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14 Marzo 2022 11:09

Semplificazioni

142 visualizzazioni - 0 commenti

di Tonio Dell'Olio


Sulla guerra in Ucraina è in corso il festival delle banalità e delle semplificazioni. In genere sono la scorciatoia delle situazioni complesse. Come quella del docente universitario che dice che se sentisse il suo vicino gridare aiuto, non esiterebbe ad armarsi di un bastone per andare a difenderlo. Non so perché a me invece verrebbe spontaneo comporre il 113. Sarà perché in un regime democratico solo la polizia è legittimata a usare la forza per neutralizzare l'aggressore a differenza della legge della giungla dove prevale il più forte. Attenzione: il più forte. Che non sempre è chi ha ragione. E se poi scoprissi che è il mio vicino ad aver aggredito ingiustamente un suo ospite e ora grida perché sta avendo la peggio o per crearsi un alibi? In ogni caso si tratta della semplificazione di una situazione, la guerra in Ucraina, molto più complessa, la cui preparazione è durata a lungo e non è avvenuta in segreto. Non ci sarebbe stato bisogno di bastoni e interventi spontanei se avessimo avuto a disposizione una forza di polizia internazionale indipendente abilitata a proteggere la vita degli ucraini aggrediti. E se queste condizioni non sono state create non è responsabilità di Putin ma di una comunità internazionale, Usa in testa, che non vuole la riforma e l'efficienza dell'Onu. L'invio delle armi agli ucraini è l'atteggiamento di chi vuol mettersi a posto la coscienza e vuol difendere gli innocenti con la vita degli altri.
Tonio Dell'Olio
14 marzo 2022 - Tonio Dell'Olio


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