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24 Aprile 2017 21:10

Liberazione coraggio, oltre il 25 aprile

814 visualizzazioni - 0 commenti

di doriana goracci


Sono passati 72 anni da quel 25 aprile 1945.Alle 8 di quel mattino, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni,Sandro Pertini e Leo Valiani, proclamò l'insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti.
Spesso diamo per scontato tante cose, tanti fatti, tante giornate, riusciamo a dare per scontato anche il significato della Festa di Liberazione, come ci sono arrivate le nostre famiglie, cosa è rimasto di quei giorni, come se non fosse costata niente,la Liberazione, fosse un film...prendiamoci cura del nostro passato, come se fosse il futuro.E' presente, nostro.In Francia la migrazione italiana è parte della sua storia e la nostra comunità è una presenza che non significa solo servizi ma cultura, storia, identità. Senza memoria, a poco a poco si cancella la nostra presenza nel mondo dimenticando il contributo che milioni di italiani hanno dato per la rinascita del Paese.
Scriveva lo scorso anno l' Anpi di Nepi,per il 25 aprile: "25 aprile sono gli ideali di giustizia, libertà ed uguaglianza per i quali combatterono le persone che presero parte alla Resistenza italiana sono ancora i nostri stessi ideali.Antifascismo oggi è lotta per la legalità, per la giustizia, per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.E' lotta nonviolenta contro ogni forma di discriminazione, povertà, sfruttamento e intimidazione. E' lotta contro l'omofobia, il femminicidio, il razzismo e la xenofobia, per l'affermazil sorriso liberatorio in una foto conRosalinda Zariati, staffetta partigiana comasca:  La Resistenza "civile" delle donne, spesso anonima e silenziosa, è stata addirittura più ampia e diffusa di quella maschile «perché ha coinvolto gli infiniti gesti della vita quotidiana, un tessuto diffuso di relazioni». È soprattutto la guerra che determina una prima presa di coscienza antifascista, una guerra che irrompe brutalmente nel privato e nella quotidianità, una guerra che porta morte, fame, freddo e miseria. Questa Resistenza femminile assume una molteplicità di forme. Molte donne offrirono rifugio e sostegno a ricercati, ebrei in fuga, a chiunque fosse in pericolo (esercitando una sorta di "maternage" di massa), altre svolsero il compito di staffette. Per alcune diventò vero e proprio impegno nei Cln locali, fino alla militanza nei Gap e nelle Sap. Tutte in ogni caso diedero vita..."
E come diceva Eduardo De Filippo: Io vulesse truva' pace ma na pace senza morte.
La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare. L'ha scritto vissuto e agito Pietro Calamandrei.
Doriana Goracci


VIDEO FOTO E RIFERIMENTI SU http://www.agoravox.it/Liberazione-coraggio-oltre-il-25.html

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