2 Maggio
Siamo arrivati settantunesimi su centonovantacinque.
Se fosse stata una corsa a ostacoli avrebbe voluto dire essere inciampati ai blocchi di partenza, perso l'equilibrio durante un salto, avere travolto uno spettatore e incespicato su una buccia di banana nei pressi dell'arrivo. Un risultato misero, comunque lo si voglia guardare, tanto più che non si trattava di una corsa a ostacoli ma dei piazzamenti di Freedom House, appena usciti, sulla libertà di stampa nei paesi del mondo.
L'Italia, classificata fino allo scorso anno "free" (libera), è stata declassata quest'anno a "partly free", cioè "parzialmente libera". Un eufemismo per dire parzialmente manovrata, censurata, imposta. Una parola come un'altra per dire che nell'Europa occidentale siamo l'unico paese, insieme alla Turchia, a non avere una completa libertà di stampa.
Fra le ragioni della retrocessione dell'Italia, nel rapporto 2009 di Freedom House si legge che "l'Italia è stata retrocessa nella categoria dei Paesi parzialmente liberi, dal momento che la libertà di parola è stata limitata da nuove leggi, dai tribunali, dalle crescenti intimidazioni subite dai giornalisti da parte della criminalità organizzata e dei gruppi di estrema destra, e a causa dell'eccessiva concentrazione della proprietà dei media".
Chissà cosa significa "eccessiva concentrazione della proprietà dei media"...
Good night and good luck!