284 utenti


Libri.itMARINAESSERE MADRETILÙ BLU VUOLE BENE ALLA SUA MAMMATILÙ BLU NON VUOLE PIÙ IL CIUCCIOIL CIMITERO DELLE PAROLE DOLCI
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

11 Gennaio 2012 18:18

ANCORA DETENUTO INGIUSTAMENTE IN COLOMBIA IL GIORNALISTA JOAQUÍN PÉREZ BECERRA

686 visualizzazioni - 0 commenti

di Associazione nazionale Nuova Colombia

Joaquín Pérez Becerra, rifugiato politico colombiano in Svezia, continua ad essere detenuto ingiustamente nel carcere La Picota di Bogotá.
Joaquín, che ha la cittadinanza svedese dal 2000 ed è direttore del portale ANNCOL, è stato arrestato dalle autorità venezuelane il 21 aprile scorso, al suo arrivo all'aeroporto di Caracas, e consegnato al regime colombiano dopo 4 giorni.
L'impianto accusatorio si basa su accuse a dir poco risibili: si è passati da 700 ad appena 4 documenti di word, “recuperati” dai presunti computer del Comandante  Raúl Reyes, in cui comparirebbe il nome del giornalista; e tali “prove” sono comunque state dichiarate penalmente inutilizzabili dalla Corte Suprema di Giustizia colombiana.
La prossima udienza contro Pérez si realizzerà il 15-16 febbraio prossimo; data la vistosa perdita di credibilità delle accuse iniziali, il regime si è inventato un nuovo testimone chiave, un tal Miguel Ángel Andolín Estrada, personaggio arrivato qualche tempo fa a Stoccolma, che ha preso contatti con le organizzazioni solidali svedesi, e che muove a Joaquín l'assurda accusa di avergli proposto di “entrare nelle FARC”; evidentemente questo signore fa parte dei cosiddetti “100.000 amici della Colombia all'estero”, rete spionistica creata da Uribe nell'ambito della “Operazione Europa” del regime colombiano per controllare, pedinare, intercettare ed intimidire illegalmente attivisti per i diritti umani residenti in Europa e critici verso il regime colombiano.
Joaquín Pérez Becerra è vittima dell'ennesima macchinazione ordita da Uribe e Santos per screditare gli oppositori allo stato narco-mafioso che quest’ultimo dirige, e dev'essere liberato insieme agli 8000 prigionieri politici rinchiusi nelle carceri colombiane.

COMMENTA