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23 Luglio 2011 09:28

LA DEMOCRAZIA DELLE RISORSE DIFFUSE

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di Viviana Vivarelli

Il tema delle risorse energetiche è sostanziale per la democrazia.

Non è solo un problema economico o di esaurimento dei combustibili fossili.

Il problema è politico.

Il neoliberismo vuol concentrare le risorse nelle mani di un numero sempre minore di persone (gestori di petrodollari, multinazionali, organismi sovranazionali come FMI,BM o WTO, grandi operatori di Borsa o Banca, illusorie comunità sovrastatali come l'UE) per una progressiva corrosione della democrazia con distruzione dei diritti umani, civili e del lavoro, mentre la conquista del welfare cede sotto l'alibi di una crisi indotta artamente. E mantenuta in vita subdolamente col concorso di tutti i governi mondiali che contano.

La linea è lampante: distruggere quel po' di democrazia faticosamente strappata in secoli di lotta popolare, per instaurare una plutocrazia che metta ogni potere nelle mani di un migliaio di persone, mandando a picco gli altri 6 miliardi in una distruzione di sopravvivenza che si unisce al disinteresse per la distruzione del pianeta e l’attentato contro il suo precario equilibrio climatico.

Non si può ignorare che partiti e governi occidentali, in Italia di destra come di sinistra, si sono piegati a questo turpe gioco perdendo ogni identità personale, e gli ultimi referendum italiani contro il nucleare, l'acqua pubblica e i tentativi di porre alcuni sopra la legge, mostrano come anche quei partiti che si dicono di opposizione e dovrebbero essere eredi se non della sinistra storica almeno della democrazia costituzionale postbellica, si siano amalgamati turpemente al verbo neoliberista e siano succubi delle multinazionali come delle guerre di razzia americane come della trasformazione della repubblica democratica in oligarchia feudale. Ma anche in paesi di più antica democrazia, come l’America o la Gran Bretagna, l’omologazione di ogni presunta sinistra ai progetti e programmi di una reale destra, indica che il processo più grave del mondo non sia, oggi, quello della fame o della carenza di risorse, alcune essenziali, come l’acqua,  ma della carenza di democrazia popolare, nell’inghiottimento di ogni valore, principio e diritto collettivo negli interessi lucrativo di minoranze politico-economiche.

Accentrare le risorse energetiche (acqua, come petrolio, come gas..) significa aumentare questa supremazia di pochi contro il bene di tutti.

Decentrarle le risorse, come avverrebbe con le energie alternative, significa crescere in democrazia diffusa.

Che per esaltare questa fantomatica democrazia si sia usato lo spauracchio del comunismo è un'enorme finzione storica. Quando il muro di Berlino è caduto e Russia e Cina si sono in parte capitalistizzate,ciò non ha cambiato molto la situazione, perché negli stati più evoluti (non l'Italia) dove lo spauracchio del comunismo non regge più, si è inventata Al Qaeda e il terrorismo islamico, per la serie "Aggregateli sotto un nemico" o "Dove non ci sono promesse ci sia la paura!"


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