28 Settembre
A dispetto del nome, Khaled El Qaisi è italiano a tutti gli effetti. Italo-palestinese per la precisione. A 29 anni è un ricercatore de La Sapienza a Roma ed è stato arrestato dalla polizia israeliana il 31 agosto scorso alla frontiera di Allenby tra Cisgiordania e Giordania dopo una vacanza di 15 giorni a Betlemme. Il tutto è avvenuto senza spiegazioni sotto gli occhi disperati di sua moglie Francesca Antinucci e del loro figlio di 4 anni. Fino ad oggi nessuno ha spiegato le ragioni dell'arresto e sono state concesse pochissime occasioni di incontro con l'avvocato. Gravissimo che le autorità italiane non si siano attivate per chiedere ragione al governo israeliano di quella decisione. Anche la Rai e le principali fonti di informazione italiane hanno pressoché ignorato la questione. A un mese di distanza dai fatti, sabato 30 settembre è convocata una manifestazione davanti alla sede della Rai per protestare contro questo silenzio che tappa la bocca ai diritti. Le autorità israeliane infatti hanno arrestato un cittadino straniero in un territorio che occupano militarmente e lo hanno deportato al di fuori di quel territorio. Lo Statuto di Roma, di cui sia l'Italia che la Palestina sono firmatarie, afferma che la deportazione, il trasferimento e la detenzione illegale sono crimini di guerra.