440 utenti


Libri.itTILÙ BLU NON VUOLE PIÙ IL CIUCCIOGLI INSETTI vol. 2GLI UCCELLI vol. 2TILÙ BLU VUOLE BENE AL SUO PAPÀSOLVEIG. UNA VICHINGA NELLA TERRA DEGLI IROCHESI
Emergency

Fai un link ad Arcoiris Tv

Fai un link ad Arcoiris Tv

Utilizza uno dei nostri banner!












Lettere ad Arcoiris

inviaci le tue opinioni, riflessioni, segnalazioni

Per inviare un lettera ad ArcoirisTV, riempi i campi sottostanti e clicca su "Invia". Se è la prima volta che scrivi, riceverai una email con un link ad una pagina che dovrai visitare per far sì che le tue lettere vengano sempre pubblicate automaticamente.

Informativa privacy

L’invio della "Lettera ad Arcoiris" richiede l’inserimento del valido indirizzo email del utente. Questo indirizzo viene conservato da ArcoirisTV, non viene reso pubblico, non viene usato per altri scopi e non viene comunicato ai terzi senza il preventivo consenso del utente.

maggiori info: Privacy policy

11 Settembre 2008 09:46

Comunicato Stampa sul disegno di legge Maroni-Carfagna

780 visualizzazioni - 1 commento

di Associazione Gruppo Abele

Il Gruppo Abele sul disegno di legge Maroni-Carfagna che rende reato la prostituzione in strada Non risponde alle evidenze scientifiche e ai dati fino ad oggi raccolti affermare che “è soprattutto in luogo pubblico che si perpetrano le più gravi fattispecie criminose finalizzate allo sfruttamento sessuale”. È invece il luogo chiuso, l'appartamento, la casa isolata, il circolo privato dove si può violare meglio chi è fragile e sfruttato. È il luogo dove ci sono più minorenni e dove le donne sono di fatto più indifese per l'impossibilità di ricorrere a qualsiasi aiuto. La strada è pericolosa, è vero. In particolare in quei luoghi isolati (boschi e periferie) dove spesso vengono spostate le donne. Ma è raggiungibile dalle forze dell'ordine e soprattutto da chi può dare aiuto, fare prevenzione sanitaria, informare che uscire dalla prostituzione forzata si può. Rendere la prostituzione in strada un reato per le prostitute e per i clienti è assolutamente controproducente. Chi vuol fare questo si deve prendere la responsabilità di: - mandare nel sommerso le donne più deboli, di cui anche minorenni; - favorire la diffusione delle infezioni sessualmente trasmissibili (sifilide, gonorrea, hiv), perché di fatto si impediscono gli interventi di conoscenza e prevenzione che sono possibili solo attraverso i contatti di strada; - togliere alle forze dell'ordine e alla magistratura uno dei principali strumenti per contrastare le organizzazioni criminali, così come ha favorito fino ad oggi l'articolo 18 del TU sull'immigrazione; - generare pesanti ricadute anche per ciò che concerne i clienti, sui quali va fatta una serie di riflessioni ampie ed approfondite in termini di educazione al rapporto tra i generi. Non vanno dimenticati i suicidi conseguenti ad alcuni interventi repressivi verificatisi nel recente passato. È evidente che il disagio che la prostituzione e la tratta creano in alcune zone della città debba essere affrontato e gestito, ma senza scorciatoie illusorie o semplicemente spostando il problema da un luogo all'altro. In questo senso il Gruppo Abele, in collaborazione con molte altre realtà del pubblico e del privato, ha attivato un progetto rivolto alle amministrazioni di tutta la Regione Piemonte con l'obiettivo di aiutare a meglio gestire i fenomeni sul loro territorio e a contrastare efficacemente il fenomeno della tratta. Associazione Gruppo Abele Ufficio Comunicazione e Stampa Gruppo Abele corso Trapani, 91/b - Torino Mirta Da Pra Pocchiesa cel. 335 7423588 tel. 011 3841072 fax 011 3841091 www.gruppoabele.org

COMMENTI

12 Settembre 2008 17:23

Gentile Arcoiris, colgo l'occasione per dire la mia sulla nuova legge Garfagna che punisce la prostituzione in straga. Non mi stupisce tale provvedimento che ancora una volta vuole portare in luoghi chiusi, lontano da occhi indiscreti la prostituzione di alto bordo......del resto abbiamo un primo ministro che attinge in quei luoghi dove, appunto, la Garfagna proviene. Non accetto questo peloso perbenismo dove chi fa la morale ne è coinvolta fino al midollo. Ogni persona può decidere del suo corpo come meglio crede.......nel rispetto di se stessa e degli altri. Ogni cosa deve essere fatta alla luce del sole, dove tutti possono vedere. sapere e se vogliono partecipare nel pieno rispetto e nella propria volontà. Grazie per avermi permesso di dire quello che penso. Saluti Francesco

francesco

COMMENTA