2 Maggio
di Associazione nazionale Nuova Colombia
La rivista "The Economist" ha pubblicato un articolo nel quale si afferma che l'organizzazione insorgente delle FARC disporrebbe di "fondi neri" pari a 10.550 milioni dollari.
Diversi media colombiani e internazionali hanno rilanciato questa informazione, generando un'ondata di indignazione in tutto il paese. Occorre segnalare che la fonte dell'Economist è Luis Edmundo Suárez, ex direttore dell'Unità di Informazione di Analisi Finanziaria (UIAF), ente che ha tuttavia ammesso candidamente che su questo tema "non esiste uno studio valido", aggiungendo che "non sono stati raggiunti risultati che permettano di fornire cifre degne di fiducia data la mancanza di informazioni, la poca affidabilità delle fonti e l'inconsistenza dei dati".
Lo stesso tendenzioso termine "fondi neri", volto a colorare di tinte fosche la vicenda insinuando un contesto di corruzione, risulta piuttosto ridicolo, visto che stiamo parlando di un'organizzazione rivoluzionaria che opera in clandestinità: ci si aspetta forse che le risorse economiche di tale organizzazione possano essere gestite da un Consiglio di Amministrazione legale, magari - onde evitare l'accusa di gestire "fondi neri"- pagando le tasse ad uno Stato che utilizza tale denaro proprio, in larga misura, in chiave controinsorgente?
La verità è che per i nemici della pace ogni occasione è buona per gettare fumo negli occhi dell'opinione pubblica montando artificialmente (e in modo per altro piuttosto pasticcione) scandali su questioni inesistenti.