9 Novembre
Mentre i vari Serpotta, Campo, Pogliese fanno il loro onesto lavoro di servitori della pubblica inutilità, noi stiamo con i ragazzi dell'Experia. Con le parole di padre Greco, morto due anni fa nella periferia del Pigno, ci spieghiamo il perchè della violenza politica che è stata fatta a loro e a tutta la città nel momento in cui quel centinaio di poliziotti ha manganellato la gente del quartiere, i ragazzi dell’Experia e le persone tutte che stavano a difendere pacificamente quel portone Mentre i poliziotti banalmente picchiavano, e Gesualdo Campo stava a guardare, c’era chi stava difendendo a mani alzate e con semplice consapevolezza civile il centro sociale occupato che è diventato in questi anni il luogo di ritrovo della gente che non si è rassegnata a vendersi al mercato mafioso della città. Qui, fino a qualche giorno fa potevi andare a fare sport o a mangiare con 3 euri la sera, qui sapevi che era assolutamente vietato fumare qualsiasi sigaretta che non potevi comprare dal tabaccaio. Il lavoro che hanno fatto questi ragazzi l’avrebbero dovuto fare in quel quartiere le associazioni, i partiti, il prete della parrocchia. Quando invece questi, con i loro buoni motivi, hanno guardato altrove, loro si sono rimboccati le maniche e sono andati tra la gente, hanno scelto l’impegno nel quartiere dell’Antico Corso piuttosto che l’indifferenza. Ecco perchè noi stiamo con loro. E lo scriviamo con le parole di Padre Greco dopo la morte dell’ispettore Raciti: "Ogni persona che non guarda all’altro come un suo concittadino, avente i suoi medesimi diritti, è potenzialmente un violento”. Manca in questi giorni il coraggio del prete Concetto Greco, che ricordi che: “La violenza prima e maggiore viene dal non avere alcun interesse per Catania e per i catanesi, diventa una fonte di incuria, di ogni abbandono, di ogni disordine, di ogni prepotenza: un’ immagine nuova alla città, la via Etnea, le piazze, i ponti abbattuti, il progetto del lungo mare, senza automezzi, sono felici idee che gli vengono non tanto dalla volontà di rimediare o guarnire la città, ma solo per acchiappare soldi con le tangenti richieste agli architetti, agli ingegneri direttori dei lavori, alle imprese costruttrici. Solo acchiappare soldi, e non tanto per i soldi, ma solo per il piacere di aver saputo fottere la gente." * * * Ora ci sono tanti bei discorsi che stanno passando sulla testa dei ragazzi dell’Antico Corso e di quei nuovi martiri del paese che son andati a rioccupare quel vecchio cinema, e la vecchia scalinata che negli anni ottanta era piena di siringhe ma dove oggi si fanno i concerti, e le feste, e il doposcuola, e lo sport. Ma a noi ci convince soltanto la povera volontà di star tra la gente, con i vecchi banchi e la voglia di ridere, con i ragazzini del quartiere. E vorremmo tanto sapere dove stanno ora, con chi stanno, gli intellettuali della città che quando arriva Report fanno a gara difendere il buon nome di Ciancio in nome dell’ordine e della ragione.