23 Marzo
di Carlo
Egregio Dottor Franco Frattini Ministro degli Affari Esteri P.le della Farnesina 1 00194 Roma e.p.c. Brigadiere Generale Kyaw Hsan Ministro dell'Informazione Edificio 7 Naypytaw Unione di Myanmar (Burma) Egregio Ambasciatore U Than Tun Ambasciata dell'Unione di Myanmar Via della Camilluccia 551 00135 Roma Caro Dottor Frattini , l' attore e regista birmano Zarganar è detenuto da molti mesi nelle carceri di Myanmar per il solo fatto di avere organizzato un team di oltre 400 volontari che, sfidando i divieti e le restrizioni del regime birmano, qualche mese fa ha portato soccorso a 42 villaggi, colpiti da un devastante ciclone, alcuni dei quali mai raggiunti da nessun tipo di aiuto né governativo, né straniero. Zarganar è stato anche accusato dal regime birmano di avere ignorato la disposizione di non parlare con i media internazionali, fornendo loro invece materiale e informazioni sulla reale situazione del dopo ciclone. Per aver portato degli auti umanitari ai suoi connazionali e per aver espresso delle critiche più che giustificate e legittime, Zarganar, in passato più volte perseguitato e imprigionato, qualche settimana fa è stato condannato all' inverosimile pena di 59 anni di detenzione. L'associazione "100 autori", che rappresenta una parte importante dei registi cinematografici e televisivi, degli sceneggiatori di cinema e televisione, dei documentaristi e dei filmaker italiani esprime la propria incondizionata solidarietà al collega Zarganar e agli altri attori, registi, scrittori e intellettuali birmani vittime da diversi decenni di persecuzioni e carcerazioni. Gli autori italiani esprimono altresì la più viva preoccupazione per la sorte degli oltre 2000 detenuti politici birmani e del premio Nobel Aung San Suu Kyi, relegata da più di dodici anni al domicilio coatto nella sua abitazione di Yangon. I registi, gli sceneggiatori, i documentaristi, e i filmakers dell'associazione "100 autori" chiedono con forza che la diplomazia italiana si attivi con la massima energia e rapidità per ottenere la scarcerazione immediata dell' attore e regista Zarganar detenuto senza alcun valido motivo nella prigione birmana di Insein . Se il caso di Zarganar non si risolverà positivamente e in tempi brevi, come ci aspettiamo e auspichiamo, ci riserviamo di agire in difesa del collega Zarganar fornendo all'opinione pubblica italiana e europea ampia informazione sui fatti, nei modi e nelle sedi più opportune. Cordiali saluti Il Presidente ( Stefano Rulli )