PRIMAVERA ARABA A MARSIGLIA DA UN' ITALIANA CHE L' HA VISTA IN FOTO
di Doriana Goracci
Fino al 28 giugno, a Marsiglia , si potrà visitare nella sede della Regione una mostra che ha per titolo, Printemps arabe, in inglese arab Springs, in italiano Primavere arabe: 194 fotografie, più di 30 fotografi sparsi in una dozzina di paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
La mostra presentata dalla Provence Alpes Cote d’Azur ripercorre gli eventi che si sono verificati dal 17 dicembre 2010, a Sidi Bouzid in Tunisia, dove l’auto-immolazione di Mohamed Bouazizi, giovane laureato disoccupato, diede inizio alla rivoluzione tunisina…
fino ad Homs, dove sotto i bombardamenti del regime, sono morti la giornalista americana Marie Colvin, grande reporter del Sunday Times, e Remi Ochlik, fotografo dell’agenzia IP3 press.
Dice Jean-Pierre Perrin, giornalista di Libération: “Senza di loro, senza le loro dimostrazioni e il sollevamento del popolo , non ci sarebbe stata nessuna rivoluzione. A volte sono i ragazzi di strada, a volte gli studenti che in prima linea, hanno pagato a caro prezzo il loro impegno per una contestazione democratica. Questo è anche il sacrificio di uno di loro, Mohamed Bouazizi, che il 4 gennaio 2011 si è dato fuoco a Sidi Bouzid, poi gli scontri in Tunisia, fino alla partenza del presidente Ben Ali. In precedenza in Egitto, ad Alessandria, fu linciato a morte nel giugno 2010 dalla polizia, il giovane blogger Khaled Said che in ogni caso aveva già risvegliato le coscienze…” E’ la volta poi di Hala Kodmani, giornalista franco siriana che parla delle donne delle rivoluzioni arabe: ” Senza le donne, gli incontri che hanno fatto la primavera sarebbero rimasti ben noiosi. Nella scansione delle immagini, ci sono i loro colori. Quelle bandiere che sventolavano nel loro paese o la vernice sui loro volti come le sciarpe turchesi, fucsia, a disegni, che coprivano le loro teste. Rivoluzione nella rivoluzione, le donne arabe hanno dimostrato di stendere volantini, dormire in tenda, arringare la folla, gridare contro i loro leader, sfidare i gas lacrimogeni, soffrire la repressione. Hanno sconvolto i loro paesi e le clausure di casa …In Siria hanno cominciato con fiori e l’ acqua profumata, una rivoluzione pacifica…impossibile. La repressione selvaggia non le ha risparmiate. Arrestate, torturate, violentate e mandate in esilio, hanno raggiunto la parità sotto le bombe che le raggiunte senza discriminazioni. Il coinvolgimento delle donne nelle rivoluzioni arabe dovrebbe avere promosso i loro diritti. Ma spesso anche i rivoluzionari pensa che sia arrivata l’ora in cui debbano andare a casa e nascondersi dietro i veli. Quando una manifestante al Cairo è stata picchiata e spogliata, a migliaia uomini e donne sono tornate con un cartellino rosso: “Le donne in Egitto: una linea di non attraversare”. Uniti nella diversità, i capelli al vento, a capo coperto o anche velate, hanno lavorato insieme per il pluralismo politico e sociale che sostengono.Come tutti gli altri rivoluzionari, le donne arabe sanno che ci vorranno diverse stagioni della primavera e saranno dure quelle stagioni prima che il frutto delle loro battaglie possa maturare. Rivoluzione libertà uguaglianza, dignità giustizia, in arabo e francese, sono nomi femminili…”
Ho visto invece la Mostra Printemps arabe, con mia figlia Silvia, quella stessa con cui andai a Genova nel 2001 e allora aveva 16 anni. E’ cresciuta e ha deciso di vivere a Marsiglia con il suo compagno Lapisanplus: li raggiungo sempre più frequentemente perchè non solo Marsiglia è bella ma accoglie da sempre come ogni porto dovrebbe, gli stranieri, quale mi sento di essere anche in Italia. E non sono certo nella fase primaverile della mia vita ma sono grata a chi ancora riesce a farci vedere come si possa essere grandi e dignitosi nella lotta, senza emulare atti estremi…
Si, la mostra è aperta a tutti e gratuita, com’è la primavera, da vivere con gioia, senza pagare con la morte e la violenza, l’evolversi delle genti.
Vogliate scusare la mia traduzione non perfetta e le foto che vi assicuro però sono state fatte con tanto rispetto e amore. Come scordare quella ragazza che cantava la mia parola è libera…Amel Mathlouthi?
Doriana Goracci
9 VIDEO E 9 FOTO SU http://www.reset-italia.net/2012/03/29/primavera-araba-a-marsiglia-da-un-italiana-che-lha-vista-in-foto/
Fonti: