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13 Agosto 2008 22:27

Attacchi e Pulizie apparenti

864 visualizzazioni - 2 commenti

di Doriana Goracci

Cessano i fuochi, ci si attacca come possibile. La Georgia accusa la Russia di violare la tregua, Mosca nega categoricamente. La Russia chiede i danni per le devastazioni georgiane: 74 morti, 19 dispersi, 171 feriti, almeno 1.400 civili sudosseti uccisi e 100.000 profughi. Roghi: chi può fugge. Le repubbliche ex sovietiche si appellano alle corti internazionali per reciproche denunce di crimini di guerra o genocidio. Gli Usa chiedono una riunione della Nato. Si riuniscono a Bruxelles i ministri degli esteri della Ue. Le immagini della cerimonia all’apertura dei Giochi in Cina erano state registrate anzitempo e sono stati usati volontari per coprire l’assenza di pubblico durante le gare. Il Dalai Lama accusa la Cina di non rispettare la tregua dei Giochi con la repressione in Tibet. Bp ha chiuso “precauzionalmente” un oleodotto e un gasdotto che dal Mar Caspio attraversano la Georgia. Un militare britannico e 3 civili morti, due militari e 12 civili feriti, per un’auto imbottita di esplosivo, alla periferia di Kabul. Tre donne straniere, americana-irlandese-canadese che lavoravano per un’organizzazione umanitaria, e un collega afghano, sono state uccise sulla loro vettura a Pul-i-Alam, vicino a Kabul: i Talebani rivendicano. 17 morti e 40 feriti nell’attentato dinamitardo avvenuto a Tripoli, 90 km da Beirut. Oltre 100 morti e 48 dispersi, nel nord Vietnam a causa di una tempesta tropicale. Una bomba nel centro di Tripoli in Libano, uccide 18 persone e ne ferisce 40. Trenta feriti in un’esplosione di un gasdotto a Zemmura, 600 km ad ovest di Algeri. Dopo la Danimarca , l’Estonia e’ diventato il 2° Paese dell’Ue ad entrare ufficialmente in recessione. Iraq: 3 civili iracheni uccisi e altri 9 feriti, nell’esplosione di un’autobomba a sud di Mossul e in scontri armati. “Silvio Berlusconi - scrive Newsweek - ha fatto l’impossibile: mettere ordine in questa nazione, apparentemente ingovernabile: Villa Redevin , a Bologna, apre i cancelli il 15 agosto, l’arcivescovo bolognese Carlo Caffarra, celebra la messa in ricordo dell’Assunzione di Maria in cielo e il Pdl vola all’insù. Licenziati 8 dipendenti di Trenitalia, uno a turno, timbrava i cartellini degli altri, per prendere in tempo il treno per casa. Denuncia del Codacons, senza indagati e senza ipotesi di reato, alla procura di Roma sul caso Alitalia dopo la denuncia presentata nei giorni scorsi: “ha chiuso nel 2007 il suo diciannovesimo bilancio in passivo, su 20 anni, è costata ai contribuenti circa 5 miliardi e 187 milioni di euro”. Nelle carceri italiane nei primi sei mesi del 2008 si contano 23 suicidi e 30 morti per altre cause, sempre piu’ sovraffollate e con grave carenza di personale. Gianni Letta arriva in piazza di San Giovanni in Laterano per portare il saluto del governo ai nostri militari impegnati a tutelare la sicurezza nelle città: “Basta andare in giro, accostarsi a una pattuglia e vedere per dieci minuti che ogni cittadino che passa si ferma a dire grazie e ‘bravi”. Continuano gli attacchi di Famiglia Cristiana al governo, che definisce l’Italia “un Paese da marciapiede”, le iniziative sulla sicurezza “buffonate”, e sperando che “non rinasca il fascismo”, loro, irrinunciabilmente non cattocomunisti, concludono: “E ora basta”. Italia divisa in due: piogge al Nord, sole al Sud ma oro argento e bronzo per tutti. Buon ferragosto… dovunque siate. Doriana Goracci www.megachip.info

COMMENTI

14 Agosto 2008 10:37

Per conoscenza, la risposta del Parlamento Europeo al cittadino obiettore Gianni Zampieri, che comunica: “Il Presidente del Parlamento Europeo apprezza, ma solo per ragioni di libero mercato. Questo è quanto si deduce dalla risposta che ho ricevuto alla mia OBIEZIONE DI COSCIENZA PER I DIRITTI UMANI”. Inoltro tutto, buona lettura Doriana Goracci PARLAMENTO EUROPEO La posta del cittadino A(2008)7319 PRES ST/dl 114592 18.07.2008 Signor Giovanni Zampieri Via Figliodoni, 2 – 23891 Barzanò (LC) Egregio Signore, Rispondo alla Sua lettera indirizzata – per conoscenza – al Presidente del Parlamento europeo (PE), Hans-Gert Pöttering, in cui esprime la Sua obiezione di coscienza in merito a qualsiasi normativa che possa essere in tacita violazione dei diritti umani. Il testo della Sua lettera ha attirato l’attenzione del Presidente, che mi ha incaricato di rispondere in sua vece. Il PE, che considera tutti gli argomenti connessi all’occupazione essere fra le priorità principali dell’Unione europea (UE), ha sempre sostenuto che l’UE e i propri Stati membri debbano coordinare gli sforzi profusi al fine di promuovere la libera circolazione dei lavoratori. Il libero movimento dei lavoratori costituisce uno degli obiettivi per il completamento del mercato interno. Il PE ha sempre rivestito un ruolo dinamico nello stabilimento e miglioramento del mercato interno e – in tal senso – ha sempre supportato energicamente gli sforzi della Commissione europea in questo ambito. Nel ringraziarLa per il Suo contributo in materia, La prego gradire i miei più cordiali saluti. (firmato V. Vinet p.o.) Jean-Louis COUGNON Capo Divisione http://www.europarl.europa.eu → per contattarci L-2929 Luxembourg Tél 00352/430023940 – Fax 00352/430027072 (allegata copia in formato .jpg) Signor Presidente della Repubblica Palazzo del Quirinale – 00187 Roma Signor Presidente del Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi – Piazza Colonna 370 – 00187 Roma Signor Presidente del Senato della Repubblica Palazzo Madama – Piazza Madama – 00186 Roma Signor Presidente della Camera dei Deputati Palazzo Montecitorio – Piazza di Monte Citorio – 00186 Roma e p.c. al Signor Presidente del Parlamento Europeo Strasbourg Unit – BP 1024 – F 67070 Strasbourg Cedex al Segretario Generale delle Nazioni Unite (ONU) United Nations Plaza, 1 – New York, NY 10017 – USA I decenni continuano a trascorrere e governi e parlamenti non sanno fare altro che celebrare o commemorare gli anniversari della Dichiarazione Universale per i Diritti Umani. Ipocriti! Mentre continuano essi stessi a non dare concreta e coerente attuazione ai principi in essa tanto solennemente enunciati, consentono violazioni gravissime anche da parte di altri stati e governi per non compromettere i loro interessi economici e di potere, loro e dei loro amici. Peggio ancora, presentano progetti e proposte di legge di inaudita inciviltà che possono solo portare ad un ulteriore imbarbarimento dei rapporti umani e sociali. Mi riferisco in particolare alle norme che impediscono la libera circolazione delle persone ed il loro diritto di cercare pane, lavoro e casa, ma ovviamente anche pace, sicurezza, istruzione e salute, violando così anche i principi di uguaglianza e solidarietà sanciti anche dalle Costituzioni. Di fronte ad una nuova ondata di razzismo e xenofobia, che si manifesta con sempre più frequenti atti di violenza e intolleranza, poco e male controllati e repressi dalle autorità, io, che sono e voglio essere CITTADINO DEL MONDO , prima e al di sopra di qualsiasi particolare cittadinanza di carattere politico o amministrativo, come annualmente ribadisco rinnovando il PATTO TRA I CITTADINI DEL MONDO (www.deicittadinidelmondo.it), mi dichiaro OBIETTORE DI COSCIENZA PER I DIRITTI UMANI e fin d’ora non riconosco e non riconoscerò alcun valore a leggi e norme che li violino o consentano di violarli. All’occorrenza, per difendere e dare concreta attuazione a tali diritti, non mi asterrò dall’agire in contrasto e contravvenendo a tali leggi e norme, accettando fin d’ora le conseguenze civili e penali che parlamenti, governi e tribunali liberticidi mi dovessero imporre. Un altro mondo è possibile: basta volerlo, insieme! Giovanni Giuseppe (Gianni) Zampieri - Collemincio, 5 luglio 2008 Residenza: Via Figliodoni, 2 – 23891 Barzanò (Lc) cell. 3920499579 “”per fare la guerra basta il tuo silenzio per costruire la pace è necessaria la tua voce.”" www.deicittadinidelmondo.it

Doriana

14 Agosto 2008 09:16

Invito in questa giornata prefestiva al Ferragosto, a denunciare questo Paese da marciapiede...come dice la Famiglia Cristiana, quì un primo esempio. L'odissea di una peruviana "In cella perché straniera" Parla la cronaca, i fatti. Doriana Goracci ___________________________________________________________________ di MARIA ELENA VINCENZI ROMA - Scambiata per prostituta, umiliata davanti ai passanti proprio nel centro della città, portata all'ufficio Immigrazione. E lasciata lì, tutta la notte, in una cella minuscola, sporca e maleodorante con prostitute vere, che le passano accanto e sbrigano le pratiche per il rilascio ben più velocemente di lei. Succede a Roma, la città che, su disposizione del governo, avrà il maggior numero di militari a presidiare strade, stazioni, ambasciate. La stessa dove i primi appuntamenti nell'agenda del sindaco sono le nuove ordinanze anti-rovistaggio, anti-accattonaggio Scambiata per prostituta, una notte in cella Le vittime sono due ragazze normalissime. Vestite come qualsiasi altra giovane romana. Jeans, T-shirt a girocollo, ballerine, 28 anni, occhiali a goccia, capelli legati e un filo di trucco. Solo che, nonostante l'inflessione romanesca, sono peruviane. Almeno di nascita: a Roma ci vivono da cinque anni. Sono diplomate in Italia e frequentano regolarmente l'università "La Sapienza". Si mantengono con qualche lavoretto, una fa la cameriera e l'altra la baby sitter. Vivono in zona Prati. La domenica insegnano catechismo a Santa Maria degli Angeli, piazza della Repubblica, poco distante dalla centralissima stazione Termini. Un racconto fatto di lacrime e paura, quello delle due protagoniste della storia, M. J. P. e Y. V. "Erano le 17 quando sono arrivata in via XX Settembre per aspettare che la mia amica uscisse dal lavoro. Dovevamo andare con amici a prendere l'aperitivo. Lei era in ritardo, così ho deciso di sedermi sui gradini di Santa Maria della Vittoria. Cinque minuti e una volante della polizia mi si avvicina. Gli agenti abbassano il finestrino e uno dei due mi chiede: "Ma che fai ti metti a lavorare proprio qui, davanti a una chiesa?". Io, incredula, rispondo: "Come?". Lui ripete lo stesso concetto. Rimango senza parole, non riesco a credere che si possano essere permessi di confondermi con una prostituta: sono una ragazza normale, vestita con gonna e camicia. Non riesco a reagire. L'unica cosa che faccio è chiamare la mia amica". Che racconta: "Sono scesa, ho trovato M. in lacrime. Mi sono avvicinata e gli agenti hanno ripetuto a me la stessa cosa, con lo stesso tono sprezzante: "Bella, diglielo pure alla tua amica, questa è una chiesa, non potete mettervi a lavorare qui". Vado su tutte le furie e loro, di tutta risposta, ci chiedono i documenti: io li avevo, la mia amica no perché aveva una borsetta da sera molto piccola. Intorno, la gente iniziava a innervosirsi per la reazione dei poliziotti. Tanto che, dopo qualche schermaglia, decidono di andare via". Ma non finisce qui: alcune donne che hanno assistito alla scena convincono le studentesse ad andare a denunciare l'accaduto in questura. Hanno preso pure il numero di targa della volante. Le due ragazze decidono di seguire il consiglio e a piedi arrivano a via San Vitale, sede della questura di Roma. "Entriamo in portineria e chiediamo di fare una denuncia: il poliziotto all'entrata è gentilissimo. Dopo un minuto, dall'ingresso entra lo stesso agente con cui avevamo litigato. "Ancora qui state? Adesso vi faccio passare la voglia". E mi prende per un braccio - racconta Y. V. - io mi divincolo e gli dico che lo denuncerò. L'agente per la prima volta abbandona il tono arrogante, si stizzisce e carica la mia amica in macchina. "Con te non posso ma con lei sì, è senza documenti". E se ne vanno senza nemmeno dirmi dove la portano. I colleghi della questura, che hanno visto la scena senza battere ciglio, dopo la mia insistenza mi dicono la destinazione, l'ufficio immigrati di via Patini. Chiamo un amico, vado a casa di M. a prendere i documenti e li porto là. Arrivo alle 20 e consegno tutto. Chiedo quanto ci metteranno a rilasciarla: due ore circa. Decido di aspettare. Passano le ore e delle mia amica nemmeno l'ombra". "Mi hanno tolto tutto quello che avevo - spiega l'amica - e mi hanno chiuso dentro una cella sporca di immondizia. Non riuscivo a smettere di piangere. Tutti gli altri stranieri che stavano lì uscivano prima di me, ladre, prostitute, pusher, abusivi. La notte è passata così, tra lacrime e preghiere. Sono uscita solo alle 10.30 del mattino". Versione confermata anche da un amico italiano, C. B., che ha accompagnato Y. a prendere i documenti a casa della ragazza e poi a via Patini. "Siamo stati lì davanti fino alle 3 del mattino, poi siamo tornati più tardi. E, infine, alle 10.30 sono stato io a prendere M. quando, sconvolta, è stata rilasciata e l'ho accompagnata a casa in motorino". E ancora ieri, una volta fuori, le ragazze non riescono a dimenticare. "Roma è diventata invivibile per gli stranieri: siamo regolari, parliamo romano, abbiamo amici italiani eppure veniamo trattate così. Siamo qui da tanti anni, continuiamo ad amare questa città, ma facciamo fatica a viverci". Forse tutto questo andrebbe denunciato. "Volevamo farlo ieri, ma poi è andata come è andata. Ora abbiamo paura, chi ci torna in questura?". (14 agosto 2008)

Doriana Goracci

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