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29 Marzo 2012 10:07

PRIMAVERA ARABA A MARSIGLIA DA UN' ITALIANA CHE L' HA VISTA IN FOTO

1793 visualizzazioni - 0 commenti

di Doriana Goracci

Fino al 28 giugno, a Marsiglia , si potrà visitare nella sede della Regione una mostra che ha per titolo,  Printemps arabe, in inglese arab Springs, in italiano  Primavere  arabe: 194 fotografie, più di  30 fotografi sparsi in una dozzina di paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

La mostra presentata dalla Provence Alpes Cote d’Azur ripercorre gli eventi che si sono verificati dal 17 dicembre 2010, a  Sidi Bouzid in Tunisia, dove l’auto-immolazione di Mohamed Bouazizi, giovane laureato disoccupato, diede inizio alla rivoluzione tunisina…

fino ad  Homs, dove sotto i bombardamenti del regime,  sono morti la giornalista americana Marie Colvin, grande reporter del Sunday Times, e Remi Ochlik, fotografo dell’agenzia IP3 press. 

Dice Jean-Pierre Perrin,  giornalista di Libération: “Senza di loro, senza le loro dimostrazioni e il  sollevamento del popolo , non ci sarebbe stata nessuna rivoluzione. A  volte sono i ragazzi di strada, a volte gli studenti che  in prima linea, hanno pagato a caro prezzo il loro impegno per una  contestazione democratica. Questo è anche il sacrificio di uno di loro, Mohamed Bouazizi, che il 4 gennaio 2011  si è dato fuoco a Sidi Bouzid, poi  gli scontri  in Tunisia, fino  alla partenza del presidente Ben Ali.
In precedenza in Egitto, ad Alessandria, fu  linciato  a morte nel giugno 2010 dalla polizia,  il giovane blogger Khaled Said che in ogni  caso  aveva già risvegliato le coscienze…”

E’ la volta poi di Hala Kodmani, giornalista franco siriana che parla delle donne delle rivoluzioni arabe:  ” Senza le donne, gli incontri che hanno fatto la primavera sarebbero  rimasti ben noiosi. Nella  scansione delle immagini,  ci sono i loro  colori. Quelle bandiere che sventolavano nel  loro paese o la  vernice sui loro volti come le  sciarpe turchesi, fucsia, a disegni,  che  coprivano le loro   teste. Rivoluzione nella rivoluzione, le donne arabe hanno dimostrato di stendere volantini, dormire in tenda, arringare la folla,  gridare  contro i loro leader, sfidare i  gas lacrimogeni, soffrire  la repressione. Hanno sconvolto i loro paesi e le clausure di casa …In Siria  hanno cominciato con fiori e l’ acqua profumata, una rivoluzione pacifica…impossibile. La repressione selvaggia non le ha risparmiate. Arrestate, torturate, violentate  e mandate  in esilio, hanno raggiunto la parità sotto le bombe che le  raggiunte  senza discriminazioni.
Il coinvolgimento delle donne nelle rivoluzioni arabe dovrebbe avere    promosso  i loro diritti. Ma spesso anche i rivoluzionari pensa che sia arrivata l’ora in cui  debbano  andare a casa e nascondersi dietro i veli. Quando una  manifestante al Cairo è stata picchiata e spogliata, a migliaia uomini e donne sono tornate  con un cartellino rosso: “Le donne in Egitto: una linea di non attraversare”.  Uniti nella diversità, i capelli al vento, a capo coperto o anche velate, hanno lavorato insieme per il pluralismo politico e sociale che  sostengono.Come tutti gli altri rivoluzionari, le donne arabe sanno che ci vorranno diverse stagioni della primavera e  saranno dure quelle stagioni  prima che il frutto  delle loro battaglie possa maturare. Rivoluzione  libertà  uguaglianza, dignità   giustizia, in arabo e francese, sono  nomi femminili…”

La Tunisia a primavera l’avevo conosciuta con una bicicletta…e così scrissi tra aprile e  maggio del 2011,  a raffica, vari articoli: Italia Tunisia Italia…
Ho visto invece  la Mostra Printemps arabe, con mia figlia Silvia, quella stessa con cui andai  a Genova nel 2001  e   allora aveva 16 anni. E’ cresciuta e ha deciso di vivere a Marsiglia con il suo compagno Lapisanplus: li raggiungo sempre più frequentemente perchè non solo Marsiglia è bella  ma accoglie da sempre come ogni porto dovrebbe, gli stranieri, quale mi sento di essere anche in Italia. E non sono certo nella  fase primaverile della mia vita ma sono grata a chi ancora riesce a farci vedere come si possa essere grandi e dignitosi nella lotta, senza emulare atti estremi…
Si,  la mostra è aperta a tutti e gratuita, com’è la primavera, da vivere con gioia, senza pagare con la morte e la violenza, l’evolversi delle genti.
Vogliate scusare la mia traduzione non perfetta e le foto che vi assicuro però sono state fatte con tanto rispetto e amore. Come scordare quella ragazza che cantava la mia parola è libera…Amel Mathlouthi?
Doriana Goracci

9 VIDEO E 9 FOTO SU http://www.reset-italia.net/2012/03/29/primavera-araba-a-marsiglia-da-un-italiana-che-lha-vista-in-foto/ 

Fonti:


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