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28 Giugno 2010 17:06

I capi religioni chiedono di impegnarsi per l’ambiente, la povertà e la pace

722 visualizzazioni - 0 commenti

di filippo angileri

I capi religioni chiedono di impegnarsi per l’ambiente, la povertà e la pace

WINNIPEG, Canada, 24 giugno (BWNS) – I capi religiosi che si sono
incontrati in Canada sono stati esortati ad assumere «una guida e un
impegno ispirati» per fermare la povertà, proteggere l’ambiente e
porre fine ai conflitti.
La sfida è stata lanciata in una dichiarazione redatta dai
rappresentanti delle religioni del mondo, che si sono riuniti
all’Università del Winnipeg in previsione del vertice del G8 di questa
settimana a Toronto.

«Riconoscendo la nostra comune umanità e accogliendo l’imperativo di
trattare tutti con dignità, affermiamo che nessuno vale più o meno
degli altri», dice la dichiarazione.

«Raccomandiamo ai leader politici di considerare per primi i più
vulnerabili fra noi, i particolare i nostri figli, e di lavorare uniti
per affrontare la piaga disumanizzante della povertà e
dell’ingiustizia e per praticare e per promuovere la cura
dell’ambiente, la Terra», dice la dichiarazione.

Il vertice mondiale delle religioni 2010 è il sesto in una serie di
incontri interreligiosi associati agli incontri annuali del G8. Ha
registrato oltre 80 partecipanti da tutte le grandi fedi del mondo
compresi, per la prima volta, rappresentanti della comunità baha’i.
Hanno partecipato capi religiosi da oltre 20 paesi, comprese le
nazioni del G8, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno
Unito, Russia e Stati Uniti.

Il reverendo dottor James Christie, segretario generale del Vertice,
ha detto che l’incontro e il suo risultato riguardano principalmente i
leader degli otto paesi del G8 perché essi sono le nazioni che hanno
le maggiori possibilità di portare cambiamenti nel mondo.

«La realtà è che queste nazioni hanno il denaro, hanno il potere e
possono cambiare le cose», ha detto il dottor Christie.

Alcuni partecipanti hanno detto che è anche importante che le comunità
religiose raddoppino gli sforzi per affrontare i tre grandi temi delle
discussioni, la povertà, l’ambiente e la pace.

«Viviamo in un periodo critico della storia», ha detto Sua Santità
Aram I, della Chiesa Ortodossa Armena. «Credo che la cosa importante
sia quella di costruire comunità. Non si tratta solo di vivere uno
accanto all’altro, di coesistere in pace. Si tratta di costruire
comunità integrate, comunità diverse e integrate, accettando e
rispettando gli altri e vivendo assieme».

«Dobbiamo dire al G8 e al mondo che noi religioni non solo parliamo
assieme ma lavoriamo assieme per costruire comunità dialoganti e
integrate», ha detto.

La partecipazione baha’i

Fra i rappresentanti baha’i al vertice vi era Susanne Tamas del
Canada, assieme a baha’i provenienti da altri cinque paesi, Francia,
Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti.

«Crediamo che nella discussione di problemi come la povertà,
l’ambiente, la pace e la sicurezza si debbano introdurre i principi
spirituali», ha detto la signora Tamas. «Vogliamo creare uno spazio
nel quale i leader politici possano riflettere e prendere decisioni a
lungo termine e per il bene di tutti, piuttosto che a breve termine e
di interesse nazionale».

«Siamo qui anche per imparare, perché sono problemi complessi e
abbiamo bisogno di imparare che cosa ne dicono le altre fedi», ha
proseguito.

In preparazione al Vertice, la comunità baha’i del Canada ha
organizzato un seminario sui diritti umani e la libertà religiosa.
L’evento, che è durato un giorno e si è svolto a Winnipeg lunedì, 21
giugno, con la partecipazione quattro esperti di diritti umani di
differenti provenienze religiose, ha concluso che si deve difendere il
diritto alla libertà di religione per assicurare che la sua influenza
sulla società sia progressiva e positiva.

Azioni «coraggiose e concrete»

La dichiarazione, emessa dopo tre giorni di consultazioni del Vertice
delle religioni mondiali 2010, invita i leader politici a prendere
provvedimenti «coraggiosi e concreti».

Quanto alla povertà, dice che oltre un miliardo di persone sono
«cronicamente affamate» e che le donne, i bambini e le popolazione
indigene ne sono afflitte più degli altri.

«Le dimensioni della povertà sarebbero demoralizzanti se non fosse per
la consapevolezza che questa iniquità globale può essere modificata in
una forma condivisa di fioritura umana. Insieme, abbiamo la capacità e
le risorse globali per porre fine alla povertà estrema e alle sue
conseguenze», dice la dichiarazione.

Sul tema dell’ambiente, la dichiarazione nota che tutte le fedi
tradizionali «ci invitano a prenderci cura della Terra». Denuncia gli
effetti del cambiamento climatico e dice che «ora occorrono azioni
audaci».

I governi sono stati inoltre invitati a mettere fine alla corsa agli
armamenti nucleari e a fare nuovi investimenti per creare una «cultura
della pace».

Il vertice ha condannato il terrorismo e l’estremismo religiosi e i
capi religiosi si sono impegnati di «fermare l’insegnamento e la
giustificazione dell’uso della violenza fra le comunità religiose».

La dichiarazione è stata presentata a Steven Fletcher, il Ministro di
stato canadese per la riforma democratica. Il signor Fletcher ha
promesso di consegnarlo al primo ministro canadese Stephen Harper,
perché lo presenti ai leader del G8.

Per leggere su internet l’articolo in inglese e vedere le fotografie si vada a:
http://news.bahai.org/story/779

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