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20 Maggio 2009 01:26

Rapelay: vince chi stupra di più [di Saverio Tommasi]

1618 visualizzazioni - 3 commenti

di Saverio Tommasi

In America e Gran Bretagna l'hanno bandito. Polemiche e discussioni in Spagna, Germania, Irlanda. "Obiettivo psicologia" lancia l'allarme: "In Italia ancora nessun provvedimento".
E' un videogioco, ma non è "solo" un videogioco. Il titolo, letteralmente, significa "stupro ripetuto", dichiarando così il suo scopo: prendere di mira una donna, stuprarla e passare alle due figlie, una delle quali minorenne, la più appetibile, secondo le regole del gioco. Le immagini sono raccapriccianti, per esempio le lacrime agli occhi delle donne che supplicano pietà durante la violenza.
Occhio, però. Troppi stupri durante la giornata portano allo svenimento, e allora sei costretto a fermarti un turno. Sono le regole del gioco che non è solo un gioco, ma l'indice di una società marcia.
Esiste qualcosa di peggiore di questo videogioco? Sì, coloro che lo difendono, a esempio su FB. Accanto al gruppo di "Obiettivo psicologia" che tenta di bloccarne la diffusione anche in Italia (iscrivetevi, se potete), esistono gruppuscoli di ragazzotti pipparoli e violenti che ci giocano, riportando i risultati raggiunti direttamente nei commenti, a mo' di provocazione. Schifosi.

COMMENTI

21 Maggio 2009 21:00

Giusto, chiediamo di bloccare giochi altamente pericolosi per il futuro dei figli, soprattutto i più deboli, ma voglio aggiungere dei però, uno dei quali, spero, non venga frainteso: 1) non è detto che i giovani che si esaltano a fare questo gioco diventeranno dei criminali e violentatori; 2) i giovani hanno una visione un po' differente da noi adulti e genitori, ben distinguendo tra gioco e realtà; 3) ve ne sono di altrettanto violenti e criminogeni da tantissimi anni, in tutto il mondo e non so se abbiano contribuito ed in che modo sulla violenza odierna più dei media e della stessa società nella quale viviamo; 4) attenzione a chiedere d'intervenire, bloccando senza controllo, perché si sta cercando CON FORZA, d'imbavagliare la rete, unico baluardo di resistenza democratica, parola INVISA ai governanti, in particolar modo agli attuali. A tale riguardo allego uno stralcio dell'odierna intervista a Salvatore Borsellino da parte di Antonella Loi, su Tiscali: "D. Borsellino, lei dice che le difficoltà nella lotta contro la mafia passano anche attraverso l’informazione. R. Esatto. I giovani oggi non hanno la possibilità di informarsi attraverso i mezzi tradizionali, che ci fanno vedere un Paese diverso da quello che realmente è. I ragazzi che sono in prima linea a combattere per la legalità si informano attraverso la Rete, dove le notizie circolano liberamente. E forse qualcuno se n’è accorto, tant’è che in Parlamento sono già pronti i disegni di legge che cercheranno di mettere il bavaglio ad Internet. Verrà abbattuto anche quello che è l’ultimo baluardo di democrazia di cui possiamo usufruire." Ho, forse, più timore di questo che del gioco, anche perché di realtà si tratta.

Domenico Falconieri

21 Maggio 2009 10:16

Non ci posso credere! Siamo arrivati a tale livello? In quale ambiente cresceranno i nostri figli? Tolleranza zero contro gli zingarelli che scippano i portafogli e tolleranza mille contro questi software criminali (non so' in quale altro modo definirli)? Aspettiamo che Maroni dica anche lui qualcosa...

aless

20 Maggio 2009 23:08

l'indignazione è il meno che si possa provare. perché l'Italia non lo bandisce ?

giovanna

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