12 Gennaio
di Associazione nazionale Nuova Colombia
Attraverso un comunicato del Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP, datato 2 gennaio, l'insorgenza rivoluzionaria rispedisce al mittente le calunnie dei media oligarchici nazionali ed internazionali in merito ad inesistenti aborti forzati cui sarebbero state costrette centinaia di guerrigliere.
"La contraccezione, nella nostra organizzazione, è una norma obbligatoria per uomini e donne, dettata dalle condizioni della guerra", si legge nel comunicato.
"L'aborto non è considerato un metodo contraccettivo. Rappresenta l'ultima risorsa cui appellarsi quando, nonostante le misure anticoncezionali adottate, si presenta una gravidanza indesiderata. In ogni caso si soppesano molto bene i rischi per la madre, la futura creatura e l'ambiente guerrigliero", chiarisce il comunicato, aggiungendo che "è un diritto fondamentale delle donne decidere sul proprio corpo", ed in conseguenza di ciò il regolamento interno proibisce "qualunque intervento senza il consenso della guerrigliera".
Il cancan mediatico sul tema mostra tutta l'ipocrisia di oligarchi colombiani e relativi corifei; in un paese dove l'aborto è consentito solo per motivi di salute o in caso di violenza sessuale, e dove il 99,9% delle interruzioni di gravidanza viene effettuato in strutture clandestine, nessun oligarca -men che meno il fascistissimo opusdeista procuratore Ordoñez- ha la decenza di tacere.