29 Agosto
Stamattina 29 agosto 2012 apprendo da internet di una nuova scossa di terremoto tra la Calabria e la Sicilia e torna la paura, forse non se ne è mai andata: ” Un terremoto di magnitudo 4,6 è stato nitidamente avvertito sullo Stretto di Messina (sia sulla costa siciliana che quella calabrese) all’1 e 12 della notte. Lo riferisce l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Un risveglio di soprassalto, mobili che traballano, lampadari che si spostano. Batticuore e paura, tanta. Ma la scossa non ha provocato nessun’altra conseguenza. L’epicentro è stato in mare, a una profondità di 46 chilometri. “
A maggio di questo rutilante 2012, comparvero articoli “inquietanti” soprattutto per il nostro Sud, il Nord aveva già avuto il suo terremoto. Riporto poco più avanti l’ articolo a mio avviso più completo dal Blog Sicilia. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia avverte compostamente che tra Sicilia e Calabria, dal 14 agosto sono state avvertite altre 13 scosse di magnitudo inferiore a 3.
Il direttore del centro Enea dichiarò nell’ articolo che cito “A noi interessa la pericolosità di un sisma e quindi gli effetti. Per le previsioni ci affidiamo ai sismologi che hanno elaborato tre diversi algoritmi di previsione che prevedono un forte evento sismico nel Sud Italia, in un arco di tempo che va da pochi mesi ad un anno, forse anche due. Noi ovviamente ci auguriamo che non si verifichi mai, ma questi studi li reputiamo affidabili e nell’eventualità dobbiamo farci trovare pronti. Dobbiamo mettere a norma il nostro patrimonio edilizio, perché il problema prima o poi si presenterà”
Sempre cercando di ricollegare, leggo e riporto“…Il terremoto che il 13 dicembre 1990 colpì la Sicilia Orientale non viene neanche menzionato negli elenchi ufficiali. IX grado mercalli, 17 morti, centinaia di feriti, 15000 senzatetto, tre province interessate. Quale verità è stata nascosta all’Italia?”
Raffaele Bendandi disse”…la passione e l’entusiasmo per la ricerca costituiscono il più bel titolo di studio per chi voglia seriamente dedicarsi a questi studi e leggere nel grande libro della natura”
Arrivo a dire che ci piacerebbe saperne di più, anche di questo. Da qualunque parte Noi “viviamo” in Italia vogliamo “vedere e sapere”.
Doriana Goracci
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