27 Settembre
Se provate a strizzare le pagine dei giornali e dei social di questi ultimi due giorni provocherete sgocciolamenti di numeri, percentuali, seggi, nomi di candidati e dati dei flussi elettorali. Non si dice però abbastanza del partito dell'astensione. Sembra che la partecipazione di cittadine e cittadini alla politica si consumi nella cerimonia stantia delle urne. E invece se solo ci sporgiamo oltre i confini nazionali e se guardiamo meglio dalla finestra delle scuole che hanno ospitato i seggi, ci rendiamo conto che la gente partecipa - eccome! - ma non sempre e non solo con il voto. Forse proprio nel fiume degli astenuti puoi trovare cittadine e cittadini che stanno cercando di contribuire a rendere migliore questo Paese e questo mondo con altri mezzi. In questi giorni lo capiscono bene tanto il regime iraniano che si trova a fare i conti con la rivoluzione delle donne svelate che quello russo che deve arginare come può l'obiezione di coscienza di massa che sarebbe stata dall'inizio la strada che le democrazie mondiali avrebbero dovuto incoraggiare più dell'invio di armi. A molti dei giovani che manifestano per il clima, per ragione d'età non viene consentito il voto, ma continueranno ad essere spina nel fianco dei prossimi governi d'Italia e del mondo. Ecco, se solo riuscissimo a considerare, organizzare e realizzare protesta e proposta, voce, corpi e pensieri... ci renderemmo conto che a governare non c'è solo la maggioranza eletta ma anche quella che non smette di mettere la propria faccia di fronte alla rotta del pianeta e della propria nazione.
