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14 Luglio 2011 21:22

se i legislatori seguissero il buon consiglio del filosofo inglese Bertrand Russel...

1305 visualizzazioni - 1 commento

di giovanni pancari

http://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=248344078509713&id=100001426501892&ref=notif&notif_t=share_comment#!/note.php?note_id=174884462574720


www.facebook.com/permalink.php 

Le due Signore, già nel 1987, sapevano che il notaio G.B. Garrasi, menzionato al "recto" e al "verso" di questo stesso foglio, sarebbe andato incontro a morte naturale nel 1988.

Nel "verso" si fa riferimento anche ad un altro evento che si è verificato il 13.10.1988, dopo oltre un anno dalla data del 24.9.1987 che appare, nel "recto" del foglio, essere la data della sua creazione!

Prima di entrare nel merito della falsità del documento che sopra ho immesso e commentato, riporto uno stralcio dalla sentenza civile n.129/2005, n.184 Cron. C.; n.232 Rep. nella causa per lesione di legittima da me (diseredato da mia madre) intentata a mia sorella, Marianna Pancari (erede universale di mia madre e socia in affari nientemeno che del mio peggiore  nemico e più accanito aguzzino, Ferdinando Iacono),  emessa dal dott. Michele Duchi, all’epoca Presidente del Tribunale di Ragusa:
"Nell'affrontare, dopo una vita intera impegnata a scrivere sentenze, l'ennesima defatigante controversia ereditaria fra discendenti di facoltosi possidenti, l'estensore non può non meditare sul vantaggio che la società e la giustizia in particolare avrebbero se i legislatori seguissero il buon consiglio del filosofo inglese Bertrand Russel, che giustamente riteneva l'istituto dell'eredità immorale e come tale da abolire. L'istituto è però ancora lì e quindi bisogna affrontare questo impegno di giustizia." (sic!) 

Riporto, qui di  seguito, il parere espresso da un alto Magistrato di Cassazione sulla intera sentenza del dott. MICHELE DUCHI (n.129/2005) n.184 Cron. C.; n.232 Rep.:

“Sentenza dichiarativa.

Tono della sentenza è totalmente accusatorio nei confronti dell’attore  per cui è una sentenza fatta con animosità e non con spirito di giustizia.
Gran parte delle motivazioni sono espresse con criteri totalmente accusatori, degni di una requisitoria di un pubblico accusatore (PM).
Chiaro scopo di diffamare e di demolire.”

NON OCCORREREBBERO ALTRI COMMENTI ma sono d' obbligo, e oltremodo indispensabili, sia una premessa e sia alcuni chiarimenti per chi è completamente estraneo ai fatti.
La "lagnanza" del Dott. Michele DUCHI, all’epoca Presidente del Tribunale di Ragusa, oltre che essere diretta al legislatore,  era diretta, inverosimilmente, anche a me (pur essendo io il diseredato indigente, e quindi “il più debole”  all’ occhio di un giudice, estimatore del  massimalista Bertrand Russel) ed  è facile intuire quale sia stato il tenore  della sentenza, nonostante la più che palese falsità del manoscritto di mia madre,  prodotto in causa proprio da mia sorella! E non si può dire che, la produzione in giudizio di un siffatto manoscritto, fu un errore del suo avvocato perché oltre che nella causa ereditaria, fu prodotto, dallo stesso avvocato e in epoche  differenti, sia nella denunzia penale per truffa aggravata e sia nella stessa denunzia riproposta, da mia sorella, in sede civile, che ho dovuto patire.
L’ intento di mia sorella (e del suo degno avvocato), di volermi “diffamare e demolire” (così come recepito dall’alto Magistrato di Cassazione), fu infatti perfettamente raccolto, e fatto proprio, dai vari magistrati istruttori, accusatori e giudicanti che si sono avvicendati e susseguiti negli anni. Solo gli esiti a me interamente favorevoli, di due CTU grafiche, impedirono, per ben due volte, una mia condanna per  truffa aggravata, ma fu inutile perché si rivalsero, tutti, sulla causa ereditaria da me intentata !!!!  
Dell’ aspetto complessivo di questa inimmaginabile, sporca vicenda, mi occuperò separatamente, allorché tratterò del ruolo svolto dalla magistratura del Tribunale di Ragusa, prima, e della Corte d’Appello di Catania, poi, in tutta questa storia di mafia/malagiustizia!

Fatta la superiore indispensabile premessa, torno a soffermarmi sulla palese falsità del manoscritto di mia madre, a tutti facilmente percettibile con una semplice, attenta lettura!
Chi tuttavia, dei frequentatori della rete, non fosse avvezzo a trattare prove documentali con attenzione ("attenzione", però, doverosa e imprescindibile per colui che deve giudicare), si chiederà da dove si evince la falsità del manoscritto di mia madre!
ECCOLA:
Il foglio (scritto fronte-retro) è datato 24.9.1987 mentre, nel testo, si fa esplicito riferimento (per ben due volte e sia al recto che al verso) al "fu Notaio G.B. Garrasi" e alla sua "morte avvenuta nel 1988" !!!!!!!!!!!!!!
Appare, quindi, palese che, nel 1987, le due signore,  non potevano assolutamente essere a conoscenza di un fatto naturale (quale fu la morte del not. G.B. Garrasi) che si sarebbe verificato un anno dopo, nel 1988, ammenocchè…….  non avevano, le due dette Signore, la capacità di leggere nella sfera di cristallo !!!!!!!!!!!! 
Qualora, per dimostrare la totale falsità dello scritto, non fossero sufficienti gli elementi sopra esposti,  ne posso ancora fornire altri, IMPORTANTISSIMI anche per il giusto esito che avrebbe dovuto avere la causa ereditaria, uno dei quali potrebbe perfino coinvolgere l’operato di un pubblico ufficiale!

E' mai possibile,
pertanto, che io abbia potuto perdere la causa ereditaria che è stata interamente costruita sul documento la cui falsità è a tutti palese e che, se non fosse stato proditoriamente ignorato, avrebbe dovuto, invece, confermare ineluttabilmente il complotto ordito e posto in essere contro di me, da mia madre e da mia sorella?
Il sopra riportato documento e i sopra riportati fatti erano, e sono, a perfetta conoscenza degli istruttori, degli inquirenti, dei giudicanti e dell’estensore della sentenza ma, per lui, ....Bertrand Russel DOCET!!!!!!! 

W, spero non per molto ancora, la giustizia italiana e chi ce la somministra!

COMMENTI

14 Luglio 2011 21:25

Cliccare sul link in testa per vedere il documento. grazie

giovanni pancari

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