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5 Dicembre 2008 01:39

LEGGETE E RIFLETTETE

806 visualizzazioni - 4 commenti

di Francesco Salistrari

Dedicato agli abitanti di questo pianeta. Il tetto, quello che abbiamo sulla testa, proprio quello che vediamo ogni volta che rivolgiamo lo sguardo verso l'alto, quello che ci protegge dall'acqua e dal vento, dalla grandine e dalla neve, quello che impedisce all'umidità di penetrarci nelle ossa mentre dormiamo, il tetto, proprio quello, non potete sbagliarvi, ci sta cadendo addosso. Anzi, in verità, ci è già caduto addosso, ma non ce ne siamo accorti. In realtà siamo intrappolati nelle macerie, svenuti, con le membra intorpidite dall' inattività, dal peso schiacciante delle travi spezzate, con una grave commozione cerebrale, con qualche ossa fratturata, completamente al buio a respirare polveri di calcinacci e schegge di legno. E ancora non ci siamo accorti di niente. No, cari miei, non prendetemi per pazzo, non pensate che la paranoia abbia superato la mia fantasia. Non pensate che quello che dico non abbia senso. Riflettete bene, guardate a fondo tutto quello che avete intorno, ascoltate meglio quando vi danno le notizie al telegiornale, aprite gli occhi un attimo di più quando osservate, ricordate quello che vi è stato detto il giorno prima, tendete meglio l'orecchio e non fermatevi alle apparenze, ma nello stesso tempo guardate la vostra vita, fino in fondo, prendetevi i vostri buoni meriti, ma valutate anche i demeriti, parlate con la coscienza, quella vera, che vi guarda, che vi osserva ogni giorno. Lo sentirete certamente pure voi, inequivocabile, senza paura di sbagliarvi. Riconoscerete senza dubbio che quello che avvertite non può che essere una cosa, e una soltanto. Vi rendereste conto che l'oppressione che sentite nel petto è proprio il peso insopportabile delle macerie della vostra casa.

COMMENTI

23 Dicembre 2008 23:13

Non vi nascondo che mi sento lusingato nel leggere i vostri commenti, anche perchè avete colto appieno il mio stato d'animo, la mia angoscia per un mondo che non vuole capire. X Adriana: mi dispiace immensamente per la tua malattia, qualunque essa sia. A quanto ho capito è molto grave e mi viene difficile trovare le parole adatte senza il rischio di scadere nel banale. Voglio solo augurarti un bel viaggio, dovunque tu vada e anche se non mi conosci, aspettami, un giorno arriverò pure io e ameremo quello che siamo stati, insieme, proprio come questa vita non ci ha concesso. Un abbraccio Adriana. Per me sei una sconosciuta che conosco da sempre... X Doriana: a te volevo dire che rimango sempre contento quando trovo i tuoi commenti alle mie lettere. Non sai quanto mi faccia piacere leggere i tuoi pensieri. Ti mando un bacio attraverso la rete, spero non ti faccia sussultare quando arriva a destinazione, ma ti regali un piccolo sorriso inconsapevole. Ciao e grazie. Ciao Adriana. Ci vediamo.

Francesco Salistrari

5 Dicembre 2008 10:29

ciao cara DORIANA, vedi?! questa giovane creatura con l'accorato scritto che leggevo nella mia notte insonne,.. mi ha stanata .. e quasi a proteggerlo ho scritto una specie di .. non farti troppo male. sappiamo bene, ognuno di noi che il parlare in prima persona ha un prezzo molto alto. chi lo fa per un ideale, un sogno, una ricerca di calore, ovvero il di più che manca al mondo, quanto scrive questo giovane uomo. dovrebbero leggerlo e ascoltarlo coloro che stanno troppo in alto, a volte male informati e sparano a zero nel mucchio,, distruggono senza vedere , nè sentire. ci sono anime belle e poco scrivono con il timore di perdere quel poco di personale che hanno raccimolato..eppure a me farebbe tanto bene poterli quantificare. lo sai ..la mia firma l'ho messa su tanti siti, amata,discussa,coinvolta mia malgrado in un mare di cattiverie., spero qualcuno abbia un buon ricordo e nulla più... concludo a Natale, o di quà o di là.. uno spazzacamino pulirà il mio scassatissimo cuore e poi chissà, al risveglio busserò qui. sicura di trovare persone serie come te, come lo sconosciuto ma ormai conosciuto Francesco e molti altri che di ARCOIRIS han fatto un punto di riferimento. auguri cari a tutti ciao adriana

adrianabattist

5 Dicembre 2008 08:05

Non solo ho letto la tua lettera ma ho letto anche le precedenti, molto simili, offri il disincanto e la rabbia, il riscatto dal "sonno", fosse pure quello di aprire gli occhi su questa realtà, non possibile da edulcorare da alcuna musichetta natalizia o di campanelline pasquali. e rileggo con tanto piacere dopo tanto tempo Adriana, dal coraggio senza fine nell'affrontare la malattia, di cui non ha nessuna colpa. Sembra che non abbiamo voce, non è così. Raggiungiamo un numero piccolissimo di persone, questo è certo, come sono incerte molti, nel credere solo nelle persone e non in chi le invita a delegare le loro personali-collettive istanze. Verrà il tempo e presto, di fare i conti con questo sfacelo e con l'autodistruzione che pochi uomini hanno praticato incessantemente sulla terra. Continuo ad invitare alla consapevolezza, anche delle nostre capacità, manuali oltre che della testa, recuperare tutto quello che non viene recuperato. Magari ricominciassimo dalle fondamenta delle casa, per finire al tetto, dove prendere sosta. Doriana

Doriana

5 Dicembre 2008 04:22

ma a NATALE i pesi al petto si rattoppano, chi fisicamente o moralmente.. quel giorno le coscienze riposano, le calci e amalgame ammazzano.. ma vi è ancora una settimana a fine anno.. per troppi vi è ancora tempo per dire e pensare. www.tusei-adrianabattist.org

adrianabattist

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