15 Maggio
di Laura Tussi
EVENTO
ChiAmaMilano - La violenza non è il mio destino
20 maggio 2021
ore 18:00
Online Event ()
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici presentano il libro
"La violenza non è il mio destino"
Partecipano:
- Tiziana Di Ruscio testimone e vittima di violenza
- Giorgio Cremaschi, sindacalista e militante politico
- Rita Trinchieri Anpi Pineto - Teramo
Musica e note di impegno civile e Resistenza di Marco Chiavistrelli e RenatoFranchi
Per maggiori informazioni: evento suFacebook
Tiziana Di Ruscio vive la violenza in un incubo tra vita e speranza, tradisagio e volontà di riscatto. Il riscatto dato dall'essere riuscita adenunciare. E soprattutto una emancipazione, una liberazione morale nelloscrivere questo fondamentale libello per la sua esistenza.
L'introduzione di Rita Trinchieri pone in evidenza la prima legge del 1996che riconosce la violenza sessuale come reato contro la persona.
La prefazione di Laura Tussi e la postfazione di Fabrizio Cracolicidenunciano l'atto della violenza sessuale tra le mura domestiche.
Le illustrazioni di Giulio Peranzoni, Mauro Biani e Francesca Quintiliorappresentano, in una cornice di verità narrativa, la sconcertante realtà.Inoltre conclude il racconto, il parere dell'esperta, la psicologa MizarSpecchio
La violenza non è il mio destino, Mimesis Edizioni
Prefazione di Laura Tussi
"Tiziana Di Ruscio, bambina, ragazza e adesso donna e madre.
La sua storia di vita, narrata in questo libro di drammatica verità,rasenta però l'incredibile e l'indicibile.
È un susseguirsi di eventi di violenza sia psicologica sia fisica siasessuale che accomuna molte donne nel mondo e nella storia dell'umanità.
Donne che diventano succubi del potere e della violenza perpetrati dalsistema patriarcale, maschilista, misogino.
La prima legge innovativa sulla violenza sessuale è la numero 66 delfebbraio 1996 dopo anni di lotte nell'ambito della tutela delle donne, comeriporta nella sua introduzione l'amica Rita Trinchieri.
Rita, in stretta collaborazione con Tiziana, ha fondato l'associazionecontro la violenza di genere "Il nastro rosa" e insieme con la fermatestimonianza, la forza della verità, la legge dell'amore propongono questaterribile narrazione, che rasenta l'inverosimile, in varie scuole persviscerare e raccontare l'accaduto, senza preamboli, pudori, reticenze anchealle nuove generazioni.
Il titolo del libro è "La violenza non è il mio destino" .
Un titolo fortemente vissuto dall'autrice che subisce la violenza come un"baratro" esistenziale, un annientamento della vita, un annullamentodella sua dignità e identità di donna.
Tiziana vive un nuovo "destino" una rinascita, dopo aver preso lasua vita in mano, dopo essersi riappropriata di se stessa, in seguito alladenuncia alle autorità e, scrivendo questo suo libro, denuncia i misfatti diviolenza sessuale e fisica perpetrati e subiti da parte del marito. 'Violenza'e 'Destino' sono i due vissuti, i due archetipi ambivalenti e nettamentecontrastanti che Tiziana descrive molto bene in questo raccontoautobiografico..."
Postfazione di Fabrizio Cracolici
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti allalegge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, diopinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
Costituzione Italiana Art. 3
Ma che società è questa?
Una società da sempre basata sulla forza maschile e la sottomissionefemminile.
L'uomo va alla guerra, la donna cresce figli per mandarli alla guerra.
Così è sempre stato e il sistema patriarcale non intende in nessun modocambiare.
Leggi importanti sono state scritte a tutela della donna, ma il problema difondo rimane, perché sono leggi troppo spesso pensate per cambiare tutto senzacambiare niente.
Prendiamo ad esempio le famose quote rosa. Stabilire per legge un minimosindacale di rappresentanza femminile significa che comunque la quota maschilerimane predominante ma con la connotazione del politicamente corretto.
Ancora oggi esistono palesi disuguaglianze per esempio sul posto di lavoro,mansioni manuali e sottopagate alle donne e ruoli di responsabilità lautamenteremunerati a uomini.
Che fare?
Come mutare radicalmente questo stato di cose?
È qui che tutti noi, assieme dobbiamo lavorare per costruire un tessutosociale sano, capace di ripensarsi, una società equa, dove donna e uomo possanoassieme sradicare completamente quel patriarcalismo e maschilismo che da troppotempo è alla base di regole più o meno scritte che devono cambiare.
Tiziana, oltre ad aver avuto il coraggio di denunciare l'orrore che hasubito, senza romanzarlo, nella sua narrazione trasmette un grande insegnamentodi vita: tenacemente bisogna riappropriarsi di ciò che naturalmente dovrebbeessere un diritto, il diritto alla felicità..." continua.
Note: La violenza non è il mio destino intervista su "Il posto delleparole"
https://ilpostodelleparole.it/libri/tiziana-di-ruscio-la-violenza-non-e-il-mio-destino/
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