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12 Aprile 2011 12:13

Italia Tunisia Italia in bicicletta Goodbike Mounir Romdhani

1806 visualizzazioni - 5 commenti

di Doriana Goracci

Lunedì 11 aprile Mounir Romdhani mi scrive: Ecco il video! Progetto Tunisia. Ho conosciuto Mounir Romdhani su Facebook, e parlando di Amel Mathlouthi Musica per la Libertà.

Ci ha unito una canzone che lui tradusse istintivamente ed era il 18 febbraio quando è spuntato un suo messaggio su Facebook,  che  dice: ” ascolta, guardala, è una giovane donna in rosso…che canta. manifestazione delle donne nella capitale tunisina, mi ha emozionato tantissimo questo video, sono orgoglioso che le donne nel mio paese fanno sentire la loro voce, e che voce ! vi traduco quello che sono riuscito a capire, la traduzione inizia dal momento in cui si siede per terra, * chi è libero non ha paura, siamo segreti che non muoiono mai, la mia voce non smetterà mai, io e la mia parola siamo liberi, non dimenticare il prezzo del pane, non dimenticare la storia che corre, non dimenticare il tradimento del mostro, sono il segreto della rosa rossa, e quelli che hanno vissuto anni rossi , sepolti con il vento dei giorni,usciranno sulla punta delle fiamme, per dire  liberatevi* sto piangendo.”

Ora vi racconto che lui parte  per la Tunisia, vola vola con la bicicletta, il 13 aprile: un viaggio all’incontrario dal momento che arrivano dalla Tunisia e li respingiamo. Parte fra pochissimi giorni e ci racconterà quello che vedrà  con i suoi occhi,   porterà una macchina fotografica, farà delle riprese, tornerà nella sua terra. Chi è Mounir  Romdhani?  Me l’ha scritto lui poche sere fa su Skype, non ho modificato niente. “Sono nato a Kairouan il 24/12/1965, (Kairouan è  la 4a  città  santa del’ Islam) da giovane ho fatto per tantissimi anni atletica fino al 1987, l’anno in cui Ben Ali con la complicità  dei servizi segreti italiani,  Craxi e Andreotti allora ministro degli esteri, è  andato al potere il 7 novembre. Vista la situazione che si era creata dopo l’avento  Ben Ali,repressione arresti arbitrari, ho avuto paura e sono andato via il 18 marzo 1988: direzione Sicilia, dove sono rimasto per un anno e mezzo. Sono di nuovo tornato nel mio paese sperando che le cose fossero  cambiate in meglio,ma mi sbagliavo, allora di nuovo sono tornato in Italia, sempre in Sicilia e per quattro anni ho fatto il manovale agricolo. Nel  ’94 ho intrapreso la mia seconda immigrazione verso il nord Italia: Pinerolo in Piemonte,dove sono rimasto 4 anni. Ho lavorato in nero perchè  non avevo il permesso, ho fatto anche atletica per tre anni nella squadra locale di Pinerolo. Un giorno un mio amico mi regala la sua bicicletta,e lì  mi venne  l’idea di fare il mio primo viaggio in bici, cosa che ho fatto con grande successo. Dormivo nella tenda fuori nei campi, perchè  nei campeggi non potevo andarci, essendo sprovvisto del permesso. In quel viaggio alle Cinque Terre in Liguria,  avevo conosciuto un signore che frequentava un monastero buddista di Milano. I  proprietari del monastero avevano appena comprato una cascina sugli  Appennini nel  comune di Berceto vicino al passo della Cisa. Mi  propose  di fare  il custode in questa cascina,che più  avanti doveva essere convertita in un monastero: per me era l’ideale. In montagna mangi e dormi , mi pagavano e non mi hanno mai chiesto un documento. Ho passato 5 anni lì  e ho avuto l’onore di vederlo nascere quel monastero e ne sono orgoglioso, finchè  un giorno ho conosciuto un persona che voleva aiutarmi a regolarizzare la mia situazione: è  stato il giorno più  bello della mia vita. Ho preso il permesso e non mi sembrava vero poter circolare liberamente ovunque! Tutta la mia famiglia abita in Francia, e il primo regalo che mi sono concesso era di andare a trovare la mia famiglia che prima non potevo andare, da quel giorno non ho mai smesso di lavorare e viaggiare in bici. Conosco l’ Italia  più di altri  perchè la maggior parte l’ho fatta in bici e l’ho apprezzata e l’ho amata per la sua bellezza unica. In tutti  questi anni nel mio paese sono stato  per un totale di 45 giorni, adesso è  arrivato il momento di andarci da uomo libero per onorarli e ringraziarli per il regalo che mi hanno fatto. E’ un viaggio dedicato alla  mia mamma che è  morta ad agosto scorso e  le sarebbe piaciuto viverlo quel momento storico: la cacciata di Ben Ali. Lei non lo sopportava. E’  un viaggio che voglio dedicare a tutte le persone di Facebook e a quelle  che hanno contribuito a sostenere il popolo del mio paese.”

Mounir Romhdani aggiunge per quanto riguarda Il viaggio, le interviste, gli incontri…”Il mio viaggio inizierà il 13 aprile dal porto di Genova è la durata sarà di non meno di 45 giorni. In tutto quasi 2.000 chilometri da pedalare in bicicletta. A Tunisi ho appuntamento con con Majdi Calbousiun, un fotografo che con un gruppo di ragazzi e usando Twitter hanno fatto uscire molte notizie sulla ribellione. Loro mi hanno promesso di farmi incontrare slim 404, un blogger che è stato arrestato nei giorni dei disordini e che adesso è Sottosegretario nel Governo provvisorio. Avrò un incontro anche con Madou MC, un rapper che ho già incontrato a Milano per l’evento che si è svolto alcuni mesi fa al Festival del Cinema africano. A Tunisi incontrerò anche molti studenti universitari e Nouri Bouzid, docente all’Ecole des Arts et du Cinema di Tunis. Incontrerò anche Fadhel Jaibi, regista tunisino da sempre oppositore del regime Ben Alì, la blogger Sara Boudali e la giovane cantautrice Neyssatou. Tunivisions  mi ha chiesto un’  intervista per quanto riguarda il mio viaggio. Poi mi dirigerò sulla costa ad Hamamet e Nabeul per incontrare i lavoratori alberghieri e i sindacalisti.
Terza tappa a Hergla da Mohamed Challouf, regista tunisino e organizzatore del Festival del Cinema Africano di Milano. Da Hergla andrò a Monastir, città sempre avversa a Ben Alì perché si tratta della città natale di Bourghiba. Lì ho appuntamento con alcune persone che sono stati ferite nelle manifestazioni. Poi Kairouan, la mia città natale, dove avrò un incontro con due prigionieri politici che sono stati torturati sotto il regime Ben Alì…”

Ciclo-reportage della ribellione tunisina: “Mounir Romdani partirà in bicicletta da Milano per realizzare un video-reportage con interviste ai protagonisti della ribellione tunisina. Durante il viaggio Mounir ci invierà brevi corrispondenze dalle diverse tappe del suo itinerario che cercherà anche mettere su Facebook e Youtube. Le tappe, le informazioni, le curiosità di un nuovo mediterraneo.”

24marzo Onlus sosterrà Mounir in questo viaggio e informa: “Mounir Romdhani è nato a Kairouan (Tunisia) il 24/12/1965, ha praticato atletica agonistica fino al 1987, l’anno in cui si è  insediato il Presidente Ben Alì. Data la situazione repressiva ha deciso di partire per l’Italia. Il 18 marzo 1988 ha preso la nave ed è partito verso Trapani, in Sicilia, dove è rimasto 18 mesi, poi si è trasferito in Piemonte, dove è rimasto per 4 anni. Ha continuato a praticare atletica durante questi 4 anni nella squadra locale di Pinerolo. Dopo Pinerolo è andato a vivere al monastero buddista “Sam Boji”, dove ha fatto il custode per altri 4 anni, collaborando nella gestione della struttura. Da alcuni anni vive a Milano. Contatti E-mail: arabolik@yahoo.it Skype: mouniromdhani

Mi sono chiesta cosa potevo fare io con Reset Italia che Reset Tunisia è partito da tempo.

Mi è tornato alla mente Andrea Satta, conosciuto a Viterbo con i Tetes de Bois, grazie a un’ altra amica, Viola Buzzi. L’ultimo album è Goodbike, come lo spettacolo che c’è stato il il 2 e 3 aprile a Roma. Andrea scrive anche per l’Unità, con una rubrica alla domenica e  non si tirerà  indietro davvero: la bicicletta è la sua filosofia di vita come  per  l’ amico, giornalista della Gazzetta dello Sport, Marco Pastonesi. Li ho potuti salutare e fotografare il  3 aprile,  al teatro Ambra a Roma, parlandogli del Progetto Tunisia.

Perchè Goodbike? “… è il sesto album in studio dei Têtes de Bois. Un disco interamente dedicato alla bicicletta. Non è un caso, i Têtes la amano e la inseguono da sempre, sin dall’inizio delle propria avventura musicale – dai concerti fatti sulle bici dei panettieri – e, prima ancora, dall’infanzia, da quando il Giro d’Italia si ascoltava sulla radio sistemata sul tavolo di formica verde perché la tv era rotta. Goodbike è il frutto di un lungo e approfondito percorso di indagine artistica, passato attraverso un reading musicale, uno spettacolo teatrale, un romanzo sulla bicicletta (I Riciclisti, Ediciclo) firmato dal cantante Andrea Satta – che è stato anche inviato al Tour de France e al Giro d’Italia per due quotidiani nazionali – l’ideazione di un festival e naturalmente l’esplorazione della realtà e dei luoghi che ruotano intorno alla realtà della bicicletta, in tutte le sue sfumature e declinazioni possibili. Goodbike non è solo la corsa, ma un’economia possibile e sostenibile, un modo di guardare le cose, di aggirarsi nel tessuto urbano, di amare. La bicicletta ha la velocità del cervello, attraversa il mondo, l’assorbe e mette in memoria. La bicicletta è moderna e antica. La bicicletta è sole e acqua, profumo e puzza, sudore e ghiaccio, amore e addio, lavoro e vacanza. E’ rumore di catena, fruscio nell’aria, grida di folla, gracchio di radio. La bicicletta è bambini che imparano ad andare senza rotelle a caccia di un altro equilibrio dopo quello dei passi. La bicicletta è la libertà dopo il ponte, è la prima strada senza controllo, è il contromano che si scippa, è il retro del mondo che si scopre.”

Siamo tutti Riciclisti…perchè diciamolo non si può essere seri a 17 anni e a nessuna età…per  camminare le strade dell’ Amore e della Libertà. C’è un mondo in bicicletta che grida No Oil, Bicycle in inglese e ripara nella Ciclofficina

La cartina che mi ha mandato ed allego,  è il Giro che si ripromette di fare. Non ho promesso niente a Mounir e niente lui mi ha chiesto ma ci ha dato e darà tanto:   chiedo a voi  tutta la solidarietà possibile,  condivisione, l’aiuto che non potrà  mancare con ogni mezzo. Questo è il mio e nostro impegno. Buon viaggio Amico carissimo.  Ti aspettiamo, come ogni notizia che ci invierai, e poi con noi di nuovo, in Italia, con la Tunisia e la Libertà per tutte e tutti, nel cuore. Facciamo circolare la Storia che corre…senza confini e muri! Grazie a Tutte e Tutti.

Doriana Goracci

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Nota Bene: i contributi vanno inviati a www.24marzo.it tramite bonifico su Banca Popolare Etica
IBAN: IT57E0501803200000000129446
Intestato a: 24marzo Onlus – Causale progetto Tunisia Mounir.

Chi vuole la fattura la può  chiedere e sarà  consegnata. Dei  soldi che verrano offerti, Mounir userà  solo il necessario,  il resto rimarrà all’ Associazione  24marzo.

FOTO VIDEO SU RESET ITALIA.NET http://www.reset-italia.net/2011/04/12/italia-tunisia-italia-in-bicicletta-goodbike-mounir-romdhani/

COMMENTI

17 Aprile 2011 02:33

CE L’ABBIAMO FATTA! ALLE VOLTE “UNITI”… SI PEDALA E CI SI DA UNA MANO, ANZI DUE! LA STORIA DI MOUNIR è SULL’UNITA’ ! GRAZIE AD ANDREA SATTA I nuovi Mille, Munir in bici verso la Tunisia 16 aprile http://www.unita.it/italia/i-nuovi-mille-munir-br-in-bici-verso-la-tunisia-1.283773 Così ho commentato on line: Caro Andrea, so che puoi immaginare la mia felicità per questo articolo. E non basta ringraziarti. Sei insieme al giornale l'Unità, il primo dei Media che ha prestato attenzione e amore a questa storia "vera". Ne ho scritto anche io per un ...blog "partecipativo" altrettanto reale,Reset Italia.net, questo è il titolo "Italia Tunisia Italia in bicicletta Goodbike Mounir Romdhani". Non è che l'inizio, una Liberazione ogni pedalata di Mounir....Aggiorno quotidianamente i suoi spostamenti, è in movimento "felice" e porta con sè appena saputo, un cartello con il nome di Vittorio Arrigoni...http://www.reset-italia.net/2011/04/12/italia-tunisia-italia-in-bicicletta-goodbike-mounir-romdhani/

Doriana Goracci

15 Aprile 2011 18:37

Per Antonio: ora, sono le 18.30 ho parlato con Mounir che mi ha chiamata dalla Tunisia, vicino a lui e l'ho sentito, un amico conosciuto su Fb che parla perfettamente in italiano, finalmente reale e non virtuale. Mi manda a dirti che è onorato di quello che hai scritto, gliel'ho letto per telefono e correrà anche per te, era emozionato e felice. Ci conosceremo Antonio, puoi contarci. Viva la Libertà.

Doriana Goracci

15 Aprile 2011 18:07

15 aprile: ORA MI HA TELEFONATO MOUNIR DA TUNISI, COME IERI SERA…per sapere di VITTORIO ARRIGONI ricordo a tutte e tutti la sua STORIA VERA Italia Tunisia Italia in bicicletta Goodbike Mounir Romdhani http://www.reset-italia.net/2011/04/12/italia-tunisia-italia-in-bicicletta-goodbike-mounir-romdhani/ vi lascio immaginare come possa essersi sentito… E LA PROMESSA…DEDICA IL SUO VIAGGIO CON UN CARTELLO DEDICATO A VIK APPESO ALLA SUA BICICLETTA, LO PORTERA’ CON SE’ NEL GIRO DELLA TUNISIA PER DICHIARARE CHE LA LIBERTA’ CAMMINA… QUESTO E’ IL TELEFONO A CUI POTETE CHIAMARLO 0021624330592 APPENA SARA’ POSSIBILE INVIERA’ LE FOTO. VI ABBRACCIA. ************************ SI AGGIUNGE IL CONTRIBUTO VIDEO “LIBERTA’ DI SPOSTAMENTO” DELL’AMICO Mohamed Ben Hammouda, CHE E’ QUI’ PRESENTE CON UN ALTRO VIDEO RESET TUNISIA. LA LIBERTA’ PEDALA…http://www.youtube.com/watch?v=uu0BrBBzcFA

Doriana Goracci

15 Aprile 2011 08:49

Che bello! Fantastico mi sento coinvolto fino alle budella e i miei polpacci, nel leggere questo splendido racconto,gia hanno adrelina sufficiente per farmi male. Peccato che l'amico ciclista è già partito perchè, averlo saputo prima, sarei andato a salutarlo...Gran viaggio e grande cuore oltre che polmoni e muscoli. Mi ci vedo tutto dentro questo tuo viaggio caro amico e compagno e ti seguirò con l'innocenza di un bambino capriccioso...non solo perchè da ex ciclista sfortunato(ho perso l'uso del braccio sx a 18 anni in un incidente ciclistico) ho continuato ad usare la bicicletta da militante rivoluzionario a padre di famiglia portando fin dalla più tenera infanzia i figli all'asilo e a scuola e poi sempre: ma ho anche saputo rifarmi nel corso della storia tre giri d'Italia tra sponde mediterraneee e spina dorsale appenninica,incluse le isole per onorare chi mi ha donato vita civile e libertà. Cara Doriana ti ringrazio per questa meravigliosa avventura raccontata che avrà sicure ripercussioni nel mio prossimo futuro e anche se la mia limitata forza muscolare non mi permetterà grandi imprese, scoprire dentro di me nuovi orrizzonti dove andare con la mia bicicletta sarà una mia ossessione, come un dovere da compiere nella speranza che le strade del cuore e della politica si incontrino in sella e facciano il botto che per un rivoluzionario significa fare la rivoluzione. Mi permetto di postare l'inizio del racconto dell'ultimo viaggio da Trento a Trapani che ho fatto nel ricordo di Mauro Rostagno, lo dedico a tutti i silenziosi sognatori e a te caro Mounir. Buon viaggio, Antonio "Perché viaggiare intanto. E’ una domanda che mi sono da sempre posto e che non mi sono mai curato di dare una risposta. Se c’è è DENTRO IL RESPIRO UMANO DELL’INDIVIDUO CHE CERCA ARIA, SPAZIO per respirare, per vivere meglio, o per non morire o per morire diversamente. BO! Francamente non saprei. Viaggio perché è BELLO SENTIRSI LIBERI. Da quando ho intrapreso il mio viaggio in moto con un amico di Villorba con il quale condividevo passioni politiche e avventura in terra d’Olanda, attraversando la Germania, la Danimarca e ritorno e poi – dopo un anno di sosta – in autostop fino a Nord della Svezia alla ricerca di “perduti amori”, la voglia di viaggiare si è cucita addosso e non mi ha mai lasciato. Ma il viaggio non è mai la meta. Come la mappa non è mai il territorio…Tutto è da vivere, non tanto e non solo da “pensare”. Viaggiare è anche meditare, oltre che stare in compagnia con lo spazio. Se penso al luogo di partenza e al luogo di arrivo e tralascio lo spazio di mezzo, spreco occasioni, momenti intensi dove tutto può succedere. Tante cose possono succedere NELL’AVVENTURA DEL VIAGGIO, in cuniculi dimenticati dal tempo e dal mondo. Il viaggio che intraprendo è una storia coperta di polvere e di macerie. Polvere e macerie di vite vissute che altari e lapidi ricordano nella solitudine del vento. Cimiteri silenziosi di un mondo di storie passate, e tavolta, quasi presenti. Un percorso affettivo che mappa i ricordi di generazioni di uomini e donne, bambini e vecchi con nome e cognome che sono esistiti e non hanno avuto scelta. Le ragioni del viaggio sono molteplici: una delle tante è combattere il tempo che inesorabilmente ti invecchia e ti ammala di una malattia senza ritorno che –a volte - umilia la vita: la vecchiaia. Sono pronto. Antonio

Antonio

13 Aprile 2011 15:52

Mounir su Reset Italia ha commentato stanotte: "non so come ringraziarvi è bellissimo tutto quello che avete detto,spero di essere all’altezza della vostra fiducia e amicizia,il vostro sostegno è una energia in più per macinare km e asfalto,cercherò di portarvi e condividere con voi tutto quello che incontro per strada,adesso si pedala e ho una voglia di sentire l’aria di libertà che soffia nella mia terra,grazie di cuore." Stamattina ho scritto e ricopio dal link http://www.reset-italia.net/2011/04/12/italia-tunisia-italia-in-bicicletta-goodbike-mounir-romdhani/ "Mounir Romdhani saluta TUTTE E TUTTI, alle 18 parte la nave da Genova, per la Tunisia.Mi ha detto che dei Media, l’hanno chiamato per fotografarlo alla partenza…GRAZIE per far emergere questa storia, con inversione di rotta." Grazie anche ad Arcoiris tv per aver dato risalto a questa Storia Vera.

Doriana Goracci

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