20 Febbraio
di NADiRinforma
Perfino un commentatore normalmente accorto ed indipendente come Gian Antonio Stella ha potuto sostenere a Ballarò che l'errore esiziale del centrosinistra è stato quello di insistere nel perseguire uno sterile antiberlusconismo, anziché avanzare proposte moderne e concrete sui problemi veri della "gente". Lascio volentieri a D'Alema e Veltroni la denuncia di tale ingiusta irriconoscenza per tutto quello che essi hanno fatto per contrastare e seppellire i deboli e sparsi tentativi della opposizione di cavalcare temi bolsi e desueti quali il conflitto di interessi di Berlusconi, l'attacco alla separazione dei poteri e i suoi sfumati giudizi sul ruolo della magistratura. L'età e le disillusioni mi hanno condotto a quella stagione nella quale non si ha più tanta musica in sé per far danzare la vita (questo è Céline), ma non sono ancora tanto assopito e mentalmente corrotto da non vedere che quando si propone e si fa approvare il lodo Schifani e, dopo che questo è stato certificato incostituzionale, lo si ripropone e lo si fa riapprovare cinque anni dopo in forma analoga, non sono io contro Berlusconi ma è lui contro la Costituzione. Così come lo è quando sbatte in faccia al Presidente della Repubblica la minaccia del ricorso alla "gente" se questi si rifiuta di cancellare una sentenza definitiva per decreto. Quando vengono stravolti certi principi fondamentali dello Stato di diritto l'errore (rectius la colpa) sta nel tacere o nel minimizzare non nel difenderli, caro Stella. Si è mai domandato, lei così attento, a quale disegno di potere, a quanto supporto mediatico, corrisponde la scelta, in ogni occasione di vere o presunte debolezze delle decisioni giudiziarie nei confronti di delitti che allarmano la pubblica opinione, di chiamare in televisione un imbarazzato magistrato che cerca di chiarire o di prendere le distanze, incalzato e punzecchiato da un inesorabile intervistatore, e non invece un agguerrito avvocato delle Camere Penali? Non sono forse stati loro che hanno continuamente tempestato il legislatore di richieste di garanzie a volte esasperate per l'imputato, che hanno furoreggiato nelle aule giudiziarie per sminuire la valenza delle prove o per ottenere provvedimenti favorevoli per la libertà personale del loro assistito, a volte a scapito della tempestività e della certezza della pena, in nome di una ondivaga e classista presunzione di non colpevolezza? Certamente sarebbero maggiormente in grado di sostenere, quali promotori di tali decisioni, come e qualmente fosse giusto scarcerare o concedere i domiciliari di quanto lo possa fare un magistrato a volte riluttante e spesso condotto a tali decisioni da norme che lo condizionano. Ma la voce delle Camere Penali la sentiamo solo in occasione di distorte denunce a Di Pietro, mai per argomentare pubblicamente in televisione sui sacrosanti motivi delle scarcerazioni degli stupratori che hanno richiesto. Sarebbe certamente impopolare mostrare davanti alla "gente" la soddisfazione per l'accoglimento delle loro istanze ed il convinto sostegno ai magistrati che le hanno accolte. Ha mai potuto vedere in TV un interessante ed animato dibattito tra un magistrato che difende l'efficienza del sistema giudiziario, denuncia lo squilibrio tra la tutela dell'imputato e quello delle parti lese, per non parlare della esigenza dello Stato di reprimere efficacemente il crimine, ed un avvocato che sostiene, come spesso avviene, i soli diritti dell'imputato con le stesse parole appassionate che suole usare nei convegni e nelle aule? Ci vogliamo domandare perché, caro Stella, o è antiberlusconismo anche questo? Norberto Lenzi
23 Febbraio 2009 20:39
Non ho capito di quale antiberlusconismo si parli!!!topo gigio veltroni ha passato il tempo a cercare ilcon uno sporco fascista che si faceva beffe di lui in ogni momento e facendo passare cosi' in ogni momento l'idea che non avesse il coraggio(oppure la convenienza)di fare una vera opposizione.Con i fascisti non si non si trovano temi in comune IL FASCISMO SI COMBATTE.
natale forni