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24 Novembre 2008 08:53

Intervista a Aram Aharonian, vicepresidente di Telesur

402 visualizzazioni - 0 commenti

di LookingBackward

Telesur non ha saputo diventare la rappresentante delle trasformazioni dell'America Latina, dice il suo vicepresidente 18 novembre 2008. - A tre anni dalla nascita di Telesur, il primo progetto di televisione a vocazione latinoamericanista, Aram Ahronian, tra i fondatori dell'idea e compartecipe di tutte le decisioni del canale fino all'ultimo dicembre, sostiene che le cose non funzionano come dovrebbero, tanto per fattori esterni (arresto del giornalista Fredy Muñoz in Colombia, tra le altre minacce) come di ordine interno. Tuttavia, Aharonian è maggiormente critico verso le politiche stesse del canale. Denuncia il suo statalismo e la sua mancanza di democrazia, così come gli strumenti della sinistra latinoamericana.Telesur si differenzia dagli altri media per il suo approccio umano Telesur è una scommessa rivoluzionaria. Un modo e un'intenzione di cambiare i paradigmi, per rompere con 500 anni di abitudine a guardarsi con gli occhi degli stranieri, e iniziare a vedersi con i propri occhi, latinoamericani, che rappresentano gli interessi della regione. Riconquistare autostima per i latinoamericani, recuperare la memoria storica per sapere da dove veniamo e sapere dove andiamo, altrimenti il destino ci verrà sempre imposto da fuori. Si pone la questione di definire cos'è l'alternativo. E cos'è? Qualcuno ha cercato di convincerci che alternativo significhi marginale. Ciò di cui i movimenti sociali, popolari,la sinistra, hanno bisogno è tenere piccoli seminari o piccole radio comunitarie. Questo è il paradigma del marginale. Che per essere alternativi al messaggio egemonico del nord non si può arrivare alle masse, ma bisogna essere marginali. Ci viene detto che dobbiamo continuare a essere piccoli per sempre. Ma per essere realmente alternativi al messaggio egemonico bisogna arrivare alle masse. E vi è il problema che questa sinistra alternativa non lo capisce C'è anche un altro problema: che continuiamo a credere che il nostro stile deve assomigliare a quello anglosassone. Ci mostriamo con questi completi e cravatte, anche se sappiamo che il latinoamericano è informale, colloquiale. Con questo rifiuto a rappresentare il nostro modo di essere rinunciamo a entrare nelle case della gente! D'altro lato, nonostante quello che alcuni imbecilli dicono, la CNN è un eccellente canale TV, con un modo di fare che coglie in pieno la missione di disinformare o informare come vogliono loro. L'errore è quello di volerli copiare, di credere che per essere competitivi bisogna imitare le forme del nemico. Telesur sa che in pochi anni è tutto cambiato. Che oggi, al contrario di prima, la CNN trasmette le immagini di tutti i presidenti, persino quelli che non sono affini alla linea del Dipartimento di Stato. Hanno trasmesso dalla cerimonia indigena di insediamento di Evo Morales ai discorsi di Daniel Ortega all'ONU. Perché? Perché la CNN sa che se non lo fa, la gente andrà a guardarli su Telesur. Proteggono la propria egemonia culturale, per parlare nei termini di Gramsci... Un nuovo canale di televisione non serve a nulla se non ha nuovi contenuti e nuovi formasti. Se non capiamo questo, saremo condannati a vedere il Chavo del Ocho [Sitcom messicana -- ndt] e Walt Disney fino all'ultimo giorno delle nostre vite. Manca una fabbrica di contenuti latinoamericani. Ciò di cui la gente ha bisogno sono documentari, fotografia, cultura, intrattenimento nel senso migliore della parole, telenovelas o sport, con prospettiva latinoamericana. D'altra parte, le reti di distribuzione dei segnali sono in mano al nemico. Se non scommettiamo sulla democratizzazione dello spettro radioelettrico, il che vuol dire più spazio pubblico che privato, non arriveremo mai a nessuno. Rimarremo agli esercizi di mero onanismo. Perché invece di essere visti da 100 milioni di persone, ci guarderanno in 100.000. Una elite culturale? No, neppure culturale. Perché non ha neanche accesso alla cultura! Il problema è che non arriva né il segnale né il messaggio. E occorre fidelizzare i telespettatori con produzioni che gli interessino, rovesciando ad esempio, il concetto di telenovela reazionaria per trasformarla in telenovela progressista. L'informazione deve essere un di più. In realtà, un elemento di "zapping". La gente non passa tutta la giornata a guardare notiziari. E' un equivoco che Telesur deve basarsi sull'informazione,non so se per una concezione mediocre o di sabotaggio. In ogni caso è un errore concettuale. Telesur ha bisogno di stelle mediatiche? Che so, tipo Maradona? Maradona potrebbe fare 15 minuti settimanali... come il subcomandante Marcos... Ma io credo di no! A sinistra si è sempre pensato che per produrre qualcosa è tutta questione di denaro. Oggi i costi di produzione sono scesi molto. Dunque il problema è mentale. Continuiamo ad essere dominati concettualmente, per quanto riproduciamo parole d'ordine rivoluzionarie, credendo che questo basti per tutto. La sfida è quella di informare e formare. L'idea è quella di lavorare collettivamente e comnbattere l'individualismo. Informare e formare In America Latina non sappiamo cosa è la formazione della cittadinanza. Parliamo di movimenti sociali. Ma con il concetto gringo della comunicazione che abbiamo ora, dove ci si dimentica di negri e indios, continueremo a guardare all'America Latina con occhi stranieri. Alcuni credono che basta passare un dicorso di Chavez o di Fidel perché si formi un'alternativa. Ma ciò di cui c'è bisogno è una visione permanente e trasversale a tutta la programmazione. E occorre incoraggiare il modello di lavoro collettivo invece di continuare nel modello nordamericano delle stelle, delle individualità in competizione, il tutto camuffato in linguaggio rivoluzionario attraverso la ripetizione di parole d'ordine. Tre anni sono pochi per creare una resistenza, interna ed esterna, al panorama comunicativo... Si, ma ci sono già stati molti errori. Perché invece di scommettere sul continente, sulla gente che condivide i nostri stesi concetti, perché sono rivoluzionari, popolari, latinoamericani, si fanno accordi con multinazionali come Mediapro o Telefonica. E' un problema di manuale di stile? No, quello che manca è una rigorosa coscienza del progetto. Su presume che sia una impresa multistatale latinoamericana. Ma ancora non lo è. E' una impresa venezuelana, controllata da gente alla quale interessa più maneggiare bilanci che progetti. Ha a che vedere con la lotta interna che si sviluppa nel governo del Venezuela. Telesur ha avuto una brutta involuzione nell'ultimo anno, con una confusione molto venezuelana di credere che la tecnologia è la soluzione di tutto. Ma la tecnologia di per sé non fa nulla. Non si è capito che l'essenziale è formare quadri ed essere coerenti con le proposte, le linee prefeissate. Suggerisce che a Telesur non lavora gente coerente con gli scopi di questa televisione: come e chi entra per lavorarvi? Gli amici degli amici... Brutto metodo. Già, e si è anche fatto il possibile perché i migliori quadri fatti venire da tutta l'America Latina se ne scappassero a gambe levate. Invece di essere seminatori di gente giovane dell'America Latina. Prima, il nemico aveva bisogno di forze armate per imporre il proprio nemico. Oggi ha bisogno dei mezzi di comunicazione. Quello che di recente è accaduto in Argentina dimostra che i media sono la punta di lancia per l'imposizione di politiche gradite alla multinazionali. Se non capiamo questo, se non capiamo che non è con la pubblicità che si ferma il nemico, non sapremo combattere una battaglia di idee. Cosa intendiamo qui per battaglia delle idee? Il tessere un progetto latinoamericano alternativo a quello neoliberista. Oggi la vera sinistra sta nei movimenti sociali che sospingono i governi, che possono essere più o meno riformisti, meri amministratori temporanei che non hanno il vero potere. Questa stessa timidezza nel prendere decisioni ha fatto sì che alcuni governi non abbiano fatto fronte al capitale speculativo. In America Latina ciò che è fallito è il capitalismo, non il socialismo. L'ultima esperienza neoliberista ha lasciato 300 milioni di latinoamericani in una condizione di totale esclusione, gente che abita un territorio ma non ha documenti, né diritto all'istruzione, né alla salute, né al nutrimento. La domanda è se la Rivoluzione si può fare grazie a una televisione. La risposta è che questa non può creare il processo di cambiamento, ma può coadiuvarlo. Telesur deve essere pluralista, offrendo vari punti di vista su uno stesso fatto perché la gente possa trarre le proprie conclusioni e avere questa capacità di decidere da sè il proprio futuro. I media da sempre disprezzano i cittadini. Telesur deve avere un rispetto permanente per la gente. Ma questo concetto non lo insegnano nelle facoltà... In America Latina si sono laureati migliaia e migliaia di comunicatori sociali che avranno una gran capacità di manovrare un taxi, ma che sono completamente dissociati dalla realtà tecnologica del mondo e dalla realtà sociale del proprio paese. Vi sono signori e signorine che fanno cinque anni di università per poter andare in televisione. Oggi un titoo di studio in comunicazione sociale non serve a nulla. Come dovrebbe essere un buon comunicatore sociale? Prima di tutto dovrebbe conoscere la società in cui vive. Ed essere d'accordo sull'idea che la cittadinanza va formata e informata. Possiamo presentarli come si vuole. Far loro credere che sono un, potere, e in effetti ci sono da queste parti un mucchio di imbecilli che credono di essere un potere per il solo fatto di ricevere uno stipendio. Il giornalista che non è in profonda sintonia con la propria società non serve a niente! Può solo ripetere slogan. Il comunicatore sociale deve avere la mente aperta... La xenofobia, il chiudere le porte avanti agli altri, cose tanto in voga in maniera subdola nelle menti di tanti comunicatori, sono concetti di esclusione. Io sono uruguayano e vivo qui da vent'anni. Io comprendo la società qui, ma non rinuncio alla mia nazionalità. Le do tre esempi di chiusura. Il 13 aprile del 2002, quando ci fu il colpo di stato contro Chavez, la gente uscì in strada per invocarne il ritorno. 640 radio e 47 televisioni private si astennero dal dare questa informazione. Preferirono trasmettere musica e cartoni animati. E credettero che a questa maniera nessuno avrebbe capito niente. Ma la vecchia tecnologia di radio bemba [il passaparola -- ndt], Intenet gli SMS, riuscirono a sfondare il muro di gomma. Loro credevano che se una cosa non è detta in televisione non esiste. Per niente. Questo la televisione non lo disse, ma esisteva. Secondo esempio: i quotidiani boliviani si espressero in maniera sprezzante da un punto di vista sociale, razziale e culturale contro Evo Morales: ma egli riuscì a prendere il 53% dei voti. Terzo esempio: in Ecuador, uno dei paesi in cui Telesur è maggiormente vista, Correa vinse nonostante tutti i mezzi di comunicazione fossero stati privatizzati e parlavano in favore di Novoa, suo avversario. Le false verità di molti media, quando sono in contrasto con la realtà quotidiana della gente, cadono subito. La gente ha imparato a leggere i media tra le linee. Se Telesur riesce a capire questo tam tam sociale arriverà ad essere la tv dei popoli Certo, sono popoli diversi, c'è una diversità di genti e di posizioni. Capire il pluralismo non vuol dire offire una tribuna al nemico, ma dare un a tribuna a tutte le posizioni che hanno a che fare con la realtà popolare, la realtà nazionale, al processo di integrazione. Quelli che hanno capito il pericolo rappresentato da Telesur furono i responsabili del Dipartimento di Stato USA. Prima ancora che iniziassimo, già avevano preso a contrastarci. Videro la minaccia. E reagirono cambiando i criteri della CNN. Telesur non la stanno uccidendo da fuori, ma da dentro, gente che non capisce il suo vero significao. Sta dicendo che in Telesur c'è gente che potrebbe stare alla CNN? C'è gente con la mentalità della CNN che domani se ne andrà alla CNN, se li chiamano. Non gli importa dell'impegno. A Telesur c'è gente che viene isolata, perché si considera che non sia in linea con questi criteri, perché hanno creduto che era qualcosa di più di un lavoro, che era un progetto per la democratizzazione. Il programma più visto al matitno, 'Agenda del Sur', è stato bollato come noioso e poi sostituito. C'è gente che vale molto, che va a fondo con i temi, ma che ora è ferma perché si vede gli spazi negati. Si direbbe che Telesur debba fare pulizie al suo interno Bisogna ripulire completamente l'interno della casa. Telesur è nelle mani di inetti, controrivoluzionari nel senso ampio della parola: gente che recita slogan per apparire rivoluzionaria ma che non ha la minima idea di cosa si tratti. Gente senza opinioni proprie Si, la rivoluzione è uno slogan, non è niente. Vede una Telesur a lungo termine? No. Se non cambia in prondità.si limitaerà a essere - come è ora - una televisione internazionale del Governo del Venezuela invece di un'impresa multistatale. E' immorale che il ministro dell'informazione del Venezuela sia il presidente del canale e lo gestisca con piena discrezionalità. Sono due funzioni differenti... E' il tipo che firma gli assegni. Che autonomia può avere una Telesur così? Qui c'è una confusione nella uqale si è cercato di manipolare. Parlo di una cospirazione contro il progetto, ma in realtà la cospirazione è contro il progetto multistatale, plurale, diverso che si voleva in principio. Ormai Chavez dovrebbe rendersi conto che Telesur stenta a partire... Lui legge i rapporti che gli mandano. La tìv ha centomila telespettatori al giorno, e lui parla di 50 milioni. E' ovvio che non li ha Con Telefonica si è fatto un accordo per più di un milione di euro all'anno che alla fine è caduto. Ma i consulenti ci hanno guadagnato su. Il costo di consulenza di Mediapro è salito a più di mezzo milione di euro. Denaro perso, perché non è servito a nulla. Professionalmente rispetto i ragazzi di Mediapro, ma è gente che non ha assolutamente niente a che vedere con Telesur. A loro interessa il denaro E' un'ottima cosa! Se l'integrazione dell'America Latina portasse loro un 30% dei profitti si interesserebbero di integrazione. Ma non vedranno mai l'integrazione con gli occhi latinoamericani. La società spagnola è molto differente da quella dell'America Latina. La realtà di un signore di Mediapro non avrà mai a che vedere con la realtà venezuelana, colombiana, argentina, brasiliana... Telesur è nato per essere un medium rivoluzionario. Soluzioni? Fare a meno di 250 persone. E' l'unico modo di cambiare la televisione. E' un piccolo canale con 450 persone, dove il livello di specializzazione è un -10. E' un'emittente molto burocratica? Si, perché ci sono alti funzionari che credono che la formazione sua statica e non dinamica. Chedere a un ministro il permesso di dare un'informazione? Non è questo il modello. Si sono fatti errori... Io ho 62 anni e quando abbiamo fondato Telesur ho detto che sarei rimasto nel progetto due o tre anni, che noi veci avevamo già fatto abbastanza stronzate per lasciare che i giovani facessero le proprie. La prima cosa che ha fatto il signor ministro e presidente del canale fu cacciare la gente che aveva fondato Telesur, che veniva da tutta l'America Latina. E si circondò di burocrati al suo servizio, che venivano dalla televisione privata. Lei è ancora vicepresidente, non può rimediare alle cose? Sono vicepresidente di un Direttorio che non viene mai convocato e che può essere cambiato a capriccio del ministro: l'unico azionista è il ministero che l'ha in carico. Non mi interessano le cariche, mi interessano i progetti. Anni fa dissero che eravamo pazzi a voler fare una televisione latinoamericana, il sogno di tanti. Dimotrammo che era possibile. Forse non ci rendevamo conto che i nemici non stavano solo fuori. FONTE: http://achtungbanditen.splinder.com

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