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3 Settembre 2008 15:05

COMUNICATO STAMPA DEL 03/09/08 REGISTRAZIONE AMBIENTALE SCONFESSA L’ARCHIVIAZIONE DEL PM PERSICO: FINTI PSICOLOGI CONSIGLIAVANO VERAMENTE PSICOFARMACI AI BAMBINI

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di NADiRinforma

Sedicenti psicologi nelle scuole: ieri, pratica da archiviare per la Procura di Bologna (PM Luigi Persico): ma oggi emerge una registrazione ambientale/telefonica inedita, che conferma che sedicenti esperti si spacciavano per psicologi e medici e suggerivano a genitori ed insegnanti di somministrare metanfetamine a bimbi anche molto piccoli. Inoltre, medici complici in un ASL Veneta per importare dall’estero derivati dell’anfetamina considerati stupefacenti in Italia, per darli ai bambini. Bologna – E’ di ieri la notizia che il PM Luigi Persico ha deciso di archiviare il dossier nei confronti dei presunti finti psicologi che in Emilia Romagna parevano consigliare a genitori ed insegnanti di somministrare psicofarmaci ai bambini distratti od agitati. Secondo Persico non si sono ravvisate particolari irregolarità, anche se lo stesso PM ha lanciato un chiaro monito alle istituzioni: qualora si organizzassero in futuro corsi informativi nelle scuole sui disturbi del comportamento dei minori, sarà essenziale la presenza di un medico della struttura pubblica. Ma oggi, una registrazione telefonica/ambientale inedita – della quale “Giù le Mani dai Bambini”, il più attivo comitato per la farmacovigilanza in Italia, ha pubblicato stamattina ampi stralci alla URL http://www.giulemanidaibambini.org/video/videoplayer.php?v=pavan.swf - pare rimettere in discussione i presupposti stessi della decisione del PM di Bologna. Luca Poma, giornalista e portavoce del Comitato, ha dichiarato: “Non sappiamo ancora se si tratta di una registrazione ambientale o telefonica, ma ciò che è certo è che è autentica, come conferma una prima perizia effettuata da un tecnico in queste ore. Ci è stata inviata anonimamente da un cittadino, probabilmente esasperato dal vedere aggirarsi per le scuole personale improvvisato, o forse sconcertato dalla richiesta di archiviazione del dossier di Bologna. Nel corso della registrazione, la sedicente esperta, che si fa chiamare ‘Dottore’ dall’interlocutore, discute dell’Ordine dei Medici - al quale peraltro non risulta iscritta - e dei ‘suoi colleghi’, parla di psicofarmaci con grande leggerezza e ne spiega gli effetti sul cervello dissertando di genetica e di diagnosi sui bimbi, di fatto invogliando il suo interlocutore ad adottarli come terapia in quanto ‘stracollaudati ed utilissimi’ ed ‘usati in passato – sostiene lei - anche da dentisti e pneumologi’. Oltre a questa accozzaglia di informazioni mediche del tutto parziali e rilasciate con grande leggerezza, la signora conferma sia di avere rapporti stretti con le scuole, dove spiega alle insegnanti ‘come trattare questi bambini difficili’ e dove avrebbe rintracciato ‘fino a 6 bambini malati per ogni classe’, ed anche di intercettare genitori a Bologna, Mantova, Ferrara, ect per ‘portarli a San Donà di Piave, dove si ottiene lo psicofarmaco’. L’ASL di San Donà di Piave è tirata in ballo - rileva Poma - anche in relazione a quello che appare come un grave illecito: quando il metilfenidato, potente derivato dell’anfetamina, era vietato in Italia in quanto classificato alla stregua di cocaina ed eroina, questi improvvisati santoni della medicina, con la complicità di psichiatri di quell’ASL si recavano all’estero in Svizzera e contrabbandavano in Italia la molecola per somministrarla ai figli, certi degli effetti calmanti sul loro comportamento. Inoltre – continua Poma - la signora in questione attacca violentemente l’ASL di Bologna e la Neuropsichiatria regionale, accusata a suo dire ‘di non dare gli psicofarmaci ai bambini quando servono: non gliene frega niente a loro dei bambini, niente di niente – dice la signora nel corso del dialogo - per questo li mandiamo in Veneto, qui sul territorio non c’è niente, e poi non sono capaci’. Questa signora inoltre gestirebbe a suo dire un centro di assistenza dove i bambini con disturbi del comportamento possono essere portati durante la settimana ‘per monitoraggio’, quasi a sostituirsi all’ASL che secondo lei ‘non garantisce i risultati’, ma dell’autorizzazione e del convenzionamento di tale presunto centro non pare esserci traccia. Insomma, c’è n’è abbastanza per rimanere sgomenti – conclude Poma – anche perché come l’associazione rappresentata da questa signora in Italia ne esistono almeno altre tre, che usano metodi analoghi: si aggirano tra genitori ed insegnanti spacciando come sicurissime e più che utili terapie a base di psicofarmaci su bambini anche in tenera età. Rispettiamo la decisione della magistratura, ma - come risulta da documenti ancora ieri pubblicati su siti internet istituzionali, incluso il Comune di Bologna - questa signora si qualifica lei stessa come psicologa senza esserlo, e questo è grave. Apprezziamo anche il monito del PM Persico alle Istituzioni, ma lascia il tempo che trova l’invito alla presenza di un medico ai corsi, perché - come ben sappiamo e come si evince da questa registrazione - queste persone contano su di una piccola rete di medici compiacenti pronti a ricettare psicofarmaci senza alcuna difficoltà: dato che la comunità scientifica non è per nulla concorde circa la somministrazione di molecole psicoattive e metanfetamine a bimbi di 6 anni, il medico dovrebbe per lo meno essere equilibrato e non avere a priori un approccio ideologicamente pro-psicofarmaco a tutti i costi”. Emilia Costa, Professore Emerito di Psichiatria (1^ Cattedra di Psichiatria dell’Università di Roma ‘La Sapienza’ e Primario di Psicofarmacologia al Policlinico Umberto I° di Roma) ha commentato così la registrazione: “A parte le riflessioni di carattere giuridico sulla mancanza di abilitazione di questi soggetti che indirizzano di fatto i percorsi terapeutici dei genitori pur non essendo medici, la cosa che non comprendo è come possano criticare l’ASL di Bologna: il bambino va innanzitutto ascoltato, e poi preso in carico adeguatamente da esperti seri, ed i colleghi di Bologna lo sono, le professionalità non mancano certo in quella regione. Chi si permette di criticare uno psichiatra - senza averne le qualifiche - perché ‘prescrive pochi psicofarmaci’, secondo il mio parere o ha un comportamento disturbato o ha un comportamento criminale”. Per media relations: 337/415305 – portavoce@giulemanidaibambini.org Guarda la videointervista a Luca Poma: http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Search&testo=luca+poma&tipo=testo leggi la lettera e i commenti: http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Lettere&op=esteso&id=3955

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