31 Luglio
di Associazione nazionale Nuova Colombia
Il 24 luglio scorso è stato presentato all'Avana il lavoro svolto dalla sottocommissione di genere. Tale gruppo, composto da delegate guerrigliere e del governo, è finalizzato a garantire che nei diversi accordi di trasformazione sociopolitica che vengono stipulati al tavolo dei dialoghi, siano prioritarie quelle misure atte a migliorare la condizione femminile nel paese, in ordine a ciascuno dei punti dell'agenda.
La Comandante Victoria Sandino ha illustrato come nella riforma rurale integrale, nella partecipazione politica e nel punto inerente al risarcimento delle vittime del conflitto, sia fondamentale la prospettiva di genere, data la specificità delle donne e il loro ruolo nel conflitto armato, che si è dato in un paese dalla forte tradizione patriarcale, machista, e di generale arretratezza socioeconomica. Per molti anni l'unica possibilità per le donne delle aree rurali di elevare la propria condizione e conquistare quella dignità che dovrebbe essere assicurata a tutti i membri della società, si è concretizzata nella partecipazione alla lotta guerrigliera, che ha offerto l'opportunità di studiare e di riscattarsi dalle molteplici violenze di cui sono vittime le donne civili nella società, e maggiormente, in periodo di guerra.
Le donne fariane hanno manifestato al mondo il loro reale volto, le proprie capacità politiche acquisite nella lotta, i propri strumenti culturali e le grandi capacità analitiche e dirigenziali. Smentendo in un solo colpo le raffigurazioni caricaturali e le invenzioni giudiziarie basate su "testimonianze" commissionate e comprate appositamente, che tanto tragicamente distorcono e sfigurano sistematicamente il loro volto. E che tanta eco trovano da parte delle imprese di propaganda disinformativa, le quali vorrebbero le guerrigliere come delle vittime passive della guerriglia stessa, negando il loro carattere di avanguardia cosciente del movimento di liberazione della donna che attraversa la società colombiana.
Il contributo delle guerrigliere continuerà, nella fase nuova che si delinea, ad essere quel faro e quel punto di riferimento imprescindibile per tutti gli emarginati, che non può essere spento dalle meschinità di un regime violento, costruito per essere una macchina repressiva e che le guerrigliere hanno iniziato a spezzare con la loro presenza, il loro lavoro, la loro lotta instancabile.