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11 Luglio 2008 10:43

Il libro sul"partito del cemento in Liguria

769 visualizzazioni - 0 commenti

di gastaldopaolo

Riporto un' interessante recensione su un libro uscito a Genova che fà molto discutere, dei giornalisti Sansa e Preve, su come il territorio sia ormai sotto diretto controllo di lobby piccole e grandi ,tra costruttori , finanzieri e politici . In questo quadro le opinioni e i bisogni dellle comunita' locali contano molto poco ,cosi' le scelte imposte dall' alto finiscono per confliggere con le necessita' delle comunita' urbane che spesso si contrappongono a scelte quasi sempre cementificatorie e vantaggiose solo per le lobby attrici delle operazioni . Una modalità che non è solo peculiare della Liguria ma di quasi tutta l' Italia ,ove precetti di pianificazione urbanistica e partecipata dal basso ,sono state del tutto abbandonate per scelte di vertici da imporre ai cittadini . Cosi' sia in Liguria che in tutto il resto del paese cresce la devastazione tra nuovi capannoni industriali in pianura , porticcioli turistici ,villette unifamigliari e nuova edilizia a prezzi stratosferici di speculazione . Non c'è nessuna idea o norma sul risparmio energetico ,i nuovi manufatti sono costruiti come 50anni fà, cioe' come macchine termiche costose ed ingestibili oltre che spesso con volumetrie sproporzionate . Infatti a differenza della Germania non esiste alcun quoziente tra l' area di suolo da utilizzare e quella da salvaguardare ,sembra di essere tornati agli anni 50 e il libro appunto parla del lento ed inesorabile attacco alle restanti colline costiere verdi delle riviera di levante e di ponente della Liguria che si erano salvate con un regime vincolistico dagli anni 70 che vengono di nuovo fatte oggetto di nuove costruzioni e box che infestano ogni angolo dell' Aurelia . Genova è tutto un cantiere quasi tutte le zone alberate sono oggetto di scavi per box interrati che vengono venduti a peso d' oro un 16 mq a box, puo' valere anche fino ad 80.000 €,con buonapace di costrutori e proprietari delle aree che con facilita' ottengono concessioni . La massa generale del verde e quindi le positive condizioni di scambio temico e di ossigenazione urbana diminuiscono ,sostituite da piastroni di cemento arredati con alberelli che sembrano di plastica in sostituzione di altri di alto fusto che ingombranti, vengono sacrificati . Riporto quindi questo interessante scritto tratto da "OSSERVATORIO LIGURE SULL' INFORMAZIONE " che descrive i contenuti del libro "il partito del cemento " Paolo Gastaldo www.ilsognochecontinua.it 11/07/08 ....///"La prima parte del volume (“Il potere”) presenta i personaggi, sempre gli stessi, in “un groviglio inestricabile in cui restano annodati partiti di destra e di sinistra, imprenditori e amici degli amici. Niente di illegale, sia chiaro, ma è altrettanto evidente come il potere, in Liguria, come ormai in tutta Italia, sia in mano a poche persone. E le iniziative economiche rischiano di essere concepite da imprenditori che poi siedono nel cda delle banche che le finanziano, magari insieme con rappresentanti dei partiti che poi devono approvarle” (p. 90). La seconda parte (“I luoghi”) descrive lo spazio ligure destinato ad essere sepolto dal cemento. Preve e Sansa riportano dati Istat che indicano che la superficie libera dalle costruzioni in Liguria è diminuita dal 1990 al 2005 del 45% (media Italia, 17%). I luoghi preferiti della speculazione sono ovviamente quelli della costa e i porticcioli in primo luogo. “Oggi ormai c’è un posto barca ogni 47 abitanti. Oppure, se preferite, 300 chilometri di costa per oltre 140 di moli” (p 109). Si stima che il cemento associato (edilizia residenziale, turistica, commerciale) ammonta a tre milioni di metri cubi, per non parlare di posti auto, viabilità ecc. E poi aree dismesse cedute alla speculazione all’insegna della “riqualificazione”, ex alberghi destinati a residenze, un enorme patrimonio immobiliare “cartolarizzato” (svenduto) per far quadrare i conti degli enti locali e ancora torri e grattacieli di cemento e vetro firmate da famosi architetti che cambieranno per sempre il pae saggio ligure. Da Ventimiglia a Portovenere il tema è unico. Uno scempio definito dagli autori “seconda rapallizzazione”. La terza e ultima parte (“Le battaglie”) è una rassegna di casi e di protagonisti (professionisti, studiosi, semplici cittadini, gruppi, movimenti) che hanno saputo dire di no e che resistono ogni giorno. Serve a ricordare che il destino della Liguria (ma anche dell’Italia), a differenza di quello di Macondo, non è scritto in una vecchia pergamena. Infine, il libro di Preve e Sansa, corredato da un ampio indice di nomi, è anche una specie di ricco database cartaceo da utilizzare come manuale a difesa dell’ambiente. Ilvo Diamanti ha segnalato tra le tante cause della sconfitta del Pd dell’aprile 2008 “il disorientamento prodotto dal cambiamento sregolato del paesaggio”, uno smarrimento che può facilmente alimentare una maggiore sensazione di insicurezza. “Il partito del cemento” è quindi, nello stesso tempo, una denuncia e un prezioso strumento di riflessione che la politica non dovrebbe far finta di ignorare. (Oscar Itzcovich) Posted by Admin at 09:23

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