124 utenti


Libri.itTILÙ BLU NON VUOLE PIÙ IL CIUCCIOIL CIMITERO DELLE PAROLE DOLCIIL VIAGGIO DELLA MADREPERLA 3 – L’OMBRA DELLE PIETREESSERE MADREKINTSUGI
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

26 Febbraio 2009 12:01

Maurizio Chierici: Come diventare un giornalista normale

838 visualizzazioni - 0 commenti

di Maurizio Chierici

Un piccolo segreto fra le righe del libro appena uscito da Sellerio, cronache di un invitato molto speciale: lo scrittore Mario Soldati,< Corrispondenze di guerra>, la guerra che accompagna l'avanzata degli alleati nell'Italia 1944. Soldati scrive di uomini e di battaglie assieme ad altri sei giornalisti, uno per ogni foglio dei partiti che rinascono dopo il fascismo. Racconti quotidiani che appaiono nell'Avanti ma anche sull'Unità con nome diverso; nome del nonno torinese: Francesco Montù. Nella Roma liberata torna il Soldati di prima: ricominciano i romanzi, ritrova il cinema ispirandosi ad Antonio Fogazzaro per inseguire il trionfo ormai lontano di< Piccolo mondo antico> dove aveva scoperto una ragazza diventata una stella, l'amore perduto di Alida Valli. Protagonista di< Daniele Cortis> nella Cinecittà che riaccende le luci, é Sarah Churchill figlia dell'uomo che rincuorava l'Inghilterra sotto le bombe di Hitler. Una sera Sarah porta a cena un signore: Graham Greene.< Siamo subito diventati amici. Camminavamo nelle notti romane parlando dei romanzi ancora nascosti nella penna>. Green incuriosisce Soldati: intravede ombre e sorprese che eccitano la fantasia. Tra un passo e l'altro, dal sacco dei suoi misteri esce una curiosità un po'divertita:< Prima di andare al fronte qualcuno ti ha dato cinque foglietti battuti su un nastro azzurro: spiegavano ai giornalisti italiani come scrivere le cronache dopo vent'anni di fascismo. Prosa senza svolazzi, precisione, nessuna retorica, mai usare la parola nemico ma truppe tedesche e truppe degli italiani di Mussolini.. La Resistenza non é ‘guerriglia': patrioti armati. Notizie da controllare con l'obbligo di ricordarne le fonti. E raccontare degli uomini miserie e umanità: non gonfiarne o criminalizzarne le imprese. Proibito far sempre riferimento all'autorità di una sola persona. Proibiti complimenti ai signori che danno ordini. Proibito nasconderne i difetti e le incongruenze. Proibito, soprattutto, farne il centro di ogni discorso. Proibito mettere in cattiva luce gli avversari se non esistono ragioni specifiche. Proibito ogni pettegolezzo. Cronaca, semplice cronaca>. Sospiro di Soldati nel ricordare la meraviglia di allora:< Come fai a sapere queste cose ?>. E il Green taciturno si scioglie. Negli anni gli dirà: avevo capito di potermi fidare.< Dopo l'università volevo viaggiare. Una sorella funzionaria del M16 (spionaggio del Regno Unito) dà una mano: sotto le pallide spoglie di impiegato consolare comincio il giro del mondo. Anche Sommerset Maughan era partito con gli stessi segreti. Prima missione nella Liberia africana. Ecco la guerra. Bisognava allargare lo stile dell'informazione Bbc ai giornali dei paesi cresciuti lontani dalle buone maniere della democrazia. Ed ho contribuito alla stesura di questi fogli>.< Li hai scritti tu ?>.< Essendo uomo di penna che la diplomazia usava in posti complicati, i miei consigli venivano accolti>.< Solo consigli ?>.< Diciamo così>.< Come potevo immaginarlo: hai sceneggiato perfino i miei articoli>. Non arrabbiato, ma insomma. Raccolgo la voce del vecchio scrittore quando mancano tre giorni al Natale 1990. Dietro le finestre, un giardino sembra campagna. L'afasia gli ruba le parole, ma non spegne la rabbia appena i suoni si confondono: gli occhi cercano un giovane amico, Giuseppe Viola, il quale miracolosamente traduce senza sbagliare. Si, si, fa segno Soldati. Proprio così. Tornano le sbracciate capricciose dei giorni di furia appena rallentate dagli anni che sono 86. Qualche volta la vecchiaia è come la nebbia: viene e va. Anche se i gabbiani si distendono nel vento grigio e il mare sciacqua invisibile dietro il cancello della casa di Tellaro, Soldati non immalinconisce. Ma si commuove davanti ad un pioneer gigantesco dove passano le immagini del film che continua a rivedere:< La mano dello straniero>, girato a Venezia nel 1953, Alida Valli e Trevor Howard, storia di spie che vengono dal freddo. Soggetto e sceneggiatura di Graham Green dopo il successo del< Terzo Uomo>. Appare Alida al centro dello schermo. Soldati avvicina l'indice alle labbra:< Shhh, adesso parla. Silenzio, per favore>. Lacrime di nostalgia. Per strapparlo ai ricordi gli racconto di quando ho incontrato Green, a Panama, 1977: Fort Gulick Scuola delle Americhe, pedagogia militare che invitava a diffidare della tranquillità nei villaggi< nemici>. Assieme ad un giornalista messicano di e a un attempato freelance inglese (biglietto da visita Victor G.Fox), dalla terrazza dell'osservatorio affacciato sul lago Gatun, bacino del Canale, osserviamo nel cannocchiale le manovre dei marines in partenza per fronti sconosciuti. Capanne con donne e ragazzi a passeggio. Visione da sabato del villaggio contadino. All'improvviso succede: scoppiano biciclette imbottite di esplosivo. E i ragazzi girano la faccia: uomini armati che sparano. Il vecchio giornalista, occhiali dai cerchi d'oro, camicia aperta sul torace sudato, si arrabbia col colonnello delle pubbliche relazioni:< Questo é cinema. Ci avete presi per bambini ? Sono stato in Vietnam, succede in modo diverso>. Lo sguardo del giornalista messicano è ammirazione per chi non trema davanti alle alte uniformi, ma anche sollievo: domani andiamo via. Difficile lavorare a lungo con un tipo così. Alla sera, stessi calzoni spiegazzati ma giacca e cravatta, incontriamo Fox nella hall dell'albergo mentre l'ambasciatore di Londra lo accoglie con un inchino e il nunzio apostolico presenta trionfante:< Ecco il grande scrittore cattolico Graham Green…>. Green-Fox ci saluta con un segno della mano. Soldati lascia perdere Alida:< Lo ha fatto anche con me>, grida. Cambiava sempre nome>. E racconta senza allegria: l'autore de< Il potere e la gloria> era morto nella Svizzera di Vevey nove anni prima.< Una volta mi telefona da Londra. Il nuovo governo della Sierra Leone lo aveva proclamato ‘ eroe letterario'. Era stato a Freetown durante la guerra, diplomatico con curiosità misteriose. Intrighi raccontati ne ‘ Il nocciolo della questione ‘. Non aveva voglia di un viaggio da solo e mi ha chiesto di accompagnarlo. Attento alle forme, e , diciamolo, spilorcio come ogni inglese, fa sapere che il ‘biglietto é di prima classe ‘>. Green sceglie di dormire al City Hotel: il suo romanzo cominciava nella terrazza dell'albergo.< Girava con un taccuino. Scriveva sempre qualcosa. Slacciato, sudato, braghe peste mentre i miei vestiti erano quelli dell'estati di Tellaro, insomma, minimo di dignità. Confondevamo le idee. Chi lo scrittore italiano ? E chi è Green ? Il gioco comincia nella biblioteca nazionale. Una ragazza mi viene incontro con aria trasognata:< Mister Greeee, finalmente…>. Allunga la mano.< Non credo signorina abbia stretto la mano giusta>, provo a rispondere, ma Graham è contento come un bambino. Si presenta sussurrando: ‘ Sono lo scrittore italiano Mario Soldati. Vorrei segnare il suo nome nel mio taccuino'. Cosa ti viene in mente, brontolo appena torniamo soli.'Così ci divertiamo', risponde.'Altrimenti noia insopportabile ‘. Andiamo avanti due giorni fino al ricevimento del consolato italiano. Graham si annuncia al padrone di casa:'Mario Soldati, piacere'. Il console scoppia a ridere: ‘ Divertente, ma Soldati è quello là>. Quando lascio l'inverno di Tellaro, Soldati ha un regalo: i foglietti azzurri di Green.< Leggili e falli leggere: i giornalisti di oggi, ne avranno bisogno per evitare che torni il fascismo>. Sei mesi dopo comincia l'estate e il grande vecchio se ne va. mchierici2@libero.it Cortesia de l'Unità

COMMENTA