24 Gennaio
Il proclama definisce «odioso» l’incitamento all’odio basato sulla religione e il credo da parte del governo iraniano. Dice anche che «ciò che il regime fa per perseguitare i baha’i è veramente agghiacciante» e che è imperativo chiedere all’Iran di interrompere «la vertiginosa impennata dei suoi sforzi per distruggere la comunità baha’i iraniana».
Il governo iraniano deve garantire ai baha’i «tutti i diritti umani come a tutte le altre persone» e «permettere che essi contribuiscano alla vita pubblica e allo sviluppo dell’Iran assieme a tutti i loro concittadini»», ha scritto il Comitato per gli affari esteri.
«Il fatto che questo Comitato si sia occupato della situazione dei baha’i in Iran è importante per due ragioni», ha detto il suo presidente, Frantisek Sebej.
«Primo, perché i parlamenti democratici del mondo devono occuparsi della violazione dei diritti umani di minoranze represse nelle altre parti del mondo, almeno perché noi siamo i fortunati che vivono in un mondo libero e abbiamo l’obbligo di prenderci cura degli altri».
«Secondo, con questa delibera possiamo aiutare la comunità baha’i».
Notando «una drastica intensificazione del sistematico programma sponsorizzato dal governo per distruggere la comunità baha’i in Iran», la dichiarazione scrive anche che la distruzione dei luoghi sacri e dei cimiteri baha’i è «un duro colpo a un retaggio culturale religioso molto importante per il genere umano». Essa chiede l’immediato rilascio dei sette dirigenti baha’i attualmente in carcere e degli insegnanti baha’i messi in prigione perché lavoravano per l’Istituto baha’i per gli studi superiori.
«Stiamo parlando di violazioni del diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona, di violenti attacchi, di arresti e detenzioni arbitrarie, di impedimenti all’accesso all’istruzione, di confische e distruzioni di proprietà di persone e comunità e di negazioni di impieghi, pensioni e altri benefici», dice il proclama.
Il Comitato, che ha approvato il proclama durante un incontro che si è svolto ieri nell’edificio del Consiglio nazionale della Repubblica Slovacca, ha anche deciso di inviare la dichiarazione a eminenti personaggi in Iran, fra i quali il presidente Ahmadinejad.
«Non mi aspetto che il Governo iraniano fermi la persecuzione dei baha’i», ha detto il dottor Sebej, «ma almeno esso non oserà più fare cose orrende pensando che nessuno vede e nessuno se ne interessi».
Per leggere l’articolo in inglese online e vedere le fotografie, si vada a:
http://news.bahai.org/story/882