13 Settembre
di Associazione nazionale Nuova Colombia
Lo scorso 7 settembre membri della Delegazione di Pace delle FARC e del Governo hanno dato vita alla Sottocommissione di Genere, che, nelle parole dell'insorgenza "deve dare seguito al mandato delle organizzazioni delle donne e per i diritti LGBT della Colombia e del mondo".
All'atto dell'apertura dei lavori della sotto-commisione, il Comandante Iván Márquez ha stigmatizzato l'assenza, nel mandato, "di un esplicito impegno ad assumere le importanti rivendicazioni che da molti anni hanno sollevato le organizzazione delle donne e contro le discriminazioni di genere della Colombia e del mondo, espresse in particolare attraverso strumenti come la convenzione del 18 dicembre 1979 dell'ONU, relativa all'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne". Al termine del primo incontro, le donne della Delegazione di Pace delle FARC hanno dato lettura della dichiarazione "Per una Colombia senza discriminazione di genere"
Le FARC, che hanno come principio la parità dei diritti per uomini e donne, hanno sottolineato come nel proprio progetto di una società democratica sia inclusa "la liberazione delle donne dalle catene delle discriminazione e dello sfruttamento, cui sono sottomesse dalla società capitalista e sessista che ne limita l'esercizio dei propri diritti fondamentali".
Nelle fila dell'insorgenza ogni forma di discriminazione sessuale è severamente castigata, e viene sviluppato un permanente lavoro pedagogico al fine di creare una chiara coscienza antidiscriminatoria fra guerriglieri e guerrigliere, in modo da combattere i riflessi di una società tradizionalista e maschilista come quella colombiana. Dall'altra parte della barricata, il terrorismo di Stato implementato dall'oligarchia al potere utilizza la violenza sessuale come arma di guerra, strumento di pressione, di rappresaglia e di umiliazione.
Solo le trasformazioni strutturali di cui ha bisogno la Colombia potranno gettare le basi di un superamento del sessismo e della discriminazione di genere, attraverso una battaglia culturale e politica che al Tavolo dei Dialoghi è già iniziata.