16 Aprile
di Associazione Sacerdoti Lavoratori Sposati
Si torna a parlare di Darwin e dell'evoluzionismo. Il motivo: la chiesa anglicana riconosce di avere sbagliato condannandolo e chiede scusa (un po' come, anni fa, aveva fatto la chiesa cattolica con Galileo). Comunque, nessuna meraviglia se i cristiani tornano a parlare di evoluzionismo, proprio la questione più scottante per i fondamenti delle teorie cristiane. L'evoluzionismo tocca - intacca - la creazione e quindi l'idea di Dio e tutta la struttura della Bibbia. Nessuna meraviglia, dunque, se molti cristiani, non soltanto gli anglicani, condannarono Darwin con decisione. Meraviglia, piuttosto, l'atteggiamento della chiesa romana: dapprima un'opposizione piuttosto moderata e in seguito una moderata accettazione. Oggi, quindi, niente scuse: si prepara addirittura un solenne convegno da tenersi a Roma in occasione del centocinquantesimo di Darwin. Scrive autorevolmente Monsignor Ravasi, ministro vaticano per la cultura: «Nessuna scusa a Charles Darwin, ma nessuna ostilità pregiudiziale verso le sue teorie, purché non si pretenda di esaurire nel loro ambito la questione della natura umana». E ancora: «E' tempo di smetterla di considerare la storia come un tribunale in continuo allestimento, ma occorre piuttosto puntare a stabilire una comunicazione sempre più franca, efficace e senza ideologie tra due punti di vista che guardano alla stessa realtà, quella dell'uomo e del suo mondo». Un dialogo costruttivo, quindi, che permetta a tutti di parlare nel proprio ambito, senza invadere gli ambiti altrui. Un caso felice (penso all'enciclica «Humani generis» di Pio XII) un atteggiamento che, però, il magistero romano non ha seguito né segue sempre. Vito Mancuso ha giustamente ricordato che, nello stesso campo del rapporto fra fede e scienze, pesa ancora la condanna vaticana delle posizioni del famoso gesuita Teilhard de Chardin. Non sempre il mondo cattolico ha riconosciuto la diversità dei piani e la doverosa ermeneutica biblica. Oggi i problemi riguardano soprattutto il rapporto con le questioni etiche, in particolare quelle che toccano il confine fra la vita e la morte. Qui il magistero cattolico stenta a riconoscere alle scienze - soprattutto mediche - la validità del loro ambito e quindi a riconoscerne la (relativa) autonomia. Speriamo che l'esperienza dell'evoluzionismo, oggi ricordata, possa fare scuola.