198 utenti


Libri.itDINO PARK vol. 2CHI HA RUBATO LE UOVA DI MIMOSA?BIANCO E NEROIL VIAGGIO DELLA MADREPERLA 3 – L’OMBRA DELLE PIETRECOSÌ È LA MORTE?
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

28 Luglio 2011 09:47

Bolivia, un bambino per sette dollari

447 visualizzazioni - 0 commenti

di Tonio Dell'Olio

A leggere il rapporto del Difensore del popolo in Bolivia si resta senza parole. E invece noi vogliamo parlare. Il Difensore del popolo è un organo ufficiale per la protezione dei minori che finalmente ha deciso di svolgere una ricerca e pubblicare i risultati sul traffico di minori. Molte organizzazioni umanitarie e la Pastorale per la mobilità umana della Chiesa boliviana denunciavano da tempo questo turpe fenomeno. Nelle aree più povere del Paese si arriva a pagare anche meno di sette dollari per comprare un bambino dai suoi genitori. Ma nel mercato internazionale della tratta di esseri umani viene rivenduto anche per 200mila dollari. In altri casi i bambini vengono rapiti. E così, raccogliendo le informazioni di villaggio in villaggio, il rapporto rivela che nel solo 2010 sono stati almeno 15mila i minori che hanno attraversato la frontiera per giungere in Argentina. Lì basta mostrare “un’autorizzazione” firmata dai genitori per poter passare e poi essere avviati “allo sfruttamento sessuale o alla schiavitù domestica”. In genere diventano merce per i turisti del sesso in Argentina o nei Caraibi. Altre volte arrivano fino in Russia e in Europa. Il governo boliviano ha promesso una legge di contrasto in tempi brevi. Ma il pianto di queste vite spezzate dovrebbe scuotere l’intera famiglia umana.

http://www.peacelink.it/mosaico/a/34444.html

COMMENTA