, in Puglia.
Promuovono la giornata di studio, di ascolto e di Memoria, l'Associazione Cultura&Musica San Torpete, di cui è presidente, l'arch. Paolo Orsolino, figlio del musicista genovese, Federico e gli Amici di Paganini, con la collaborazione attiva di Palazzo Ducale di Genova, della Gog, di European Paganini Route e della Fondazione Giorgio e Lilli Devoto di Genova.
L'appuntamento è per
SABATO 24 FEBBRAIO 2024 ORE 17,00
PALAZZO DUCALE GENOVA
SALONE DEL MINOR CONSIGLIO.
INGRESSO LIBERO A ESAURIMENTO POSTI.
Genova 24-02-2024
Paolo Farinella, prete«VIOLINO DI AUSCHWITZ» Programma e Altro