25 Novembre
NAZIONI UNITE, 19 novembre 2013, (BWNS) -- Il voto odierno, nell'esprimere preoccupazione per le continue violazioni dei diritti umani da parte dell'Iran, dimostra che la comunità internazionale non si lascerà influenzare da semplici promesse di miglioramento, ha detto la Baha'i International Community.
«Oggi con la sua risoluzione l'Assemblea generale dell'ONU ha detto chiaramente che quanto ai diritti umani si aspetta dall'Iran fatti e non solo parole», ha affermato Bani Dugal, il principale rappresentante della Baha'i International Community presso le Nazioni Unite.
«Durante la campagna elettorale, il presidente iraniano Hassan Rouhani ha promesso una "carta dei diritti civili" che avrebbe riconosciuto a tutti i cittadini l'uguaglianza senza discriminazioni di razza, genere o religione», ha osservato la signora Dugal. «È ora che il presidente Rouhani faccia qualcosa per mantenere la promessa».
«Inoltre, la forza e la profondità della risoluzione dell'ONU indica che negli ultimi mesi l'Iran è cambiato poco», ha detto la signora Dugal. «Il signor Rouhani ha anche promesso di liberare molti prigionieri di coscienza, ma finora ne sono stati liberati ben pochi. E fra questi non c'è nessun baha'i».
Con 83 voti contro 36 e 62 astensioni, il Terzo Comitato dell'Assemblea ha approvato una risoluzione redatta con parole forti che dice che l'Iran «continua a compiere una lunga serie di sistematiche violazioni dei diritti umani».
Fra le altre cose, la risoluzione esprime «profonda preoccupazione» perché l'Iran continua a far ricorso alla tortura, le esecuzioni capitali sono ancora molte, non si celebrano processi legali e si continuano a discriminare le donne e le minoranze, per esempio le minoranze religiose, fra le quali vi sono anche membri della Fede baha'i.
La risoluzione elogia le recenti promesse del presidente Rouhani di migliorare la situazione dei diritti umani, «in particolare eliminando le discriminazioni contro le donne e i membri delle minoranze etniche e promuovendo la libertà di espressione e di opinione», ma il documento di sei pagine elenca anche le continue numerose violazioni delle leggi internazionali sui diritti umani. La risoluzione infine raccomanda azioni correttive.
Per esempio essa dedica molti paragrafi alle persistenti persecuzioni contro i baha'i iraniani ed esprime preoccupazione per gli «attacchi e gli omicidi mirati», gli «arresti e le detenzioni arbitrarie» e «le restrizioni dell'accesso agli studi superiori per motivi religiosi».
Essa invita l'Iran a «emancipare la comunità baha'i, a liberare i sette dirigenti baha'i trattenuti in carcere dal 2008 e ad accordare un giusto processo e i diritti garantiti dalla costituzione a tutti i baha'i, compresi quelli che si trovano in prigione per il loro credo.
«La risoluzione odierna è un'agenda di quello che l'Iran deve fare per rispettare i propri obblighi verso gli accordi internazionali sui diritti umani che ha sottoscritto», ha detto la signora Dugal.
La signora Dugal ha fatto notare che attualmente oltre 100 baha'i sono in prigione unicamente per le loro convinzioni religiose.
«Fra le altre cose, la risoluzione invita l'Iran a "liberare immediatamente e incondizionatamente tutti coloro che sono stati arbitrariamente arrestati e detenuti per aver esercitato i loro diritti alla libertà di religione e di credo". I baha'i rientrano in questa categoria», ha fatto notare la signora Dugal.
La signora Dugal ha anche detto che l'oppressione contro i baha'i iraniani nell'ambito degli studi e dell'economia continua. «Questo mese, per esempio, l'agenzia Reuters ha pubblicato un lungo rapporto, che, fra le altre cose, dimostra che nel corso degli anni il governo ha confiscato molte proprietà baha'i e poi ne ha usato i profitti per finanziare politiche che contribuiscono alla persecuzione dei baha'i».
La risoluzione è stata proposta dal Canada e co-sponsorizzata da altri 46 paesi. Essa invita l'Iran a una migliore collaborazione con gli osservatori dell'ONU per i diritti umani, per esempio permettendo loro di visitare l'Iran, e chiede al segretario generale dell'ONU di presentare il prossimo anno un rapporto sul progresso compiuto dall'Iran nel rispetto dei propri obblighi nell'ambito dei diritti umani.
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fii