30 Maggio
L’ Unità 29 maggio 2009
«Da chi volete che vi liberi: dai mafiosi o dagli immigrati?». Essi risposero: «Dagli immigrati!». «Che farò, dunque, degli immigrati?». Tutti risposero: «Siano respinti!». «Ma che male hanno fatto?». Ed essi gridavano più forte: «Siano respinti!». «Sono innocente del sangue di questi giusti: voi ne risponderete». E tutto il popolo rispose: «Il loro sangue ricada su noi e sui nostri figli!».
Miriam Della Croce
Il discorso di Gesù era capace di mettere in crisi le gerarchie consolidate del potere religioso. Concretamente, per i sacerdoti, il ladrone, Barabba, era molto meno pericoloso di Gesù. Aizzare la folla contro il Messia era, per loro, del tutto naturale. Duemila anni dopo quella da cui il potere si deve difendere è la contraddizione fra la parola in cui tutti dicono di credere per cui gli uomini sono tutti fratelli e la testimonianza muta dagli emigranti che è difficile trattare come fratelli. Una contraddizone vistosa e più difficile da sostenere di quella proposta dalle mafie che si presentano apertamente cattive (permettendo di conseguenza al potere di presentarsi come buono) e che col potere sanno sempre (abilmente) colludere. Come ben dimostrato dalla sentenza della magistratura su Dell’Utri. Aizzare le folle contro chi viene da lontano e non è difeso da nessuno invece che contro la mafia che ha dalla sua difensori potenti e ricchi, è del tutto naturale dunque per i governanti dell’Italia di oggi ed è ascoltando loro che le folle “scelgono” ancora una volta di salvare Barabba invece che Gesù.