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23 Novembre 2010 11:57

Irpinia Terremoto e Memoria on line tra donne ed amicI

4326 visualizzazioni - 2 commenti

di Doriana Goracci

Ho scritto solo due giorni fa Cosa sapete dell’Italia Liberata su Facebook? per ridere e non ridere per dimenticare e non dimenticare e di video ne ho messi tanti e di conversazioni, forse come al solito troppe ma troppi sono i pretesti per non farmi dire e riportare.Stamattina in un corridio di retroguardia messaggi, ho trovato un primo video mandatomi da un’amica fuori dall’Italia e ancora giovane, è una canzone del 1974 P.P: Pasolini – D. Maraini cantata da Daniela Davoli, una del 1957…i ragazzi giù nel campo non si curano del tempo non possiedono memoria poi son presi da tristezza vieni figlia della luna della stella mattutina che regala le carezza del gran cielo…colgono rami di rosmarino per acciuffare le ragazze…Siamo passate ai saluti tra amiche nel retrò, cosa bella, a mio parere ancora di più se possiamo metterla fuori la nostra Storia. E’ così che un’altra,Mary acab db, tira fuori il suo ricordo dell’Irpinia e riporto pari pari,anche  i puntini di sospensione li lascio come sono: “io sono dell’irpinia ….abito vicino lioni…a 10 km in pratica dall’epicentro ….da quella sera nonostante ero piccolina avevo 3 anni…è cambiato tutto….ricordo il buio e mio padre che correva con me in braccio ,ha perso una ciabatta …cercava il portone strusciando le mani sulle perline di plastica ….quando siamo arrivati fuori silenzio solo silenzio…”

E così che il messaggio di una domenica di novembre, piovosa come oggi ma con sprazzi di sole, mi ha ricordato quanto Teresa Parrella mi rammentava nel “pezzo” che ho redatto:” fra tre giorni trentennale del terremoto in basilicata e irpinia….fu cesura netta …ed è voragine oggi   ti allego stasera (notte direi , vista l’ora) un link sul terremoto dell’80….è un documentario girato da Lina Wertmuller e trasmesso (se la memoria non mi inganna) un anno dopo e cioè nel 1981… il documentario comincia al minuto 0.46 …….(il link porta il numero 6 perchè chi l’ha pubblicato lo ha fatto mettendo in sequenza due documentari sul terremoto dell’80) …..http://www.youtube.com/watch?v=IwIGe1iiCsU …ti invito a guardarlo con calma , è un documento molto interessante che oltre a parlare del terremoto ne fa pretesto per ritrarre un sud italia in fuga dal passato, è un documento etnografico in un certo senso …. certe considerazioni mi ricordano pasolini e il mondo contadino…. un saluto e fammi sapere appena lo vedrai cosa ne pensi ….Risposi all’amica: Sarà colpa del Fado?”
Il terremoto dice in apertura il video non è finito, si deve solo non dimenticare…e così l’amica Mary che aveva scritto sempre in quello spazio privato on line di FB dall’Irpinia dove vive…: “che dire doriana …a distanza di 30 anni il terremoto è  servito agli speculatori…a chi si è arricchito alle spalle dei morti…l’ho detto ieri sono solidale con l’aquila ..ma non hanno idea di che significa terremoto ….senza aiuti …la gente che si è scavata i figli,le madri …a mani nude …e SOLI…..dalle macerie ….non avere luce e viveri…dormire x mesi in una 850 in 5 ….i militari che arrivavano non sapevano neanche da dove cominciare ….beh meglio ricordarlo a chi ci accusa ….gli irpini sono gente che ha sofferto e paga invece x quello che ha saputo fare de mita ….!! furono 2.900 morti…eppure da allora io resto pietrificata se avverto una scossa …il solo pensarci mi fa restare ferma …non riesco nemmeno a muovermi …”

Noi ci muoviamo così, anche.Tudo isto existe Tudo isto é triste Tudo isto é fado ? Pioveva, anche all’Aquila il 20 novembre 2010 e questo è un video che mi ha inviato un amico che si chiama Uccello Migratore, on line.

Doriana Goracci

“Quello che posso dire nel basso della mia mediocrità è che finché ci sarà un male, ci sarà anche un bene ma se ogni tanto aprite gli occhi, di certo male non farà.” Pier Paolo Pasolini (è nello “stato” di un’altra amica Rosanna Amanda Ceroni su FB…)

FOTO VIDEO E RIFERIMENTI SU
http://www.reset-italia.net/2010/11/23/irpinia-terremoto-e-memoria-on-line-tra-donne-ed-amici/


COMMENTI

24 Novembre 2010 19:43

Grazie Antonio, e non è tanto per dire... Sono stata a Roma con l'Aquila quando era luglio e faceva molto caldo e neanchè lì ci fu da ridere affatto ma eravamo Insieme e questa è la Nostra Storia, anche.

Doriana Goracci

24 Novembre 2010 11:53

Io c'ero. Sono ritornato dopo esserci stato in bicicletta l'ultima settimana di maggio, non solo per spingere più in la le macerie, per dare luce ai vicoli, di una città ancora senza vita, assente, muta,cadente...ma anche per riabbracciare l'impegno degli Aquilani, dei volenterosi di "case matte", delle tante donne con le carriole. Mi sono ritrovato con l'Italia delle macerie e degli sconfinati dolori. Lacerazioni che non hanno tempo, mutilazioni che restano, cicatrici in un corpo piegato dagli affanni e dagli inganni del potere. Una grande manifestazione di popolo ha sparagliato le regole dell'imposto, delle zone rosse. Una prima ribellione, una riscossa della città ancora parziale ma sufficiente per dare speranza a chi lotta in prima fila da quel drammatico 6 settembre. L'orologio della storia è fermo a L'Aquila alle ore 3,32, ma altri orologi in tanti campanili, piazze e parti di un'Italia perseguitata dai potenti di turno, dall'uso ignobile della politica, dalla prepotenza delle istituzioni sono fermi, in attesa di una giustizia e di una ricostruzione che se sarà sarà solo di popolo. C'erano lacrime di rabbia in quel corteo così giovane e femminile. La pioggia, che dannatamente ci ha bagnati, non ha impedito che tutto si svolgesse nel migliore dei modi fino a piazza Duomo, dove la folla ha ascoltato in religioso silenzio le urla di dolore dei sopravvissuti alla varie tragedie(S.Giuliano, Viareggio,...)e chi resiste e lotta contro la barbarie dell'olocausto ambientale(Terzigno, Valle Susa, Dal Molin, No Ponte, ecc.). La vita è tale quando è vissuta nell'impegno, anche se svagato, nell'esposizione coraggiosa di ogni essere. Questo mi è parso standoci dentro il corteo. Non si può respirare con i lucchetti alle gambe e ai olmoni, non si può amare ed essere amati con l'antifurto sempre inserito. ntonio Marchi-trento

Antonio

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