29 Dicembre
A gennaio le Coop controlleranno l’età dei ragazzi che comprano alcolici: se sotto i 16 non se ne parla. A gennaio il sottosegretario Eugenia Roccella incontrerà il ministro Meloni: regole Coop che possono diventare legge. E gli adolescenti italiani rischiano di perdere il primo posto nella classifica bevi- bevi degli ubriachi d’ Europa. Tirarli su astemi va bene, ma nella prevenzione il governo si distrae. Da una parte proibisce, dall’altra invita a darci dentro. Dietro la morale degli onorevoli moralisti spunta un conflitto di interessi non veniale. Tanto per cambiare. La televisione commerciale vive di spot e Publitalia, pioniere storico della trasgressione a 40 gradi, non ha tempo di controllare se i messaggi che scaldano la giovinezza passano il segno della legge. Anche perché non è il momento di andare per il sottile. Mentre la crisi avvilisce le vetrine, comprare diventa il salvagente che fa galleggiare l’ economia: spot, angeli custodi della ripresa se i consumatori si impegneranno a consumare qualsiasi cosa. E la patria è salva. Fuori i soldi dal materasso: ragazzi brindate con noi. Brindate ? Ecco l’ incoerenza modesta nel grande disegno. Palazzo Chigi impone nuovi comandamenti, ma le Tv devono sbarcare il lunario. Impegnato com’é a sistemare i magistrati, Palazzo Chigi non sa cosa fa Mediaset; figuriamoci la Rai. E ogni sera dopo il quiz che intriga milioni di rilassati, nell’anticamera Tg1 e Tg5 una pubblicità galeotta invita alla disobbedienza. Il brandy balla il tango prima del discorso del capo del governo; mosca cieca con whisky mentre Sky fa capire la meraviglia della roba forte nell’intervallo della partita. Amari a go go. Quando Valentino tornerà in moto, tra una dirapata e un sorpasso, birra e aperitivi strong scioglieranno la timidezza degli innocenti. Intanto le bollicine di capodanno cominciano a sgorgare dalle enoteche TV. Il dubbio è se siamo ancora nell’ Europa delle regole dove la Francia proibisce gli alcolici televisivi fino alle 11 di sera; la Germania ammette le grappe dopo mezzanotte per non parlare delle grappe vietate sugli schermi dei paesi del nord. Restiamo il paradiso franco della comunicazione alcolica. Comprare non si può, ma sbronzarsi è un dovere. Con qualche inconveniente: il 69 per cento delle stragi del sabato sera inchiodano chi alza il gomito. Nove milioni dondolano sull’orlo della patologia. Da un anno all’altro raddoppia il numero delle ragazze drink. E i contribuenti pagano guarigioni complicate dai virus degli spot. La signora Gelmini ha rimesso il voto in condotta. Chissà quale voto nelle pagelle dei persuasori che invitano alla bottiglia, e quale voto agli onorevoli Mediaset che girano la testa. Ma il mercato è sacro, gli spot sono soldi. Chi tocca i soldi muore \ mchierici2@libero.it cortesia dell'Unità
1 Gennaio
Nessuno ha calcolato quanto gli spot alcolici influiscono sul fatturato pubblicitario delle tv del Cav.? Beppe Cremagnani
beppe cremagnani
31 Dicembre
Siamo un paese di ipocriti:predichiamo bene razzoliamo male.
Lorenzo
31 Dicembre
È una piacevole sorpresa constatare che qualcosa si stia muovendo e che lo facciano le Coop è molto importante. Il bere alcolico è un comportamento a rischio in quanto procura danni al corpo umano perché l'alcol è una sostanza tossica per il nostro organismo (qualsiasi sia la quantità ingerita). Fino a che la comunità non metterà in discussione il rapporto con la sostanza partendo da questo concetto a nulla varrà proibire. La teoria “bere non fa male basta bere poco” continuerà a fare proseliti e quel che peggio ancora più danni alle persone, alle famiglie e alla comunità.
Roberto Graffieti
31 Dicembre
Condivido in pieno la lettera di Clerici sugli alcolici e super alcolici; aggiungerei, visto che stiamo iniziando un nuovo anno, anche due parole contro le acque minerali e la privatizzazione dell'acqua: in Francia si publicizza l'acqua del rubinetto, da noi si continua aparlare delle minerali. Riusciremo a ridurre l'alcool? A ridurre le acque minerali? Chissà Paolo
paolo bertagnolli
7 Gennaio 2009 18:16
Non capisco, c'è già un articolo del Codice Penale, il n. 689, che prevede l'arresto per chi "somministra" bevande alcoliche ai minori di 16 anni...basterebbe modificarlo, sostituendo "cede", anche perchè somministrare intende "mescita di...",cioè non si può vendere un bicchiere ma una bottiglia chiusa sì...perchè un'altra legge? E comunque d'accordissimo con la lettera, è qualcosa di indegno e schifoso quello che fanno sulla pelle dei nostri ragazzi! Staremo a vedere...
cinzia