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4 Agosto 2011 18:44

AMMESSO L’HABEAS CORPUS PER JULIÁN CONRADO

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di Associaizone nazionale Nuova Colombia

Lo scorso 31 maggio, in un operativo congiunto della polizia venezuelana e di quella colombiana, è stato sequestrato e fatto prigioniero illegalmente in Venezuela, nello stato di Barinas, il cantautore rivoluzionario colombiano Julián Conrado. Dopo 51 giorni di sequestro, durante i quali gli è stata impedita qualunque comunicazione in aperta violazione dei suoi diritti umani, una dichiarazione della Coordinamento “Que no calle el cantor”, che dall’11 giugno ha assunto la difesa di Julián, comunica che in data 21 luglio “è stata ammessa la domanda presentata dagli avvocati per la tutela giudiziaria della libertà e la sicurezza personale (Habeas Corpus) a favore del cittadino Guillermo Enrique Torres Cueter, in conformità a quanto stabilito nell’articolo 27 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ed agli articoli 38, 39, 40 e 41 della legge Organica di Tutela dei Diritti o Garanzie Costituzionali”.
Si tratta di un passo in avanti per evitare la criminale consegna di Julián Conrado al governo fascista della Colombia, paese in cui attualmente si trovano in condizioni disumane 7500 prigionieri politici, rinchiusi dalla feroce repressione messa in campo dal regime per annientare la crescente resistenza popolare organizzata. Come ci ricorda lo stesso Julián, un’eventuale sua consegna allo Stato terrorista della Colombia equivarrebbe a “tortura e morte”. Dalla prigionia, tramite una lettera di ringraziamento inviata a tutti i giusti del mondo coscienti del valore della solidarietà e della difesa dei diritti umani, Julián Conrado ricorda che  “…nessuna ragion di Stato può essere posta al di sopra dei diritti inerenti alla persona umana e ai principi rivoluzionari…”. La solidarietà nei confronti di Julián Conrado, che peraltro soffre di una seria malattia, di tutti i prigionieri politici colombiani è un imperativo politico e morale: la loro causa è la causa di un intero popolo che, di fronte ad uno Stato criminale che reprime, sequestra, assassina e fa sparire gli oppositori, si è sollevato per dire basta.

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